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Court (Crave, #4)(127)

Author:Tracy Wolff

?Tu non lo dici mai?, sibila Macy tra i denti.

?Forse no, ma lo penso spesso?, le rispondo prima di tornare a voltarmi verso Cyrus. ?Mi servirà un’altra cosa, però.?

?Hai decisamente molte pretese per essere una incatenata a un muro.?

?Che dire? Sono una ragazza difficile.? Quindi getto indietro la testa con un gesto teatrale. ?Ma, in effetti, è proprio di questo che volevo parlarle.?

Scuoto il polso facendo sbatacchiare le catene legate ai ceppi. ?Dovrà liberarmi. Non posso usare le mie doti con queste manette che annullano la magia e non c’è possibilità di arrivare alla Corte dei gargoyle in un altro modo. Inoltre, non sopporto più di essere incatenata a questo muro.?

Ci sto andando giù pesante, forse un po’ troppo, però Cyrus se la beve. Cavolo! è così ansioso di credere che sono solo una ragazzina sciocca che vuole cogliere ogni opportunità per dimostrare di avere ragione.

Normalmente, la misoginia a questo livello mi offenderebbe da morire, ma ora? Ora ho intenzione di approfittare di qualunque vantaggio. Alcune delle donne più influenti del mondo sono arrivate al potere proprio perché un uomo, o diversi uomini, le avevano sottovalutate. E io sono più che felice di lasciare che Cyrus commetta lo stesso errore.

E la mia tattica funziona, perché lui fa cenno con la testa a una delle guardie, che corre a togliermi le manette. Grazie a Dio. Appena sento il gargoyle dentro di me, mi sento come un uccello che finalmente può di nuovo spiegare le ali.

La veloce occhiata che rivolgo a Hudson e Jaxon, che mi fanno di no con la testa in modo impercettibile, mi avverte di non spiegarle troppo, quelle ali. Ovviamente non avevo intenzione di usare i miei poteri adesso, considerato che il mio piano si basa sulla premessa che Cyrus mi sottovaluti.

Inoltre, affinché il mio piano funzioni devo prendere quella maledetta Pietra di dio per questo bastardo e pregare di non aver sopravvalutato i miei poteri e quelli dei miei amici. Perché, mentre Cyrus si trastullerà con la sua Pietra pianificando la sua ascensione a dio, io farò la mia mossa sulla scacchiera: è il momento che la regina assuma il controllo del gioco.

Gli daremo la sua dannata Pietra di dio, ma poi andremo a prendere le Lacrime di Eleos. E vinceremo le prove.

Dopodiché, libereremo il mio esercito e useremo la Corona per assicurarci che Cyrus non faccia più del male a nessuno.

Facile come bere un bicchier d’acqua.

Tendo la mano a Cyrus per suggellare il patto. Lui la guarda per diversi, lunghi secondi, come se improvvisamente io fossi diventata un serpente a sonagli pronto a colpire. Ma, alla fine, cede.

Mentre gli stringo la mano, lo anticipo ribadendo le mie condizioni. ?Allora, l’accordo è il seguente: io le riporto la Pietra di dio e lei lascia andare tutti quelli che ha catturato alla Katmere Academy, inclusi gli insegnanti e lo zio Finn. Non farà del male a nessuno di loro, né a chiunque altro e, quando ce ne andremo, porteremo tutti con noi, inclusa mia zia Rowena. Affare fatto??

?Ti assicuro che libererò tutti se mi riporterai la Pietra entro le prossime ventiquattro ore. Ma, per ogni giorno di ritardo, ucciderò un prigioniero, a cominciare dai membri del prezioso Ordine di Jaxon. Affare fatto?? risponde Cyrus.

Deglutisco con forza, cercando di scacciare la paura che mi stringe lo stomaco. Devo confidare nel fatto che ci riuscirò: è l’unico modo per uscire dal pasticcio in cui ci troviamo. Inoltre, è l’unico modo per sconfiggere Cyrus una volta per tutte e questo, al momento, è il mio più grande desiderio.

?Affare fatto?, dico, orgogliosa che la mia voce non tradisca alcun tremito.

Non appena acconsento, avverto una scossa elettrica percorrermi il braccio che mi mozza il fiato e, all’improvviso, mi compare sull’avambraccio un piccolo tatuaggio di un pugnale insanguinato.

è una delle cose più belle, e più spaventose, che abbia mai visto.

?Cosa diavolo hai fatto?? sussurra Jaxon.

?Quello che dovevo?, rispondo, riluttante a guardare Hudson.

Ma lui stringe il filo del nostro legame e quando incrocio il suo sguardo, vedo i suoi occhi arricciarsi leggermente agli angoli e mi sento invadere da un calore intenso. Ovviamente, lui sta dalla mia parte: non avrei dovuto dubitarlo neppure per un istante. E, mentre sposto gli occhi sugli altri, mi rendo conto che, indipendentemente da quello che può essere accaduto tra noi, anche loro sono dalla mia parte. Proprio come io sarò dalla loro, qualunque cosa accada.

Tuttavia, intanto che il bruciore del tatuaggio finalmente svanisce, mi viene da chiedermi se Sartre non avesse ragione; se sei costretto a fare un patto con il diavolo, non significa che hai già perso?