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Court (Crave, #4)(132)

Author:Tracy Wolff

?è questo l’aspetto che ho quando cambio forma?? chiedo a Hudson mentre le corna della donna rientrano lentamente nella testa, lasciando al loro posto delle piccole protuberanze nella lunga chioma castana.

Senza farmi notare, mi passo una mano sui capelli per assicurarmi che siano piatti o, almeno, per quanto possano esserlo un milione di riccioli dopo essere stata dentro una prigione umida senza prodotti per i capelli a disposizione.

Hudson scoppia a ridere e mi toglie la mano dalla testa. ?Sei bellissima quando cambi forma?, mi dice con quel sorriso malizioso che adoro. ?E le tue corna sono quasi la parte che preferisco di te.?

Decido di aspettare quando saremo soli per chiedergli qual è la parte che invece preferisce di me in assoluto. Mi volto verso Chastain proprio mentre sta dicendo: ?è un onore per me presentarvi i vostri servitori, maestà?.

Dato che lo sto ascoltando con attenzione, non mi sfugge la lieve nota canzonatoria nel tono. Decido comunque di ignorarla mentre i due si inchinano davanti a me. In questo momento, mi preme di più conoscere loro che rimproverare Chastain per il suo comportamento sgarbato.

?Io sono Grace?, mi presento, facendo un passo avanti e tendendo la mano alla donna, che indossa un semplice abito di lino bianco. ?E questo è il mio compagno, Hudson.?

Per un istante, Hudson sembra sorpreso, come se non si aspettasse di essere incluso nelle presentazioni. In fin dei conti, è stato lui a coinvolgermi in questo pasticcio del Circolo ed è a causa sua se adesso sono la regina dei gargoyle. Non gli permetterò certo di nascondersi nell’ombra.

?è un piacere conoscervi?, ci dice la donna con un forte accento irlandese. ?Io sono Siobhan.?

?E io sono il suo compagno, Colin?, aggiunge l’uomo con i capelli scuri accanto a lei, anche lui con l’accento irlandese.

Sorrido e mi volto per presentare i miei amici.

?Siobhan e Colin vi mostreranno le stanze degli ospiti?, taglia corto Chastain come se volesse liberarsi di noi. Sembra piuttosto irritato di aver perso tanto tempo per le presentazioni, ma non m’importa: se questi sono i miei sudditi, voglio sapere tutto di loro. Glielo devo… e lo devo a me stessa.

?A domani?, conclude il generale con un cenno del capo e, così dicendo, si gira e si allontana.

?Posso portarvi qualcosa da mangiare prima che andiate a dormire?, dice Siobhan. ?Ne avrete bisogno se domattina dovrete addestrarvi.?

Sposta lo sguardo da Hudson a Jaxon e poi in direzione di Isadora, che non ha più detto una parola. ?Mi dispiace, ma non abbiamo del s-sangue…? Fatica a pronunciare l’ultima parola.

?Certo che ce l’hai?, commenta Isadora. ?Zero positivo, se non mi sbaglio.?

?Scusate?? chiede debolmente Siobhan.

?Non c’è da scusarsi?, risponde lei con gli occhi che si illuminano. ?è il mio preferito…?

?Smettila!? le ordino con fermezza, mettendomi in mezzo tra lei e Siobhan e voltandomi verso il suo compagno. ?La prego, perdoni la mia migliore amica?, dico. Isadora emette un ringhio basso, ma io la ignoro. ?è la spiritosa del gruppo. Sta sempre a fare battute.? Il ringhio si trasforma in un gorgoglio perché per poco non si strozza per la rabbia, però devo concederglielo: non mi corregge.

Siobhan sorride. ?Oh, sì, adoro le battute di spirito?, osserva, poi aggiunge: ?Ma ci sarà tempo per scherzare domani. Ora dovete riposare. Il nostro comandante prende l’addestramento molto sul serio?. Fa una pausa, quindi aggiunge: ?Saremmo persi senza di lui?. Al che si volta e ci guida lungo uno stretto corridoio, su per una rampa di scale e poi in un corridoio più ampio.

Alla fine si ferma davanti a una porta. ?Questa stanza ha delle bellissime sfumature di blu e viola. è la mia preferita, adatta a una regina, mia signora.?

Chiaramente sta parlando con me, ma Isadora si intromette. ?Meraviglioso. La prendo?, dice e afferra le maniglie dei due battenti spingendole con un gesto enfatico, presumibilmente per mostrarmi quello che mi sto perdendo, però poi si blocca all’improvviso. La camera è sì decorata in fantastiche sfumature di blu e viola… ma è tappezzata di taffetà.

Nella stanza troneggia un gigantesco letto a baldacchino, con strati e strati di taffetà che scendono dal soffitto per creare un romantico bozzolo di stoffa. Anche le finestre sono nascoste dietro innumerevoli drappeggi di tessuto, così come la piccola toeletta e la poltrona. Metri e metri di taffetà…

?Ehi, Isadora, hanno chiamato dagli anni Ottanta perché rivogliono indietro il loro abito per il ballo scolastico?, scherza Eden, e tutti ridono. ?Penso sia perfetto per una principessa vampiro.?