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Court (Crave, #4)(19)

Author:Tracy Wolff

Quando i massicci battenti si chiudono alle nostre spalle con un tonfo sinistro, penso subito che Alistair non sia l’unico a desiderare la sua compagna. Sarebbe bello avere Hudson accanto a me, a guardarmi le spalle mentre affronto una situazione che non avevo mai nemmeno immaginato, e per la quale non sono assolutamente preparata.

Alistair avanza all’interno del cortile e io lo seguo, con gli occhi che saettano da un gruppo di gargoyle all’altro.

Anche se sono tutti armati e tutti nella loro forma di pietra, nessuno ha le armi spianate, anzi, se ne vanno in giro a gruppi di due, a volte di tre o quattro. Sono alti e muscolosi, molto più di me, ma nessuno è grande quanto Alistair. In effetti, anche nella sua forma di gargoyle abituale, non di Bestia Invincibile, supera quasi chiunque di una testa abbondante.

C’è soltanto un’altra persona nel cortile in forma umana, un uomo grande e grosso vestito come Alistair, in calzamaglia e tunica, però nei toni del verde smeraldo e oro anziché del grigio e nero. Ed è anche l’unico del gruppo a non avere un’arma.

Però, quando urla: ?Pronti!?, in cortile tutti entrano in azione. Si accucciano in posizione di difesa, tenendo alti gli scudi, oppure in posizione d’attacco, con le gigantesche spade pronte a colpire.

Aspetto di sentire il clangore dell’acciaio contro l’acciaio, ma passano parecchi secondi prima che l’uomo gridi: ?Ionsaí!?

Non ho idea di che cosa significhi quella parola, ma è ovvio che è l’ordine che i gargoyle stavano aspettando. Il suo grido riecheggia ancora per il cortile quando le spade cominciano a fendere l’aria.

Osservo sbalordita i gargoyle combattere tra loro: mentre incrociano le armi, saltano, roteano, fanno capriole. Sono tutti gargoyle enormi, pesanti, eppure si muovono come se fossero fatti di piuma anziché di pietra.

Una ragazza alta e robusta abbatte la spada sull’avversario con tutte le sue forze urlando qualcosa in una lingua che non capisco. Lui risponde opponendo lo scudo, ma dopo una serie di salti e giravolte su se stessa lei lo centra con la spada di piatto proprio in mezzo alle scapole.

Lui ruzzola scompostamente a terra e alza lo scudo per difendersi mentre la giovane sta per infliggergli un altro fendente.

All’ultimo momento, però, lei sorride e infila la spada nel fodero che porta in vita, poi allunga una mano per aiutarlo ad alzarsi. L’altro solleva gli occhi al cielo e dice qualcosa in quella lingua che non capisco. Lei scoppia a ridere e, qualche secondo dopo, tutti e due assumono forma umana.

Lei è nera, con file di splendide treccine, mentre lui ha i capelli corti e scuri e la carnagione marrone-dorata.

?Allora, sei ancora convinto che combatta come una ragazza?? lo stuzzica lei.

?Puoi dirlo forte?, risponde lui con un accento indiano. ?Soltanto, vorrei saperlo fare anch’io.? Traccia un disegno complicato con la spada, ma si interrompe a metà. ?Ehi, mi fai vedere quella mossa con il polso che hai fatto prima??

?Certo.?

Mentre lei gli dà una dimostrazione, io osservo un altro gruppo. Questo è composto soltanto da gargoyle maschi, e non esagero se dico che sono massicci – tipo che ognuno è grosso quanto due giocatori di football americano – e impugnano spade e scudi di dimensioni adeguate.

In questo momento stanno combattendo due contro uno: il più grosso dei tre contro gli altri. E gliele suona comunque di santa ragione.

Alistair e io restiamo in disparte a osservare mentre l’addestramento continua. Il tipo vestito di verde, che è sempre stato in forma umana, passa di gruppo in gruppo, dispensando consigli e critiche: ?Guardati le spalle?, ?Ruota il polso quando fai quella mossa?, ?Non abbassare la spalla?, ?Solleva il piede e fa’ perno sul tallone?. Redarguisce tutti e sembra che al suo occhio d’aquila non sfugga nulla.

I gargoyle a cui si rivolge pendono letteralmente dalle sue labbra, e non appena si allontana li vedo sforzarsi di mettere in pratica i suoi suggerimenti. è incredibile.

?Chi è quello?? domando alla fine ad Alistair quando il tizio in verde comincia a fare il giro del cortile per la terza volta.

?Si chiama Chastain. è il mio luogotenente fin da quando ho memoria.? Alistair si ferma, seguendo il suo vecchio amico con un’espressione riflessiva. ?E ora è il tuo, direi. Vuoi che te lo presenti??

Wow. Allora è tutto vero! Faccio un lungo respiro e rispondo: ?Sì, certo. Ne sarei felice?.

In fin dei conti, una regina deve sapere di chi potersi fidare, giusto?

12

ROLLING STONES

?CHASTAIN!? urla Alistair alzando la mano per fare cenno all’uomo di avvicinarsi. Il comandante impartisce ancora un paio di rapide istruzioni a un gruppo, questa volta in quella lingua che non capisco, quindi si volta verso Alistair… e sgrana gli occhi scioccato.

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