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Court (Crave, #4)(159)

Author:Tracy Wolff

Isadora si volta verso Hudson con un ghigno. ?Come ci si sente a sapere di essere così patetico che i tuoi amici sono costretti a imbrogliare per aiutarti a vincere??

?Piuttosto bene?, risponde lui. ?Perché significa che ho degli amici.?

Lei tira fuori un pugnale dalla cintura che porta in vita e glielo scaglia contro. Hudson si dissolve leggermente a sinistra e l’arma lo sfiora, e finirebbe per conficcarsi nella carne di un gargoyle che assiste dal bordo dell’arena se questi non cambiasse forma all’ultimo istante. Per fortuna la lama rimbalza sul suo corpo di pietra e cade a terra.

Ma Hudson nel frattempo si è girato per seguire con lo sguardo la traiettoria del pugnale, probabilmente per impedire che colpisca un ignaro spettatore, e Isadora ne approfitta. In un batter d’occhio si dissolve accanto a lui, lo afferra per un braccio e approfitta dello slancio per scagliarlo dall’altra parte dell’arena. Il fiato mi si mozza in gola nel vederlo atterrare come una bambola di pezza appena oltre le gigantesche porte aperte che conducono nel salone.

Ma è già in piedi quando lei si dissolve lungo il campo per raggiungerlo, con noi che la rincorriamo per non perdere la prossima mossa. Isadora fa un balzo verso l’enorme lampadario di ferro appeso al soffitto della sala da ballo, a quindici metri dal pavimento.

Vi si aggrappa e rimane così per un paio di secondi, ruotando su se stessa. Ho appena il tempo di domandarmi che cos’ha in mente, quando la vedo posare un piede sul lato del lampadario, rischiando di finire a testa in giù. Poi, usando quel piede come leva, strappa via l’intera barra inferiore del lampadario.

La folla resta senza fiato quando lei comincia a precipitare, ma Isadora non sembra notarlo. Ruota invece a mezz’aria in modo da atterrare in piedi con la pesante barra di ferro sollevata sopra la testa.

Non ho mai assistito a niente del genere e a quanto pare neppure Hudson, perché sgrana leggermente gli occhi. Devo ammettere che Isadora dà mostra di un sangue freddo impressionante… La ammirerei, se non stesse cercando di uccidere il mio compagno.

Ma è proprio quello che sta tentando di fare, perciò sono molto più preoccupata che impressionata al momento. Specialmente quando lei ringhia, sì, ringhia davvero, mentre cala la barra di ferro sulla testa di Hudson.

Lui la para con la spada, ma Isadora fa roteare la barra e la cala di nuovo. Questa volta lo colpisce alla spalla e non perde l’occasione per stuzzicarlo: ?Forse saresti meno distratto se avessi permesso a tuo padre di addestrarti come si deve?.

Questa volta è lui a vibrare la spada e Isadora riesce a malapena ad abbassare la barra di ferro prima che le stacchi una gamba. ?Sì, be’, magari se tu invece avessi trascorso meno tempo a leccargli il sedere, forse avresti imparato a pensare con la tua testa.?

La risposta di Isadora è un ringhio, seguito da un altro colpo con la barra. Mira basso questa volta, ma Hudson la scansa con un salto.

Lei ci prova di nuovo e lui para l’attacco con la spada.

?Pensi che potessi fare diversamente?? dice lei. ?Dopo che tu te la sei data a gambe, non avevo scelta.?

Questa volta è lui ad attaccare con la spada e lei fa una capriola all’indietro per evitarla.

?C’è sempre una scelta?, ribatte Hudson. ?Solo che tu non sei stata abbastanza coraggiosa da farla.?

?Ho fatto quello che dovevo?, ringhia Isadora mentre corre su per il muro più vicino. Scende subito, calando la barra sulla spada di Hudson più forte che può.

Lui barcolla per un attimo e reagisce colpendo a sua volta con la spada. Accade così in fretta che lei riesce solo per un pelo a sollevare la barra per proteggersi e finisce per cadere in ginocchio sotto la forza dell’impatto.

?Stai facendo quello che vuoi?, ribatte lui. ?E al diavolo chi ci va di mezzo.?

Lei rotola via mentre lui cala di nuovo la spada e poi si rialza in un istante. Dopodiché cominciano a fare sul serio. Niente più chiacchiere, niente spettacolo, solo un colpo potente dopo l’altro.

Ora ansimano e sembrano entrambi esausti… Le armi non vibrano più tanto velocemente e i colpi in risposta non sono più così forti. Nessuno dei due vuole arrendersi, ma nessuno è in grado di sopraffare l’altro. Ho appena deciso che mi metterò in mezzo e interromperò la lotta prima che qualcuno faccia davvero una brutta fine, quando Hudson intravede una possibilità di chiudere la partita.

Grida: ?Ora basta!? e assesta un poderoso calcio al plesso solare di sua sorella.

Izzy viene scagliata all’indietro per diversi metri. Mentre si schianta sul duro pavimento di pietra, la barra le sfugge di mano e finisce lontano da lei.