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Court (Crave, #4)(135)

Author:Tracy Wolff

?Quanto ti amo!? dico a Macy.

Lei sorride. ?Devi.?

Poi fa l’occhiolino a Hudson, che osserva: ?In questo momento, condivido pienamente il fatto che lei ti ami?.

?è perché adori fare la doccia più di quanto adori me?, ribatto con una risata.

Lui fa spallucce, però, dalla sua espressione, è evidente che ho ragione.

?Goditi la tua doccia.? Macy lo spinge verso il bagno. ?Io vado da Eden e poi dagli altri.?

?Sei una dea?, le dico accompagnandola alla porta.

Lei ride. ?Credo che tu mi abbia confusa con qualcun altro, tipo te, ma per stavolta accetterò il complimento. Ora va’ a fare quella doccia prima che Hudson ti batta sul tempo.?

Il rumore dell’acqua scrosciante riempie la stanza prima ancora che abbia finito di parlare. ?Troppo tardi?, ribatto.

?Be’, guardala in questo modo: non ti devi preoccupare che finisca l’acqua calda.?

?Per via della magia?? chiedo speranzosa.

?Perché non c’è?, risponde lei. ?Neppure la magia può arrivare a tanto.?

?Be’, non è molto…? Mi interrompo sentendo l’urlo sconvolto di Hudson.

Adesso sono io che scoppio a ridere. ?Vale quasi la pena non avere l’acqua calda… quasi.?

?Faccio ciò che posso?, conclude Macy strizzandomi l’occhio, quindi esce in corridoio.

Due minuti dopo, con indosso la vestaglia che Siobhan mi ha lasciato, mi accoccolo sotto le coperte e mi addormento prima ancora che Hudson venga a letto.

L’istinto mi dice di riposare il più possibile… in attesa che domattina Chastain mi usi come esempio di tutto ciò che non si deve fare in battaglia.

75

MANGIA, BEVI E STA’ ATTENTO

SIOBHAN bussa alla mia porta alle quattro del mattino con un vassoio pieno di cibo. Faccio per dirle che sono solo io che devo mangiare perché Hudson è un vampiro e non mangia, ma lei scuote la testa e mi ordina di finire tutto. Avrò bisogno di parecchie calorie.

Considerato che sul vassoio c’è abbastanza cibo da rifocillare un nuotatore olimpico durante l’allenamento più faticoso della sua vita, sono un po’ preoccupata riguardo a ciò che mi aspetta oggi. Che ci aspetta oggi.

Dopo aver posato il vassoio sul tavolo vicino alla finestra, ritorno a letto con Hudson. So che devo alzarmi, ma la sensazione delle sue braccia che mi stringono, del suo cuore che batte contro il mio è consolante e mi rende più facile affrontare qualsiasi cosa succederà.

Mi accoccolo contro di lui e lui mi attira a sé. Strofina il viso nei miei capelli, respira il mio odore e, per un istante, è tutto perfetto. Per un istante siamo solo lui e io e il futuro che ci attende.

Mi vengono le lacrime agli occhi al solo pensiero, ma le ricaccio indietro prima che mi scendano lungo le guance e Hudson cominci a farmi un mucchio di domande a cui non ho voglia di rispondere. Però qui, tra le sue braccia, mi è difficile cancellare i ricordi. è difficile non pensare a quei quattro mesi che ho dimenticato per così tanto tempo. A quei quattro mesi che hanno cambiato tutto.

Spero soltanto che quello che sta per accadere non stravolga di nuovo ogni cosa. Non in peggio, almeno.

Il pensiero mi rende inquieta, e non riesco a restare sdraiata sul letto con Hudson e sognare che andrà tutto bene, quando invece il nostro futuro è così incerto…

Perciò mi giro verso di lui, lo bacio e faccio per scendere dal letto.

Lui mi afferra una mano. ?Abbiamo ancora cinquanta minuti prima di andare.?

?Lo so, però voglio prepararmi con calma.? Gli passo una mano tra i capelli scompigliati.

?Mi alzo anch’io…?

?è tutto a posto?, gli dico. ?Resta pure a letto. Mi piace rimanere un po’ da sola a pensare.?

?Stai bene?? I suoi occhi assonnati si fanno più attenti.

?Sì?, rispondo, anche se non è proprio così: mi sento molto vulnerabile in questo momento. Ma che cosa dovrei fare? Lamentarmi perché lui mi sembra così lontano nonostante abbiamo sulle spalle il peso del mondo? Dirgli che sono terrorizzata all’idea che potremo morire tutti?

Lui sa che cosa provo, perché è lo stesso anche per lui. Isolamento. Frustrazione. Disperazione. Determinazione a mettere fine al regno di terrore di Cyrus una volta per tutte.

Non c’è bisogno di parlarne ora. Dobbiamo soltanto darci da fare per assicurarci di essere vivi alla fine di quest’incubo.

?Vado a fare una passeggiata per schiarirmi le idee?, gli dico dandogli un altro bacio sulla bocca. ?Puoi dormire ancora un po’。?