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Court (Crave, #4)(133)

Author:Tracy Wolff

Flint ridacchia e, sbirciando da sopra la mia testa per vedere meglio la stanza, dice: ?è valsa la pena aver fatto questo viaggio solo per questo?.

?C’è qualcosa che non va in questa camera?? chiede Siobhan, osservandoci perplessa.

?è bellissima, Siobhan?, rispondo prendendole la mano e stando attenta a non farle capire che stiamo ridendo dei suoi gusti. ?Le piace moltissimo, vero, Isadora??

Devo riconoscere che la vampira la prende con sportività. ?Ma certo, è stupenda. Qui dentro ci sono un sacco di posti in cui nascondere un cadavere.? E, detto questo, ci sbatte le porte in faccia, facendoci ridere ancora più forte.

Siobhan ci conduce alla porta accanto e io guardo il mio telefono, poi lo sollevo in modo che tutti possano vedere l’ora. ?Sono quasi le undici. Il che significa che abbiamo sei ore prima di cominciare l’addestramento domani.? E altre cose, cerco di far capire con lo sguardo, perché non voglio parlarne ad alta voce di fronte a Siobhan.

Gli altri brontolano. A quanto pare, l’idea dell’addestramento non entusiasma nessuno di loro, ma non mi viene in mente un altro modo per spiegare perché siamo qui. Inoltre, Chastain sarà pure uno stronzo, ma Alistair ha giurato che è un generale con gli attributi. E io so che è anche un combattente con gli attributi: l’ho visto con i miei occhi. Un piccolo corso di aggiornamento sui trucchetti sporchi di Cyrus da parte di una persona del genere non è affatto una cattiva idea.

Quando alla fine Siobhan mostra a me e a Hudson la nostra stanza, sono allo stremo delle forze, quasi quanto gli altri. L’ultima cosa che vedo mentre Siobhan chiude la porta assicurandoci che ci manderà molto presto del cibo è Dawud, di nuovo in corridoio, che sfila una pietra dal muro e se la infila in tasca.

74

VASI DA NOTTE, NO, GRAZIE

?HO una domanda seria da farti?, dico a Hudson crollando sul materasso senza neanche guardarmi intorno. Sono così esausta che mi basta che la camera abbia un letto. ?Pensi che Dawud sia cleptomane o sta costruendo un razzo spaziale con materiali di uso comune??

Hudson scoppia a ridere, senza però aprire gli occhi. ?Sono sicuro che la verità stia nel mezzo.?

?Non lo so. è intelligente. Ce l? vedo a costruire un razzo.?

?Con delle pietre?? Hudson solleva un sopracciglio scettico.

?Non ha semplici pietre nello zaino e tu lo sai. Scommetto che hai già notato il suo vizietto prima di me.?

Lui non risponde e io lo guardo per vedere se si è addormentato. è ancora sveglio, però per poco. Povero tesoro.

Mi alzo per prendere la coperta sistemata sulla poltrona perché, nonostante sia primavera, fa un po’ freddo qui dentro.

Ma dopo neanche un passo, Hudson mi afferra di scatto per tirarmi giù… stavolta sopra di lui.

?Resta qui?, mormora, cingendomi i fianchi e nascondendo il viso nel mio collo.

è piacevole, così non mi muovo e mi rilasso per la prima volta dopo ore.

Ascolto il suo cuore battere contro il mio.

Il suo petto sollevarsi e riabbassarsi.

Ho paura che mi abbia attirata a sé perché è nel dormiveglia e ha abbassato le difese, così lo abbraccio più stretto. è il mio compagno e so che niente può cambiare questo fatto. Non è come con Jaxon, quando un incantesimo mi ha portato via tutto… Ci ha portato via tutto. Hudson è mio. Lui è nato per essere mio e io sono nata per essere sua.

Eppure, a volte, mi sembra tutto così confuso, così fragile, come se ciò che abbiamo possa sfuggirmi tra le dita se non lo tengo stretto. Se non combatto abbastanza. E quello che è successo a Liam meno di un’ora fa conferma i miei timori.

Sento l’orrore insinuarsi nello stomaco al ricordo della sua morte. Abbiamo perso talmente tanto che mi aspetto sempre di perdere qualcos’altro. Che succeda qualche tragedia che possa distruggere me o Hudson, oppure entrambi.

Non permetterò che accada. Non questa volta. Ho già perso abbastanza. Non perderò anche lui.

?Ehi?, sussurra rotolando. Mi ritrovo sotto di lui e, per la prima volta, mi rendo conto che sto piangendo. ?Stai bene??

Non so che cosa rispondergli, come dirgli che ho paura. Che lo amo così tanto che sono terrorizzata all’idea che questo mondo – un mondo duro, pericoloso e bellissimo al tempo stesso – possa impedirmi di restare con lui.

Perciò rimango zitta, limitandomi a scuotere la testa. E, questa volta, sono io ad affondare il viso nel suo collo. Sono io a cingergli i fianchi.

Sono io ad abbracciarlo forte.