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Court (Crave, #4)(165)

Author:Tracy Wolff

Mentre cerco il modo di convincerlo ad aprirsi con me, Hudson afferra una maglietta e la infila nello zaino.

Capisco dai suoi movimenti bruschi, da come evita di guardarmi negli occhi e dalla mascella serrata che è combattuto, perché vorrebbe starmi vicino e allo stesso tempo preferirebbe stare da solo. C’è una sorta di battaglia in corso dentro di lui e io temo di sapere di che cosa si tratta.

Hudson è il mio compagno. Ha bisogno di starmi vicino, lo desidera, proprio come io ho bisogno di stare vicina a lui. Ma al contempo sa che non può nascondersi da me e ora ha paura che cercherò di indurlo a confidarsi. Teme che abbatta i muri che si è innalzato intorno con tanta cura, lasciandolo vulnerabile di fronte all’esercito degli scheletri questa sera.

Così non lo faccio.

Dopotutto, c’è più di un modo per scavalcare un muro. Persino un muro così alto e robusto come quello che sta costruendo Hudson.

Chinandomi per raccogliere una maglietta, non lo guardo neppure mentre chiedo: ?Pensi che Izzy abbia davvero mille anni??

Hudson cessa di muoversi, e quando lo sbircio con la coda dell’occhio lo vedo bloccato con la mano a mezz’aria nell’atto di afferrare un paio di calzini.

Bene. L’ho sorpreso.

Si immobilizza solo per pochi secondi, sufficienti però per farmi capire che sono sulla strada giusta. ?Non ha motivo di mentire?, risponde dopo un istante.

?Ma è vero che i vampiri invecchiano tanto lentamente?? Mi siedo sul bordo del letto e fingo di essere impegnata a piegarmi la maglietta. ?Anche tu sembrerai ancora così giovane tra mille anni?? è un aspetto che non ho mai considerato, perché finora non ce n’è stato bisogno. Adesso non riesco a pensare ad altro che al fatto che Hudson dimostrerà diciannove anni per sempre. ?Oddio, e se io fossi una vecchia piena di rughe tra cent’anni e tu fossi ancora bello come il sole?? gemo, e la mia preoccupazione è reale. è un pensiero davvero orribile.

Hudson mi lancia uno sguardo come a dire: Ma fai sul serio? ?Prima di tutto, se mai ti verranno le rughe, per me saranno bellissime quanto i tuoi riccioli.? Scuote la testa e si siede sul letto accanto a me. ?Secondo, i vampiri sono soggetti ai segni del tempo come qualunque altra specie, anche se si manifestano molto più lentamente.?

è una buona risposta e forse dovrei sentirmi lusingata. Ma sono troppo distratta dal calore della sua coscia. è seduto vicinissimo a me, ma non tanto da sfiorarmi, un’altra indicazione che ha paura che io abbia intenzione di abbattere le sue difese. Avrei tanta voglia di toccarlo, però al momento ho un obiettivo a lungo termine. Perciò, invece di cedere alle dita che mi prudono dalla voglia di allungarsi verso di lui, mi sposto all’indietro per poter posare la testa sul cuscino.

?Allora, come può sembrare ancora una sedicenne, se ha mille anni?? chiedo.

Hudson si passa una mano sulla mascella ruvida di barba prima di rispondere. ?Se dovessi tirare a indovinare, direi che quello stronzo di nostro padre l’ha tenuta chiusa in una maledetta cripta per la maggior parte della sua vita.?

Inorridisco all’idea che una povera bambina sia stata rinchiusa in una cripta per quella che dev’esserle sembrata un’eternità… Anche se la bambina era Isadora. ?Ma… ma tu hai detto che l’elisir smette di funzionare con il passare del tempo, giusto??

Lui si sposta sul letto, stendendosi accanto a me. Comincio a pensare che sto facendo progressi finché incrocia le braccia sul petto, stando attento a mantenere la distanza tra noi.

?Circolano storie di vampiri tenuti in una cripta per centinaia di anni, in realtà.? Ha il tono pensieroso, gli occhi distanti. ?è vero che più lo si usa, più l’elisir diventa inefficace, ma se Cyrus non l’avesse svegliata affatto, immagino che in teoria Isadora sarebbe rimasta in stasi. In stasi non invecchiamo.?

Sembra orribile, ma non è certo una novità, no? Il mio povero compagno è stato torturato praticamente per tutta la vita. ?Mi ripeti come si chiama questo processo?? gli chiedo per farlo continuare a parlare. ?Discensione??

?Discesa?, mi corregge. ?Quando compiamo cinque anni, c’è una grande festa. è l’Età della Discesa. Ricordo ancora i festeggiamenti che mio padre organizzò per me. All’epoca mi sembrava che non potesse esistere nulla di più grandioso.?

Ha il respiro lento e regolare ora. Avrei un milione di domande, ma sto zitta. So che c’è dietro una storia e penso che Hudson voglia raccontarmela. Devo solo essere paziente, lasciare che lo faccia con i suoi tempi.