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Court (Crave, #4)(131)

Author:Tracy Wolff

?Sì?, rispondo. ?E so che state preparando i nostri soldati per quel momento. Anzi, sono rimasta così impressionata dall’addestramento a cui ho assistito che ho pensato che magari vi sarebbe piaciuto confrontarvi con qualcuno di diverso, e non sempre e soltanto tra voi.?

Chastain studia i miei amici con le sopracciglia inarcate, misurando il loro valore e liquidandoli l’uno dopo l’altro. ?Non credo che un vampiro abbia niente da insegnarci.?

?Potrei insegnarti le buone maniere, tanto per cominciare?, ribatte Hudson. ?E la deferenza verso la tua regina. Due cose che ti mancano, a quanto pare.?

Lui serra la mascella, ma io mi metto in mezzo prima che possa reagire. ?La guerra è imminente, Chastain. Avete aspettato mille anni e posso assicurarvi che è questione di giorni, poi Cyrus farà la mossa finale. Anzi, abbiamo solo cinque giorni per insegnarvi quello che possiamo. Qual è il comandante che non si avvarrebbe di qualsiasi mezzo a sua disposizione, di ogni opportunità di studiare il nemico da vicino prima di mandare le sue truppe in guerra??

?è impossibile?, afferma Chastain. ?Cyrus non ha quello di cui ha bisogno.?

Il che significa che Chastain sa di che cosa Cyrus ha bisogno e dove si trova esattamente: la Pietra di dio.

Isadora deve aver capito che siamo vicini a scoprire dove è custodita la Pietra, perché smette di lanciare uno dei suoi pugnali in aria il tempo necessario per guardare Chastain dritto negli occhi e dire: ?Il tempo è stato una prigione per voi, mentre invece Cyrus l’ha usato per trovare il sistema di ottenere tutto ciò che voleva. Avete già perso, solo che non ve ne rendete conto?.

?Come osi…? ribatte Chastain, ma adesso mi sono stufata.

Sì, gli stiamo mentendo e siamo qui per rubare la Pietra di dio, però io ho un piano. Per una volta siamo in vantaggio di due mosse e io libererò il mio esercito. A quel punto, avremo bisogno di ogni vantaggio possibile se vogliamo sperare di sconfiggere Cyrus.

?Basta!? esclamo con tono deciso. ?Io sono la regina dei gargoyle e insisto che lei addestri il mio esercito e lo prepari per la guerra, Chastain. E il modo migliore per farlo è mostrare come sconfiggere le quattro fazioni: streghe, lupi, draghi e vampiri. I miei amici si sono offerti volontari per dare consigli e lei ne farà tesoro. Anche solo un’ora di combattimento contro uno dei miei amici potrebbe salvarvi la vita.?

Mi tremano talmente le mani che le intreccio dietro la schiena e allargo le gambe assumendo una sorta di posa militare… che ho visto fare soltanto in tv. Non sono neppure sicura che farà quello che chiedo. Se fossi davvero convinta di potergli dare ordini, gli chiederei semplicemente di consegnarmi la Pietra di dio. Niente di più facile. Invece sostengo il suo sguardo e spero si renda conto che la mia è un’idea sensata.

Alla fine, Chastain annuisce. ?Come volete, maestà.? Prima che possa festeggiare la mia vittoria, però, lui domanda con tono allusivo: ?Anche voi vi addestrerete, maestà??

Accidenti, già è convinto che sono debole e incapace di regnare, ma se accetterò di addestrarmi, vedrà esattamente quanto sono debole. Guardo Hudson, invece lui sta sorridendo come se pensasse che batterò tutti sul campo di addestramento. Lo osservo sollevando gli occhi al cielo: è proprio innamorato, accidenti.

In ogni caso, so di non avere scelta se voglio che Chastain abbassi la guardia e si fidi di me abbastanza da dirmi dov’è nascosta la Pietra di dio. Deglutisco e alzo il mento. ?Non vedo l’ora?, rispondo.

73

TAFFETà OMICIDA

CHASTAIN fa un profondo inchino, ma il sorrisetto sulla sua faccia contraddice il gesto rispettoso. ?Mia regina, accetto umilmente la vostra richiesta di addestrarvi con i nostri soldati. Siamo ansiosi di poter imparare da voi e dai vostri amici.? Poi, raddrizzandosi, annuncia: ?L’addestramento inizia alle cinque del mattino. Vi suggerisco di riposarvi un po’。 Ne avrete bisogno?. Quindi ci fa cenno di seguirlo nel corridoio, presumibilmente per condurci verso delle stanze da letto libere.

Invece, ci ritroviamo in un’anticamera piena di bellissime sculture. Mi fermo davanti a quella di una donna in abito lungo con la testa appoggiata sulla spalla di un uomo alto e magro vestito in modo elegante. La posa è talmente dolce che do una gomitata a Hudson perché la osservi con attenzione. Sorride, mentre fissiamo l’opera d’arte realizzata con grande maestria.

Ma poi mi rendo conto che la pietra si sta muovendo: le palpebre sbattono e si sollevano, le spalle si raddrizzano e i due riprendono sembianze umane.