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Court (Crave, #4)(301)

Author:Tracy Wolff

?Casa?? domanda confusa, ma il luccichio nei suoi occhi mi dice che è ben lungi dall’esserlo.

?Oppure potremmo uscire in barca e trascorrere il pomeriggio a Coronado.?

è un’ottima idea. Grace dedica un sacco di tempo a occuparsi degli altri, ma sono io che mi prendo cura di lei. E dopo la tesissima riunione di ieri sera con il Circolo per mettere a punto la delegazione segreta alle Nazioni Unite – perché Grace vuole mantenere la promessa di portare alla luce i paranormali –, un pomeriggio dall’altra parte della baia e poi un giro per i negozietti che ama così tanto mi sembrano la soluzione perfetta.

E il fatto che la nostra barca abbia una cabina privata molto comoda – una cabina con un letto altrettanto comodo – rende l’idea ancora più attraente.

?Coronado?? Si drizza di scatto, sentendo nominare uno dei suoi posti preferiti a San Diego. ?Posso prendere un cupcake…?

?In quella piccola pasticceria che adori?? le chiedo alzandomi e tirandola su in piedi. ?Stavo pensando piuttosto a una decina di cupcake, con gli zuccherini colorati sopra.?

Scoppia a ridere. ?Ecco perché ti amo.?

A quelle parole, mi illumino tutto. Grace mi ama. Mi ama davvero, nonostante ciò che ho fatto. Nonostante ciò che le ho fatto passare. Mi sembra un miracolo, e non lo darò mai per scontato.

Non rispondo subito perché non ci riesco. Troppe emozioni, tutte belle, mi serrano la gola, impedendomi quasi di respirare, figuriamoci parlare. Mi sento un po’ idiota, ma non me ne frega niente, perché sono con Grace. E lei mi ama anche quando divento sdolcinato.

Il che però non le impedisce di sollevare gli occhi al cielo, anche mentre infila la piccola mano delicata nella mia. ?Sei ridicolo, lo sai, vero??

?Sei tu a rendermi ridicolo?, ribatto e, intanto, come buon auspicio, passo il pollice sul suo anello della promessa. ?L’hai fatto praticamente dal primo istante in cui ti ho posato gli occhi addosso.?

?Sì, parli tanto?, mi rimbecca, ?però continui a non volermi rivelare che cosa significa il mio anello.?

?E questo che cosa c’entra con il fatto che sono pazzo di te?? chiedo mentre ci avviamo verso il centro del campus. Grace ha progetti per pranzo, e so che detesta arrivare in ritardo.

?Dico solo che se fossi davvero pazzo di me, mi diresti che cosa mi hai promesso.? Sbatte le palpebre indignata, e io scoppio a ridere.

So che le devo una spiegazione – sono passati mesi da quando le ho infilato quell’anello al dito –, ma continuo a chiedermi come la prenderà. Ho paura che darà lo stesso i numeri quando scoprirà quello che le ho promesso prima ancora di sapere che anche lei mi amava, ed è l’ultima cosa che desidero, ora che finalmente le cose vanno bene. Non soltanto tra noi, ma nella vita in generale.

Non ho mai avuto nessuno che mi amasse come mi ama Grace, e se dovesse lasciarmi… se dovesse lasciarmi, non so proprio che cosa farei.

Però non posso tenerglielo nascosto per sempre, mi fa sentire un grandissimo codardo.

?Se proprio vuoi saperlo…? comincio, però prima che possa finire la frase, qualcuno strattona lo zaino di Grace da dietro. Entrambi ci irrigidiamo all’istante, considerato tutto quello che è successo quest’anno. Ho abbassato la guardia per due minuti e…

?Sono in anticipo! Riesci a crederci?? esordisce Heather, la migliore amica di Grace, infilandosi tra noi due.

Ordino al mio cuore in tumulto di calmarsi e noto che Grace sta facendo la stessa cosa.

?Davvero sconvolgente?, commenta poi impassibile.

Heather sbuffa scuotendo la testa, quindi mi dice: ?Belle zanne?, e torna a rivolgersi alla mia compagna. ?La lezione di algebra è finita in anticipo, per fortuna. Insomma, ditemi voi, quanti problemi di matematica può risolvere una ragazza in una volta sola??

?Ai posteri l’ardua sentenza?, rispondo.

?Oh, accidenti, quanta gente. La prossima volta arriverò di nuovo in ritardo.?

?Forse Hudson dovrebbe offrirti il pranzo. Un rinforzo positivo non fa mai male?, osserva Grace mentre io tengo aperta la porta della caffetteria per farle passare.

?Vado a prendere un tavolo?, dico porgendo la mia carta di credito a Grace, che si avvia al bancone con Heather.

?Ehi, guarda che stavo scherzando?, comincia Grace, ma io scuoto la testa.

?Il rinforzo positivo funziona?, le dico. ?E poi, una promessa è una promessa.?

Ovviamente, non c’è bisogno di una promessa per offrire il pranzo alla mia compagna e alla sua amica, è solo che adoro fare gentilezze di questo tipo a Grace. Lei è così forte e sicura di sé che il più delle volte rifiuta il mio aiuto. E a me va bene. Amo la sua forza, il suo potere.