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Court (Crave, #4)(174)

Author:Tracy Wolff

?Ti ringrazio, Artelya?, dice Chastain con un tono più formale e rispettoso di quello che ha usato finora con me. ?Però se la nostra regina è pronta a dimostrare di essere degna, allora che me lo dimostri pure.? Accompagna le ultime parole a un gesto noncurante della mano che porta la mia irritazione alle stelle.

Chi pensa di essere questo tizio? Non gli ho mai fatto niente. Mi sono presentata ogni giorno all’addestramento e mi sono impegnata al massimo. Non mi sono mai tirata indietro di fronte a niente, quindi che problemi ha? Cioè, a meno che non sappia che sono qui per prendere l’anello non ha motivo di detestarmi tanto.

Non dico niente però, perché Chastain ha già lo spadone pronto e la rabbia negli occhi. Sono sicura che prenderò una batosta, ma non m’importa. Ho finalmente la possibilità di combattere contro di lui e qualunque cosa accada, ho intenzione di assestargli almeno qualche colpo.

Faccio per voltarmi per prendere una spada, però l’esperienza mi ha insegnato che in questa Corte è meglio non dare le spalle al nemico. Perciò mi guardo intorno, cercando di capire che cosa fare, considerato che non posso tornare indietro fino alla parete dove sono appese le armi.

Alla fine non me ne devo preoccupare, perché Hudson si dissolve, afferra una spada e me la porta.

?Grazie?, sussurro, ma lui se n’è già andato lasciando una scia di fumo dietro di sé. Sorrido: che sbruffone! Poi mi volto e sollevo la spada, appena in tempo per bloccare un potente colpo dall’alto di Chastain. Che stronzo!

Tiro indietro l’arma, preparandomi ad attaccare. Lui viene di nuovo verso di me e questa volta l’affondo mi fa quasi cadere in ginocchio.

97

PER UN CAPELLO…

IN qualche modo riesco a rimanere in piedi, ed è già una vittoria considerato che sono appena stata colpita con un cavolo di spadone… non avrei mai immaginato che potesse succedermi una cosa del genere in vita mia. Dobbiamo assolutamente liberare la Corte dei gargoyle, se non altro per farla uscire da quest’epoca in cui tutte le dispute vengono risolte con una dannatissima spada pesante come un macigno.

Giro su me stessa – nonostante le gambe di gelatina – e ruoto l’arma fino a sbattergliela contro il retro delle ginocchia. Chastain barcolla, ma non cade, poi si muove verso di me con la spada sollevata per assestarmi un colpo poderoso.

Mi abbasso e mi volto nella direzione opposta, e il fendente che avrebbe dovuto staccarmi la testa va a vuoto. In altre circostanze, avrei fatto un balzo indietro e avrei aspettato che venisse lui da me. Però non sto cercando di vincere il combattimento, uno, perché è impossibile, considerato che lui addestra la sua gente a combattere da più di mille anni e io uso la spada da… qualche giorno. E, due, perché non è necessario che lo faccia. Devo solo farlo avvicinare abbastanza da toccarlo.

All’inizio avevo pensato di arrivargli alle spalle e sfiorargli, magari, il braccio, ma lui è sempre all’erta quando ci sono io nei paraggi, perciò non credo che avrebbe lasciato che mi accostassi così tanto. E poi lo devo congelare in una situazione in cui gli altri gargoyle non faranno in tempo a intervenire in suo soccorso prima che io abbia preso l’anello. Nessuno oserebbe interferire con una sfida, o almeno spero che non lo facciano finché avrò preso quello che mi serve.

Tuttavia, Chastain è un avversario sospettoso e si volta di scatto roteando la spada. Schivo il colpo, ma cinque centimetri di capelli sul lato destro della mia testa cadono a terra. Questo non faceva parte del piano – e sarebbe stato meglio se me ne avesse staccati di più –, però sono troppo arrabbiata per starci a pensare.

Sta giocando con me. Io lo so, lo sa lui e lo sa tutto il pubblico. è una vita che Chastain si addestra con la spada. Io non posso competere. Avrebbe potuto già mettere fine a questa sfida se avesse voluto. è solo che preferisce umiliarmi un po’ alla volta.

Fa vibrare di nuovo lo spadone nel chiaro tentativo di staccarmi qualche altra ciocca di capelli, ma io non ho alcuna intenzione di permetterglielo. Così mi butto a terra e rotolo su me stessa. I gargoyle ridono della mia mossa perché pensano che mi stia arrendendo.

Invece non è così, perché, mentre finisco accanto a lui, costringendolo a voltarsi invece di balzare via, allungo la mano e gli tocco la gamba, sfiorando nel contempo il filo verde dentro di me.

è un azzardo, lo so, cercare di congelare qualcuno che è già bloccato nel tempo. Continuo a rotolare, nel caso non funzioni, ma, una volta superato Chastain, scatto in piedi… e mi rendo conto che invece ha funzionato. è diventato di pietra: ha una gamba allungata, la spada sollevata, il volto teso per la concentrazione. L’anello, decisamente non di pietra, sulla mano…