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Court (Crave, #4)(16)

Author:Tracy Wolff

Quanto mi sta dicendo Alistair coincide perfettamente con la storia della Megera, però ora sto scoprendo un sacco di cose in più su ciò che significa essere un gargoyle… ed è un gargoyle a raccontarmele!

?Tutti possono comunicare telepaticamente sulle brevi distanze. In questo modo un’unità può coordinarsi senza problemi. Ovviamente, ci sono alcuni tenenti che possono comunicare a distanze maggiori. E poi c’è il lignaggio reale…? Si volta a guardarmi negli occhi e spiega: ?Il lignaggio reale può parlare a chiunque, indipendentemente dalla distanza. è il nostro popolo, e possiamo sentire ognuno di loro quando hanno bisogno di noi. è un dono, e allo stesso tempo un onere?.

In teoria, è una cosa bellissima. Un re così affezionato ai suoi sudditi da consentire loro di rivolgersi a lui in qualsiasi momento. In pratica, però, credo che sentire migliaia e migliaia di voci ogni minuto di ogni giorno sia più che altro un fastidio.

?E le voci non le può silenziare mai?? domando.

Annuisce. ?Possiamo filtrarle secondo le necessità. Però essere rimasto intrappolato in forma di gargoyle per un millennio… be’, pian piano ho perso il controllo sul mondo reale. A poco a poco ho perso la capacità di silenziare le voci e ancora di più di rispondere. Migliaia di gargoyle che mi parlano contemporaneamente nella testa in ogni momento, che implorano il mio aiuto, chiedendomi di salvarli, di liberarli. Che urlano di dolore domandandosi perché non sia intervenuto, perché non abbia risposto alle loro suppliche.? La sua voce si fa dura. ?Talmente tante voci…?

Sembra orribile, anzi, più che orribile.

Ma poi mi viene in mente un’altra cosa. Un pensiero così travolgente, seducente, che mi fa battere il cuore all’impazzata: non ci sarebbero migliaia di persone che gli impediscono di pensare con lucidità se noi fossimo gli unici due gargoyle rimasti…

Sto per chiederglielo, però poi lui inarca un sopracciglio e dice una cosa che mi fa precipitare il cuore sotto i tacchi e, nello stesso tempo, mi fa schizzare il cervello in un milione di direzioni diverse.

?Sono sicuro che tu sai che cosa vuol dire, nipote. Anche tu sarai travolta dall’ondata di voci dell’esercito dei gargoyle, no??

10

SCONQUASSO

QUEST’AFFERMAZIONE ha tante di quelle implicazioni che non so neppure da che parte cominciare.

Nipote? esercito dei gargoyle? Anch’io dovrei sentire le voci? Di creature che tutti credono morte? Alla sola idea mi viene da vomitare.

Cioè, che cosa dovrei dire adesso? E come faccio a placare il mio stomaco, che è in caduta libera da quando lui ha pronunciato la parola ?nipote??

Credo proprio di dover partire da questo. Cioè, avere un esercito di gargoyle che mi parla ventiquattr’ore su ventiquattro, ma già l’idea di un esercito di gargoyle è una notizia piuttosto scioccante da ritrovarsi tra capo e collo. Tuttavia non è nulla in confronto a quella che il re dei gargoyle – mio nonno? – mi ha appena comunicato.

?Nipote?? chiedo rischiando di strozzarmi per una serie di ragioni. Tanto per cominciare, io di nonni non ne ho mai avuti, i miei genitori mi avevano raccontato che erano morti prima che io nascessi.

In secondo luogo, com’è possibile che il re dei gargoyle – il re dei gargoyle – sia mio nonno? è rimasto incatenato in una grotta per mille anni e, quando sono morti, i miei genitori ne avevano poco più di quaranta. I conti non tornano.

Ma, del resto, ora come ora non torna proprio niente, compreso il fatto che Alistair insista a dire che sono stata io a portarci alla Corte dei gargoyle.

?Non la mia nipote diretta, è ovvio, ma fai parte della famiglia. Ci sono una sfilza di pro prima, direi, però il tuo potere è inconfondibile.?

D’accordo, essere la sua pro-pro-pro-chissà-quanti-pronipote è più ragionevole. Ma lui come fa a sapere che siamo imparentati? Io non ho il suo naso aquilino o i suoi occhi grigi. Se poi metto a confronto l’autorevolezza e la regalità del re dei gargoyle con la mia ingenuità, mi sento prudere la pelle sotto la felpa stropicciata mentre l’adrenalina mi scorre a fiumi nelle vene.

Adesso stiamo camminando ai margini del cortile, cosparso di aiuole con cespugli di rose. Sembrano in letargo, però non appena passiamo davanti alla prima, sboccia all’istante al cospetto del mio troppi-bis-per-contarli-nonno. è uno spettacolo incredibile, e vorrei sapere se si tratta di un’estensione dei poteri della terra che sto appena cominciando a capire.

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