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Court (Crave, #4)(173)

Author:Tracy Wolff

Mi appoggio a lui, baciandolo sulla clavicola e godendomi il suo caldo profumo d’ambra. Il glorioso sapore della sua pelle.

Geme e adesso è lui a baciare me.

Provo un gran sollievo nel sentire le sue labbra sulle mie, così calde, dolci, familiari. Questo è il mio Hudson, e averlo qui con me, davvero vicino per la prima volta dopo tanto tempo, è una sensazione forte, più di quanto avrei mai potuto immaginare. E quando mi sfiora le labbra con la lingua e io mi apro a lui, è come tornare a casa.

Mi avvinghio a lui, desiderando disperatamente di stargli il più vicino possibile e di toccare ogni parte del suo corpo.

Gli faccio scivolare le mani lungo la schiena e gli tiro su la camicia per avvertire il calore della sua pelle sotto i palmi. Lui rabbrividisce leggermente mentre lo sfioro, rendendo questo momento più dolce che mai. Perché non si sta più nascondendo da me. è insieme a me ora ed è tutto ciò che conta. Al resto penseremo poi.

?Ti amo?, sussurro contro le sue labbra e lui sospira con un tremito.

Il bacio si fa più profondo, le nostre lingue si intrecciano e, in un istante, il mio corpo è un inferno, ma è la punta dei suoi canini che mi sfiora la pelle ad accendere la miccia.

Hudson mi toglie la maglietta, poi mi conduce verso il letto con un movimento tanto rapido da lasciarmi senza fiato. Si leva la camicia e mi fa sdraiare allungandosi sopra di me.

?Ti amo?, gli ripeto quando i nostri sguardi si incrociano di nuovo.

Lui sorride. è un sorriso lieve, soltanto un leggero movimento delle labbra verso l’alto, però è sincero ed è bellissimo da vedere. Perché, se pure c’è ancora dolore nel profondo dei suoi occhi, ora c’è anche amore. E gioia.

La stessa gioia che provo io quando lo faccio rotolare sulla schiena e mi metto a cavalcioni su di lui.

Lui mi guarda con aria sorpresa e l’accenno di sorriso si trasforma nel ghigno malizioso che conosco tanto bene.

è un sorriso che vale il litigio che abbiamo appena avuto e ogni cosa che ci è successa, perché in questo momento il suo muro è soltanto un cumulo di macerie ai nostri piedi.

Ed è forte di questa consapevolezza che gli faccio scivolare una mano lungo il corpo.

Che lo bacio sul collo, sulle spalle, sul petto.

E che, per la prima volta dopo secoli, mi concedo di pensare che andrà tutto bene. Ancora prima che Hudson mi faccia rotolare di nuovo sul letto, dimostrandomi che la pensa esattamente allo stesso modo.

96

SFIDA ALL’ULTIMO SANGUE

ARRIVIAMO al campo di addestramento con un paio di minuti di ritardo. Hudson si sistema all’ombra sotto un albero perché finalmente si è nutrito, mentre io mi attardo vicino a una delle panchine fingendo di non notare lo sguardo attento, e sdegnoso, di Chastain. Faccio invece un respiro profondo e mi concentro sul mio piano. Deve funzionare, il che significa che non posso combinare disastri.

Ed è per questo che non mi do il tempo di pensarci su troppo. Appena gli altri gargoyle ritornano al ring insieme ai miei amici, raggiungo Chastain, che è in piedi al centro dell’arena circolare.

?La sfido per l’anello?, gli dico con voce pacata, ma ferma. Il mio piano non prevede che io batta Chastain e vinca l’anello, non sono così pazza da crederlo possibile. Però ho bisogno che accetti la sfida.

Non si cura neppure di guardarmi… sai che sorpresa! Si limita a fare una smorfia tanto da sembrare ancora più stronzo del solito. E risponde: ?Ti ho già detto quello che penso riguardo al fatto di accettare sfide da gente come te?.

Il disprezzo nella sua voce è inteso per ferirmi, invece mi fa solo arrabbiare. ?Sì, be’, non ho avuto la possibilità di dirle cosa penso della mancanza di rispetto di gente come lei?, ribatto.

Chastain non apre bocca, ma solleva di scatto gli occhi e li sgrana per un istante fissandomi con sospetto. Non distolgo lo sguardo da lui, però sento tutti gli altri intorno tendere le orecchie e irrigidirsi in attesa di quello che accadrà.

?è giunto il momento che lei veda di cosa è capace qualcuno degno?, dico, mettendo tutto il disprezzo che provo nella parola che lui ha usato ieri.

Mi aspetto un rifiuto, pronta a costringerlo alla sfida se devo, ma prima che uno dei due possa aggiungere qualcosa, Artelya afferra una spada e uno scudo ed entra nel ring. ?Sono pronta per la sfida.?

La ignoro, perché non è lei quella contro cui voglio combattere. Quella contro cui devo combattere perché il nostro piano funzioni.