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Court (Crave, #4)(103)

Author:Tracy Wolff

?Puoi dormire ancora un po’ se ti serve, tesoro. Manca un’ora prima che arrivino gli altri?, dice Hudson, ma quando sollevo le palpebre e vedo i suoi occhi, azzurri e caldi, e la sua bocca piegata in un mezzo sorriso, mi sveglio di colpo. Tiene un braccio appoggiato sul letto e io me ne sto sdraiata lì, intrappolata sotto di lui, a bearmi della sua vista. Ha la camicia azzurra sbottonata con gli addominali scolpiti in bella mostra. Indossa un paio di jeans a vita bassa e ha i capelli bagnati che gli ricadono disordinatamente sulla fronte. Profuma di ambra e legno di sandalo: quanto lo adoro!

?No, adesso non ho più sonno?, dico, seppellendo il viso contro la sua gamba. Poi sollevo una mano per accarezzargli il ventre piatto e caldo.

?Oh, davvero?? ribatte lui con una nota interessata nella voce. L’accento inglese è più marcato che mai quando chiede: ?E io cosa dovrei fare a questo punto??

?Metterti tra me e il letto?? propongo con aria impassibile. Al che mi sento avvampare e rotolo via prima che lui possa notarlo.

?Ehi! Dove stai andando?? domanda afferrandomi la mano.

Lo guardo con l’espressione più sexy che ho in repertorio. Lui rimane senza fiato e io ne sono immensamente felice. ?A lavarmi i denti?, rispondo correndo in bagno. Chiudo la porta, eccitata all’idea che ci troviamo in una nuova camera da letto e non in quella senza una parete per via del casino che ho combinato con il filo verde il giorno prima.

Esco dopo cinque minuti – mi sono lavata i denti e il viso – e c’è Hudson sdraiato sul suo lato del letto, sexy da morire.

Ha i capelli al naturale, che si arricciano sulle punte man mano che si asciugano: per la prima volta non si è curato di sistemarli nella sua acconciatura preferita. Non essendosi ancora rasato, ha un accenno di barba sulla mascella che, all’improvviso, provo un irresistibile desiderio di baciare. è a piedi nudi e tiene le caviglie incrociate e un braccio piegato dietro la testa. La camicia si è aperta un po’ di più, e io ho l’acquolina in bocca e mi sento prudere le mani dalla voglia di toccarlo.

Dal labbro inferiore sbucano le punte dei canini mentre segue con gli occhi ogni mio movimento.

Non ci vuole un genio per capire che sa perché avevo fretta di lavarmi i denti, quindi esito, incerta su come comportarmi.

In altre circostanze, tornerei sotto le lenzuola e lascerei a lui l’iniziativa, ma in questo istante, mentre se ne sta sdraiato lì in attesa, mi sembra così vulnerabile da indurmi ad assumere il controllo della situazione, anche solo per un po’。

Così, invece di sedermi sul mio lato del letto, vado verso il suo, consapevole che mi sta osservando come un predatore la sua preda. Peccato, però, che al momento io non sia interessata a fare la preda.

Mi prendo tutto il tempo necessario, godendomi la promessa di quello che verrà. Per una volta, è lui quello in trepida attesa, è lui che trattiene il fiato aspettando di vedere che cosa farò.

Alla fine, mi fermo accanto a lui, con gli occhi fissi nei suoi. Resto immobile, e allora lui toglie la mano da dietro la testa e cerca di afferrarmi, ma io mi sottraggo con facilità.

Solleva un sopracciglio e mi guarda con gli occhi socchiusi, ma non cerca di toccarmi di nuovo.

Allora mi chino su di lui con un sorriso mentre solleva le labbra per un bacio. Ma non è lì che voglio sentire il suo sapore, così mi sposto leggermente più in basso per baciargli avidamente la vena sul collo, mordicchiandolo nel punto da cui lui ama bere da me, prima di farmi strada con piccoli morsi fino al torace.

?Grace?, sussurra con voce profonda e lo vedo stringere con forza le lenzuola prima ancora che arrivi a sfiorargli gli addominali.

?Hudson?, mormoro, sentendo l’energia pulsarmi nelle vene mentre lentamente risalgo verso l’alto baciandogli la spalla, la mascella, la bocca.

Lui geme nell’istante in cui le nostre labbra si incontrano e io sfrutto il vantaggio mordicchiandogli il labbro inferiore prima di infilarmi nella sua bocca, leccandolo, assaporandolo, divorandolo. Lui è come pioggia d’estate sulla mia lingua e io mi abbandono, perdendomi nel momento. Perdendomi in lui.

Finché poi comincia a rotolare di lato trascinandomi con sé. A quel punto mi scosto, scuotendo la testa con il respiro affannoso.

?Oh, allora è così che vuoi farlo, eh?? mi chiede con un sorriso malizioso.

?Precisamente?, ribatto.

E poi, siccome anch’io non posso attendere oltre, salgo sul letto e mi metto a cavalcioni su di lui. Inizio a muovermi su di lui, accarezzando la sua pelle magnifica, mentre mi chino per baciarlo sulla bocca.