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Court (Crave, #4)(170)

Author:Tracy Wolff

?Tu sai cosa intendo, Grace.? Si passa stancamente una mano tra i capelli, come se la mia rabbia gli stesse prosciugando quel poco di energia che gli è rimasta. E questo mi fa imbestialire ancora di più. In parte perché quello che ho davanti non è Hudson… il mio Hudson, il ragazzo che è stato il mio partner, il mio compagno. E, in parte, perché so che cosa prova davvero.

Sta soffrendo e vuole che lo lasci in pace. E siccome io non sono disposta a farlo, sta reagendo con rabbia, per salvaguardare se stesso e, in un suo modo molto contorto, per proteggere me.

Ma non sta proteggendo nessuno dei due impedendomi di stargli vicino. Ci sta soltanto allontanando e a me non sta bene. Abbiamo combattuto troppo a lungo e troppo duramente per poter stare insieme. Non ho intenzione di permettergli di dividerci solo perché è troppo orgoglioso per dirmi che cosa lo fa soffrire.

’Fanculo il suo orgoglio.

?Non hai bisogno di me?? ripeto. Solo che questa volta non glielo dico in faccia. Indietreggio in modo che possa vedermi bene, tutta intera. E poi mi tolgo la maglietta.

?Che stai facendo?? chiede con voce roca.

?Cosa ti sembra che stia facendo?? Mi appoggio la mano sulla clavicola e faccio scorrere pigramente il dito su e giù sulla gola dove mi pulsa la vena. ?Mi sto mettendo comoda.?

?Ti stai…? Si interrompe contraendo la mascella. Però i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi profondi, sono fissi sulla mia gola. Proprio come volevo io.

?Smettila, Grace.?

?Smettere cosa?? domando, arcuando un sopracciglio. E sì, lo sto provocando. Ma se lo merita. Non può farsi del male e aspettarsi che io stia lì a guardare. Non succederà, né ora né mai. E, di sicuro, non gli permetterò di continuare a trattarmi così.

Per dimostrarlo sia a lui sia a me, inclino leggermente indietro la testa, esponendo la giugulare mentre continuo a muovere piano le dita su e giù lungo la gola.

?Maledizione!? Emette un grugnito frustrato, però non distoglie lo sguardo. ?Tu non sai cosa mi stai chiedendo.?

?So esattamente cosa ti sto chiedendo?, ribatto andando verso di lui con passo deciso. ?E so esattamente quello che voglio.?

Lui indietreggia con gli occhi sgranati e allora capisco di avere vinto. Perché la piccola Grace sta mettendo paura al grosso e cattivo Hudson Vega.

Mentirei se dicessi che mi dispiace.

?Per favore, Grace, non voglio farti del male.?

Allungo la mano e sciolgo i capelli. I riccioli mi ricadono sulle spalle e sulla schiena e il loro odore, il mio odore, riempie l’aria.

Hudson deglutisce mentre gli scendono i canini. Ora gli sfiorano il labbro inferiore e il mio cuore accelera i battiti. So che lui può sentirlo e so anche che può vedere la vena pulsare sotto il mio dito. Sta per crollare, lo avverto fisicamente. Così mi avvicino, costringendolo a retrocedere finché lo blocco contro il muro.

Quindi scosto i capelli, inclino la testa di lato e aspetto che scatti.

Impiega un secondo, forse due. E poi è su di me, con le mani tra i miei capelli. Mi attira a sé e mi bacia sulla bocca, divorandomi; i suoi canini mi sfiorano il labbro e la sua lingua incontra la mia.

Dopodiché, con un grugnito, mi tira indietro la testa. I suoi occhi affamati sono puntati sulla mia gola.

?Fallo?, gli dico, con il corpo che esplode di desiderio, di bisogno, una brama che so che non andrà mai più via. ?Fallo, fallo, fallo.?

Lui ringhia, un suono talmente basso e inquietante che dovrebbe gelarmi il sangue. Invece mi eccita ancora di più e sollevo le mani per infilargliele tra i capelli. ?Fallo?, sussurro un’ultima volta.

Per un istante, lui mi guarda con gli occhi pieni di rabbia, di desiderio, di sofferenza. E poi colpisce come un fulmine.

Resto senza fiato quando mi affonda i denti nella carne per raggiungere la vena.

Per un istante c’è il dolore, caldo e lancinante, ma quando Hudson comincia a bere, svanisce come nebbia, lasciando il posto a un misto di sensazioni così potenti da distruggermi.

Estasi, smania, gioia, furia, febbre, ghiaccio. E desiderio. Un desiderio talmente forte che per poco non vi annego dentro mentre mi sommerge, mi avvolge, mi penetra.

Desiderio per il mio compagno.

Desiderio per Hudson.

Desiderio per tutto il potere e l’amore che bruciano tra noi anche nei momenti più difficili.

Hudson geme e quando si spinge più in profondità, sono investita da un’altra ondata di sensazioni.

Quest’onda, però, non si infrange su di me, ma mi trascina con sé sempre più giù, finché tutto ciò che sono, tutto ciò che ho voluto e vorrò sempre, è legato a Hudson. Il mio Hudson.