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Court (Crave, #4)(147)

Author:Tracy Wolff

Sbatto le palpebre e rispondo: ?Tre-trentadue?.

?E trentadue più trentadue??

Quando arriviamo a duecentocinquantasei, il tremore è cessato e posso finalmente fare un respiro profondo ed espandere i miei poveri polmoni a corto d’aria. Appoggio la testa sulla spalla di Hudson e lui mi attira a sé per poi baciarmi sul collo.

?Ecco fatto, Grace?, dice con tono gentile. ?Ora va meglio.?

E ha ragione. è stato uno dei peggiori attacchi di panico che abbia avuto negli ultimi tempi ed è passato in un paio di minuti soltanto. Non sto neppure rabbrividendo come mi succedeva sempre quando mi passavano.

Mi tiro indietro e lo guardo negli occhi. ?Perché stavi mettendo alla prova le mie competenze in matematica??

Arrossisce stringendosi nelle spalle. ?Sei la mia compagna e voglio esserti di sostegno, così ho cercato dei sistemi per placare gli attacchi di panico. Alcuni ricercatori hanno scoperto che la matematica impegna una parte del cervello differente da quella che causa gli attacchi. Quindi, facendo dei semplici calcoli matematici puoi concentrarti su qualcosa di diverso e, di conseguenza, l’attacco pian piano cessa.?

?Hai fatto delle ricerche per alleviare i miei attacchi di panico??

?Sì.? Lui fa spallucce come se non fosse niente di importante, ma per me significa tutto.

?Ti amo?, gli dico e non sono mai stata così sincera in vita mia.

?Lo so?, risponde con un mezzo sorriso. ?Ora andiamo a vedere se la tua gente ha bisogno di aiuto. Ehi, magari potremo sguinzagliare Izzy contro quelli che stanno attaccando il castello, chiunque siano. Così poi avrai un altro video divertente da guardare.?

Mi fa l’occhiolino e io scoppio a ridere. Il tremore svanisce completamente mentre gli do un bacio veloce ma decisamente allusivo, con il quale voglio fargli capire come intendo dimostrargli il mio amore più tardi.

?Bene, allora?, ribatte con l’accento inglese più marcato del solito. ?Andiamo a prendere a calci nel sedere qualche nemico, e poi riprendiamo da dove ci siamo interrotti.?

è talmente adorabile quando è così eccitato che mi chino per baciarlo di nuovo.

?Per la miseria…? urla Jaxon dalla porta e io faccio un balzo indietro con aria colpevole. ?Ma non vi staccate mai voi due? Nel caso non abbiate sentito la campanella impazzita, il castello è sotto attacco!?

Hudson fa un respiro profondo aiutandomi ad alzarmi. ?Ehi, fratello, non te la prendere con me se tu puoi stare al sole e io no.?

?Stronzo?, dice Jaxon arrossendo, quindi si dissolve.

?Sei stato cattivo?, rimprovero Hudson tra le risate.

Lui fa per rispondere, ma un grido improvviso dagli spalti fuori dalla finestra lo blocca. E poi succede tutto all’improvviso.

Hudson mi afferra e dissolve entrambi accanto agli altri in piedi sul muro di pietra.

Ci sono gargoyle che volano ovunque sopra di noi, che lanciano frecce infuocate sugli assalitori che sono riusciti a scalare questa sezione del muro. Per la prima volta riesco a vedere le creature che stanno attaccando il castello.

E non riesco a trattenere un urlo terrorizzato.

81

TUTTO OSSA… E OSSA

?SONO scheletri?? sussurra Macy inorridita.

Non lo so. Non so come chiamare queste creature, ma ?scheletro? non mi sembra la parola giusta. La forma delle ossa è tutta sbagliata, tanto per cominciare. Alcuni hanno le gambe piegate a un’angolazione improbabile, i piedi girati all’indietro, i teschi inclinati in posizioni strane, ad altri mancano le costole. Senza contare che delle ossa sono talmente scheggiate da sembrare i peli di una pelliccia.

Hanno le sembianze di umani, se non si considera la strana posizione delle ossa. Le creature stanno cercando di camminare dritte, ma è praticamente l’unica cosa umana di questo esercito di esseri che sta tentando di entrare nel castello.

Mentre si arrampicano sulle mura usando i corpi dei compagni come appoggio, si sentono le ossa sbattere rumorosamente l’una contro l’altra e le unghie ticchettare sulle pareti, rumori da fare accapponare la pelle… Poi uno dei gargoyle colpisce la scala di ossa con una freccia infuocata e uno degli scheletri lancia un grido acuto e terrificante.

L’urlo lentamente si spegne e torna il silenzio finché un’altra freccia infuocata colpisce il bersaglio e un ennesimo scheletro ripete quel grido raccapricciante.

All’improvviso, si sente uno scricchiolio inquietante e le ossa dei corpi più in basso si spezzano sotto il peso di quelli sopra di loro. Ora ho capito perché gli scheletri sono ridotti in questo modo e mi trattengo a stento dal vomitare.

Non devo neppure chiedere quante volte queste creature hanno tentato di scalare le mura per essersi ridotte così. Chastain me l’ha detto: scelgono una nuova Sentinella ogni giorno.