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Court (Crave, #4)(166)

Author:Tracy Wolff

?Papà fece uccidere dalla cuoca cinquanta maiali per il banchetto e preparare circa mille pasticci di carne diversi. Il castello traboccava di gente vestita con gli abiti più eleganti. A un certo punto salii sulla torre più alta solo per contare il numero di carrozze che stavano arrivando.? Fa una risatina. ?Naturalmente quello che stavo contando in realtà era il numero di regali che avrei ricevuto quel giorno, dato che ogni ospite ne aveva uno con sé.?

Sorrido, tentando di immaginare Hudson da piccolo, innocente e magari persino felice. ?Eri sempre pettinato alla perfezione anche allora?? lo stuzzico.

Lui fa una risata sprezzante. ?Certo che no. So che è scioccante, ma ero un bambino piuttosto… difficile.?

?Molto scioccante?, convengo.

Lui comincia a giocherellare con le ciocche che gli pendono sulla fronte. Credo che non si renda conto di quello che fa. ?Anche allora i miei capelli erano sempre un po’ troppo lunghi e indomabili.?

?Sul serio?? Gli sorrido, voltandomi su un fianco e posando la testa sulla mano. ?Se mi stai nascondendo un ritratto in cui sembri Jason Momoa da piccolo, non te lo perdonerò mai.?

Sta sorridendo quando si gira verso di me. ?Hai intenzione di propormi qualche strano gioco di ruolo? Perché ti avverto che sarei un pessimo Aquaman.?

Non sono affatto d’accordo, se penso al suo corpo snello e muscoloso fasciato nella tuta di Aquaman. ?Ne riparleremo in un altro momento. Decisamente?, ribatto. ?Dunque, avevi cinque anni… quando? Tipo nel Diciannovesimo secolo??

Lui e Jaxon mi hanno detto di avere centinaia di anni, ma non ho mai pensato a nessuno dei due come a qualcosa di diverso da un ragazzo di diciotto o diciannove anni. Almeno non finché inizio a fare i conti a mente… ?Oddio, cosa sono io, la tua settemillesima ragazza??

?Più la ottomillesima?, risponde lui con aria impassibile, poi sorride quando io sgrano gli occhi. ?Ma dai, vorrebbe dire una nuova ragazza ogni dieci giorni. Chi ha tempo per una cosa del genere??

?Oh, sono sicura che lo troveresti il tempo?, replico maliziosa.

Però lui scuote la testa, quindi allunga una mano e mi fa scorrere un dito lungo la guancia. La sua carezza mi suscita un brivido di eccitazione, un po’ perché adoro essere toccata da lui e un po’ perché ha infranto la distanza tra noi che si era autoimposto. ?Inoltre?, aggiunge, ?dimentichi che ho trascorso gran parte della mia vita in stasi. Anche se devo ammettere che mi sento addosso tutto il peso del tempo che è passato.?

?Cosa intendi?? chiedo, perché qualcosa mi dice che devo saperlo.

Ma lui ritira la mano, si gira e si mette a fissare il soffitto e io vorrei prendermi a calci da sola per aver insistito troppo.

Il silenzio ha raggelato l’atmosfera quando alla fine si decide a rispondere. ?Tu come scandisci il passare del tempo nella tua vita? Lo associ al giorno in cui è uscito un certo film, o un libro, o alla moda del momento, giusto?? Annuisco. ?Be’, per me è lo stesso. Avrò anche sperimentato alcune cose solo per un giorno al mese, però ricordo di aver usato una carrozza per andare al mercato. Ricordo quando ho visto la mia prima auto e il mio primo computer. Ricordo tutta una serie di invenzioni e tendenze di stile.?

Lo dice con noncuranza, come se fosse una cosa da niente. O peggio, come se fosse una cosa del tutto normale svegliarsi una volta ogni mese e rendersi conto che tutti gli altri continuavano a vivere la loro vita mentre la sua era ferma nel tempo. Come se fosse normale che un ragazzino venisse rificcato in una bara in attesa di essere tirato fuori perché vedesse che cosa si era perso.

Mi si spezza il cuore al pensiero di quello che deve aver sofferto. Vorrei prenderlo tra le braccia, vorrei stringerlo forte e promettergli che non gli accadrà mai più niente di male.

Ma non posso prometterglielo, specialmente non ora. E comunque lui non me lo permetterebbe, non vuole neppure che lo tocchi in questo momento. Se insisto troppo, so che smetterà persino di parlare.

Così cambio argomento. ?Sto ancora cercando di capire Isadora… o dovrei dire Izzy? Sembra che le piaccia quando Chastain la chiama così.?

?L’hai notato anche tu, eh?? chiede lui.

?è difficile non notarlo, è talmente evidente che cerca le sue attenzioni?, replico, ma non con cattiveria. Se fossi stata cresciuta da Cyrus, immagino che anch’io sarei piena di complessi. ?Allora pensi che Cyrus possa averla tenuta in stasi per tutto quel tempo??

Hudson evita di nuovo di guardarmi. ?No.? Tace per un istante. ?Lei ha detto che continuava a svegliarla, ma anche…?

?Sì?? domando, e poi trattengo il fiato. C’è qualcosa che Hudson non vorrebbe dirmi, ma io sono disposta ad aspettare pazientemente finché lo farà… Anche se l’attesa mi uccide. Dopo un minuto, lui sospira.