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Court (Crave, #4)(10)

Author:Tracy Wolff

Lui sta di nuovo fissando la parete alle mie spalle. ?Tu non capisci. Nessuno capisce. Non è così semplice.? Sospira. ?Odio questa cosa che ho dentro.?

?Lo so.? Gli prendo la faccia tra le mani e aspetto con pazienza che torni a guardarmi negli occhi. ?E so anche che se Cyrus e gli altri non se ne fossero andati quando li hai minacciati, li avresti fatti sparire, e lo avresti fatto per noi. Non ho dubbi che non avresti esitato se avesse significato tenerci al sicuro.?

Non distoglie lo sguardo quando ammette: ?Avrei fatto qualsiasi cosa per tenere al sicuro te?.

Però io non me la bevo. Hudson mi ama, lo so, ma neppure lui si rende conto di quanto sarebbe disposto a sacrificarsi per gli altri, non soltanto per me. ?Per tenere al sicuro tutti quanti.?

Si stringe nelle spalle, ma adesso sembra più rilassato. Perciò lo abbraccio di nuovo per dimostrargli che ho fiducia in lui sempre e comunque.

?In ogni caso…? continua, ?prima di affrontare di nuovo Cyrus, devo farmi spiegare da Macy come scongiurare un incantesimo sensoriale.?

?Un incantesimo sensoriale??

?Dev’essere quello che ha usato Cyrus?, spiega. ?Ha chiesto alle streghe di fare qualcosa alle sue truppe, ne sono quasi certo. Ed è per questo che quando ho cercato di convincerle a ritirarsi, non mi hanno neppure considerato. è stato come se…?

?Come se neanche ti sentissero?? concludo per lui.

?Già.? Scuote la testa disgustato, non so se di se stesso o di suo padre. ?Avrei dovuto aspettarmi una cosa del genere.?

?Perché sei onnisciente?? gli chiedo sarcastica. Capisco il motivo per cui continui a incolpare se stesso: lui è Hudson, e porta il peso del mondo sulle spalle, che lo voglia o no, ma adesso basta. ?O perché sei un dio??

I suoi turbolenti occhi azzurri si stringono per l’esasperazione. ?Perché conosco mio padre e so come ragiona. E so che non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole.?

?Sì, appunto?, confermo. ?Lui non si fermerà davanti a nulla, il che significa che tutto ciò che è accaduto su quell’isola è colpa sua, non tua.?

Hudson fa per ribattere, ma vedendo il mio sguardo malizioso si zittisce. Questa volta sa che ho ragione, che lo voglia ammettere o no.

Rimaniamo a fissarci negli occhi, stretti l’uno all’altra per un’eternità, mentre tutto quello che abbiamo visto e fatto si deposita tra noi come cemento fresco. Vorrei poter essere sicura che ci unisca e che non alzi un muro.

Perché questa guerra è tutt’altro che finita. Abbiamo un sacco di strada da percorrere se vogliamo sperare di salvare i ragazzi prima che Cyrus li uccida, e non ci sono garanzie che finirà come noi speriamo.

Non ci sono garanzie che tutto tornerà come prima.

Ed è per questo che faccio un gran respiro e gli parlo della paura che mi affligge da quando siamo tornati alla Katmere. ?Non credo che la Corona sia ciò che pensavamo fosse.?

5

UN SOGNO DA URLO

HUDSON mi scruta il palmo e ho l’impressione di vedere il milione di pensieri e scenari che gli affollano la mente mentre cerca di trovare una risposta. Alla fine dice semplicemente: ?Solo perché non hai ancora scoperto il suo potere non significa che non esista?.

?Forse no?, convengo dubbiosa. ?Però sono certa che se avessi un potere nuovo, qualcosa sentirei.?

?Proprio come al tuo arrivo alla Katmere sapevi di essere un gargoyle?? ribatte lui divertito.

Quella domanda mi provoca un nodo allo stomaco, perciò lo spingo più giù che posso, insieme a tutte le sue potenziali risposte. Non è certo la soluzione migliore, ma finché la Bestia Invincibile non deciderà di svegliarsi e rispondere ad alcune mie domande, sono bloccata. è inutile che stia qui a lambiccarmi il cervello per ore. Soprattutto adesso che ho un disperato bisogno di dormire.

?Avremo tempo di preoccuparci della Corona più avanti?, dice Hudson. Mi toglie il braccio dalla vita e mi fa voltare verso il suo enorme letto, che è un paradiso per i miei occhi stanchi. Poi mi dà un bacio sulla testa. ?Perché non ti infili sotto le coperte??

Sono talmente stanca che seguo senza discutere il suo consiglio, perciò, mentre lui va in bagno, mi metto a letto, mi copro con lenzuola e piumino e sento subito gli occhi chiudersi nonostante mi sia imposta di aspettarlo. Nel giro di qualche minuto scivolo in una specie di nebbia: immagini della battaglia che abbiamo combattuto mi scorrono nella mente in una sorta di montaggio senza fine di mezzi ricordi e mezzi sogni.

Mi rigiro nel sonno con in testa le immagini di Luca che muore mescolate ad altre della prigione. Il sangue della gamba di Flint che mi imbratta le mani, i vorticanti occhi di Remy che mi dicono che ci rivedremo presto. Mi agito, cercando di capire dove mi trovo. Il cuore mi batte all’impazzata. Sono ancora in prigione? Ho soltanto sognato che eravamo liberi, che avevamo salvato la Bestia Invincibile. No, un gargoyle, mi ricorda la mia mente intontita.

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