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Court (Crave, #4)(148)

Author:Tracy Wolff

Mentre lo scricchiolio delle ossa si fa più vicino, altri gargoyle spiccano il volo armati di frecce infuocate. Vorrei unirmi a loro nella battaglia, ma è evidente che hanno fatto molta pratica per imparare a volare in formazione evitando che le loro gigantesche ali di pietra sbattano l’una contro l’altra. Temo che sarei solo d’intralcio e magari, per colpa mia, non riuscirebbero a fermare l’attacco e gli scheletri potrebbero entrare nel castello.

Un istante dopo, però, una mano supera il bordo del muro a pochi metri da me. Moira, il gargoyle più vicino alla creatura, muta all’istante in forma di pietra e, con lo scudo alzato, cala la spada sulla mano dello scheletro. Le dita mozzate cadono come sassolini sugli spalti.

Quindi, con l’elsa, gli spacca il cranio, ma, la testa, veloce come un fulmine, le affonda i denti nel polso. Moira urla, lascia cadere la spada e inizia a sbattere freneticamente il cranio dello scheletro contro la parete, strillando per tutto il tempo: ?Lasciami, lasciami!?

Nessuno corre ad aiutarla. Anzi, gli altri gargoyle si allontanano da lei e dall’orribile creatura. Io mi guardo intorno per cercare Chastain, però lui è all’estremità opposta della cinta muraria a ordinare ai gargoyle in volo di puntare le frecce contro la base della parete. Non ha visto che Moira è sotto attacco da questa parte.

?Dobbiamo aiutarla!? urlo, e corro da lei, ma Hudson mi tira indietro.

?No!? grida.

?Dobbiamo aiutarla!? ripeto cercando di divincolarmi, però lui non allenta la presa.

?Non possiamo?, mormora e io non capisco. Hudson non si è mai sottratto a un confronto in vita sua.

?Facciamo ancora in tempo!? lo supplico. ?Possiamo salvarla!?

?No, non possiamo.? Non aggiunge altro e io sgrano gli occhi quando, alla fine, vedo ciò che lui ha già scorto con la sua visione notturna più acuta della mia.

La carne sul polso di Moira si sta disintegrando. Si sta decomponendo in pochi istanti, trasformandosi in frammenti che il vento porta via come polvere.

E non solo nel punto in cui lo scheletro la sta mordendo. L’infezione si sta diffondendo rapidamente per il braccio e, a giudicare dall’espressione inorridita nei suoi occhi, lei ne è consapevole. Sa che sta morendo e nessuno può fare niente per salvarla.

Be’, nessun gargoyle, almeno.

Mi volto verso Hudson con le guance rigate di lacrime e non ho nemmeno bisogno di domandare. Lui china la testa e io so che ha già capito quello che sto per chiedergli di fare. No, quello che sto per supplicarlo di fare.

Queste non sono persone, sono scheletri. Sono già morti. Non ucciderebbe nessuno: metterebbe solo fine alla sofferenza di queste creature prive di coscienza. Mi faccio un elenco mentale di tutte le ragioni valide per giustificare quello che lo sto pregando di fare, ma quando sento le urla strazianti di Moira, comprendo di non avere scelta.

?Mi dispiace?, mormoro e avverto il gusto salato delle lacrime in bocca.

?Te l’ho già detto, Grace?, risponde lui, asciugandomi le guance con il pollice. ?Non scusarti mai con me per voler salvare la tua gente.?

Scuoto freneticamente la testa. Voglio spiegargli che non è così: non sto scegliendo tra lui e il mio popolo, non lo farei mai. Ma questi scheletri sono già morti. Non è molto diverso dal disintegrare uno stadio!

Non è necessario che dica niente, però. Quando Hudson alza una mano in aria e chiude gli occhi, capisco che si sta concentrando per separare le creature di ossa da tutto il resto e non intendo distrarlo.

La mano inizia a tremargli e poi anche il braccio, ma continua a tenerlo sollevato, per trovare fino all’ultimo scheletro. Quindi, proprio quando qualcuno grida che un’altra creatura ha raggiunto la sommità del muro, lui chiude il pugno.

E, all’istante, tutti gli scheletri si trasformano in polvere.

Le urla e il rumore delle ossa che sbatacchiano contro il muro cessano. L’unico suono è quello della lieve brezza che trasporta la polvere dell’esercito degli scheletri verso il mare.

Corro da Moira, sperando di avere ucciso la creatura in tempo per salvarla. Altri due gargoyle la raggiungono e cominciano immediatamente a incanalare la magia della terra per fermare l’infezione.

?Starà bene?? chiedo con voce tremante.

?Penso di sì?, risponde un gargoyle. ?Anche se non so come sarà.?

Chastain atterra accanto a me, ripiegando le ali e tornando in forma umana. ?Cos’hai fatto?? domanda.

Io mi volto per chiamare Hudson, in modo che Chastain possa ringraziarlo come si merita, ma resto senza fiato.