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Court (Crave, #4)(302)

Author:Tracy Wolff

Però mi piace coccolarla un po’。

Grace alza gli occhi al cielo, ma non discute. Prende Heather a braccetto e la trascina via. La sento dire che ordineranno, a mie spese, il milkshake maxi.

Lo spero proprio. Mi piace vedere sorridere la mia compagna e, quanto a Heather, le sarò sempre grato per avere inoltrato la richiesta alla UCSD per conto di Grace il novembre scorso, quando lei era sconvolta dal dolore e non era in grado di pensare lucidamente. Se non lo avesse fatto, ora non saremmo qui, e questo è un ottimo posto in cui stare. Inoltre ha gestito tutta la faccenda dei vampiri/gargoyle alla grande. Merita il punteggio massimo per questo.

Occupo un tavolo vicino alla vetrina e, mentre le aspetto, controllo il telefono.

C’è un messaggio di Eden, che domanda dove siamo.

Io: Perché? Vuoi fare un tour di San Diego?

Eden: Forse. Ma prima ho delle novità

Io: Ehi, aspetta. Sei qui?

Eden: Non sei sul pezzo, vampiro

Eden: Altrimenti perché ti chiederei dove sei?

Io: Giusta osservazione

Io: Siamo alla caffetteria

Eden: Arrivo

Mi domando che cosa stia succedendo – non si prende un giorno libero da quando ha iniziato l’accademia – e due minuti dopo la vedo entrare a passo risoluto con l’uniforme da cadetta della Guardia dei draghi.

Arriva al tavolo più o meno insieme a Grace e Heather. E accipicchia! L’occhiata che rivolge a Heather appena prima di stringere Grace in un grosso abbraccio è così ardente che potrebbe dare fuoco a tutto l’edificio.

Soprattutto considerato che anche Heather pare colpita.

Eden le sorride, ma si fa subito seria quando torna a guardare me e Grace. ?Sappiamo come arrivare alla regina delle ombre, e come convincerla a guarire Mekhi.?

?Che cosa? Sul serio?? Grace le afferra un braccio. ?Dicci tutto.?

E il suo piano è talmente bizzarro che potrebbe davvero funzionare. Sto già pensando di saltare i corsi per il resto della settimana, quando Eden conclude dicendo: ?Perciò andate a fare i bagagli. Dobbiamo passare da Galveston e levare Remy e Izzy da quella topaia di scuola. Avremo bisogno di loro?.

?Non credo che Remy e Izzy siano disposti a stare insieme nella stessa stanza, per ora. Sinceramente, non so come la loro scuola possa essere ancora in piedi?, osserva Grace. ?E gli altri??

?Sono già d’accordo e aspettano voi.? Si volta verso di me. ?A proposito, Jaxon ti manda a dire che nessun vampiro che si rispetti si stabilirebbe in una delle città più soleggiate del Paese. E che sei uno stronzo perché non ci hai invitati sul tuo yacht.?

Inarco un sopracciglio. ?Ah, davvero??

?D’accordo, l’ultima frase era mia.? Sorride. ?Allora, che ne dite? Ci facciamo dare la cura, tiriamo fuori Mekhi da quell’orrenda Discesa del cavolo che impedisce alla Maledizione delle ombre di ucciderlo – non riesco ancora a credere che la Dissanguatrice l’abbia messo là – e festeggiamo con una crociera in Messico??

?Posso venire anch’io?? interviene Heather, attorcigliandosi una ciocca di capelli intorno a un dito e sbattendo le ciglia.

?Ci conto?, risponde Eden.

?Quindi d’accordo.? Grace si alza e prende lo zaino. ?Io e Hudson andiamo a casa a fare i bagagli. Heather, mentre aspetti perché non offri un milkshake a Eden??

?Buona idea?, replica.

Non so perché, ma qualcosa mi dice che d’ora in poi vedremo Eden molto più spesso…

Adesso che sappiamo dove si trova la regina delle ombre, non vediamo l’ora di entrare in azione. Perciò, invece di fare la solita passeggiata verso casa, mi dissolvo con Grace fino al nostro appartamento. Mentre cominciamo a infilare un po’ di cose negli zaini – una situazione fin troppo familiare –, Grace mi guarda con un sorriso disarmante.

E all’improvviso mi rendo conto che non esiste un momento perfetto per dirle dell’anello. C’è soltanto questo momento, e, per una volta, mi concedo di pensare che basterà. Che io le basterò.

Le prendo una mano e me la porto alle labbra. Le bacio il palmo, poi lo giro e bacio l’anello che le ho regalato mesi fa, nel bel mezzo di una foresta di sequoie.

Lei spalanca gli occhi. Le tremano le labbra, è senza fiato. Ma ancora non fa domande. Anzi, non dice proprio niente. Aspetta soltanto, e mi guarda, mentre si dilata l’eternità che ci separa.

?Tanti anni fa ho letto una poesia oscura di Bayard Taylor, intitolata Canzone d’amore beduina e, anche se l’ho scordata quasi tutta, un paio di versi mi sono rimasti impressi per quasi un secolo. Sono i versi che mi sono balenati in mente la prima volta che ti ho vista e che continuano a risuonarmi in testa ogni volta che mi sorridi?, dico. ?Anche allora il mio cuore sapeva già che qualunque cosa fosse successa, che tu mi amassi o no, che mi scegliessi o no…? Mi fermo, faccio un bel respiro, quindi bacio l’anello e le ripeto ciò che le ho promesso mesi fa. ?‘Ti amerò, Grace, finché il sole non gelerà e le stelle non invecchieranno’?, le sussurro sulla pelle.