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Court (Crave, #4)(168)

Author:Tracy Wolff

?Scomparso?, conclude, schioccando le dita. In un istante, il libro sul comodino diventa polvere. ?Per qualche minuto e poi per qualche ora e alla fine per giorni. Ho semplicemente cessato di esistere. Non mi ero mai sentito tanto in pace. Eppure, non so perché, tornavo sempre indietro. La prima volta ho pianto per ore.?

Stringo i denti e i pugni e mi mordo con forza le labbra, però mi sfugge ugualmente un singhiozzo, nonostante stia cercando di controllarmi con tutte le mie forze. Ma come posso non piangere?

Hudson si riscuote, allarmato. ?Grace, va…?

?Non provare a dirmi che va tutto bene?, ribatto con le lacrime agli occhi. ?Torturare un bambino non va bene. Lasciarti là sotto a impazzire non va bene. Farti desiderare di morire…? Mi si spezza la voce. ?Non va bene. Non andrà mai bene. Non sarà mai…?

Mi blocco mentre un milione di pensieri mi frullano per la testa: voglio assolutamente distruggere Cyrus, cancellarlo dalla faccia della terra. Ma la morte è troppo poco per lui. Tutto è troppo poco per lui, a parte forse essere intrappolato nel buio per mille anni.

Ha fatto questo a suo figlio – suo figlio! – per trasformarlo in un’arma. No, non solo a suo figlio. L’ha fatto anche a sua figlia e per molto più tempo. Adesso capisco perché Delilah ha mandato Jaxon dalla Dissanguatrice.

?Per favore, non piangere.? Hudson sembra in preda al panico e si gira per guardarmi. ?Non te l’ho detto per ferirti…?

?Ferire me? Tu non mi hai ferito, Hudson?, ribatto. ?Tu mi stai dando il coraggio per fare tutto il necessario perché quel bastardo la paghi cara.?

Per un istante mi scruta perplesso, come se non capisse che una persona che lo ama possa essere arrabbiata per il male che gli hanno fatto. Ma, d’altronde, forse nessuno si è mai preoccupato per lui.

?Non voglio che tu pianga per una cosa che è successa molto tempo fa…?

?Tredici anni?, dico, asciugandomi le guance con il braccio.

?Cosa??

?è finito tutto tredici anni fa, giusto? Sei stato sepolto, a parte qualche breve intervallo, da quando avevi cinque anni fino a tredici anni fa. Ed è accaduto durante la mia stramaledetta vita, perciò non voglio sentire stronzate tipo: ‘è successo molto tempo fa’。?

Sembra scioccato, ma poi ride per la prima volta da quando è arrivato l’esercito degli scheletri. Adesso mi sento un po’ più sollevata, o, comunque, abbastanza forte da controllare le lacrime. ?Ecco qui la mia Grace, che mi prende a calci nel sedere nonostante stia piangendo per me.?

?Simpatico?, sbuffo, poi torno a concentrarmi sulla sua storia. ?Quindi sei passato dal disintegrare te stesso al disintegrare altre cose??

?Sì. E ho scoperto che quando disintegravo le altre cose, quelle non tornavano.?

?Come la tomba? Avrai cercato di distruggere quella maledetta tomba in modo da liberarti.?

?Ci ho provato un sacco di volte.? Sorride e stavolta è un sorriso vero. ?Ma non c’è stato verso. Tutto il resto riuscivo a polverizzarlo, ma quella no. Non ho ancora capito perché.?

?Probabilmente perché tuo padre è un mostro e ha fatto mettere un incantesimo sulla tomba quando si è reso conto di cosa potevi fare?, dico. ?Il bastardo.?

?Dov’eri tu duecento anni fa?? domanda con tono scherzoso.

?Credimi, mi stavo chiedendo la stessa cosa?, ribatto, solo che io non sto scherzando. Come ha potuto Delilah permettere a suo marito di fare del male a suo figlio? E gli altri nella Corte come hanno potuto accettare che un bambino venisse torturato in quel modo?

Hudson scoppia a ridere, però io no, così torna subito serio. ?Tu sai che sto bene, vero??

?Primo, tu stai più che bene?, ribatto. ?Secondo, ne sei uscito migliore di quanto ci si potesse aspettare. E, terzo, ho tutte le intenzioni di distruggere tuo padre.?

?A dire la verità, è un po’ che vuoi farlo.?

?Sì, ma adesso odio quello stronzo dal profondo del cuore.? La sola idea di rivederlo, di dargli la Pietra di dio in modo che possa proseguire con il suo disgustoso piano mi fa impazzire di rabbia.

?Ti sei mai chiesta come sarebbe la tua vita se non fossi finita in questo casino?? salta su Hudson all’improvviso.

?Che vuoi dire??

?Se i tuoi genitori non fossero stati uccisi. Se ti fossi diplomata in un liceo di San Diego. Se ad agosto iniziassi a frequentare l’università invece di dover liberare la tua gente per poter salire al trono dei gargoyle. Sai, le cose normali che ti sei lasciata alle spalle quando sei arrivata alla Katmere Academy.?

?In realtà, no?, rispondo, alzandomi per poter andare in bagno a lavarmi il viso rigato di lacrime.