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Court (Crave, #4)(20)

Author:Tracy Wolff

?Che lingua parlano?? domando in attesa che Chastain ci raggiunga.

Alistair mi scruta perplesso. ?Inglese??

Scoppio a ridere. ?Lo so che parlano inglese, ma parlano anche qualcos’altro. Che lingua è??

?Oh, è gaelico, bambina. Non lo riconosci??

?Gaelico?? Mi guardo intorno, stupita. E mentre ripeto la parola, finalmente capisco perché l’accento di Alistair mi suonava familiare. Non mi stupisce che assomigli così tanto a Niall Horan. è irlandese. ?Siamo in Irlanda??

?Sì?, conferma Alistair, lo sguardo fisso in quello di Chastain mentre l’uomo divora lo spazio che ci separa con ampie falcate. ?Nella contea di Cork, per essere precisi.?

?Cork?? Richiamo alla mente le mie rudimentali conoscenze della geografia irlandese. ?è vicino al mare, vero??

?Non lo senti?? chiede Alistair. ?Ci troviamo proprio al limitare.?

Lì per lì non sono sicura di capire di che cosa stia parlando, visto che non sento un bel niente, ma prima che possa rispondere, in cortile arrivano un paio di nuovi gargoyle. E appena aprono i pesanti battenti di legno, non ho più dubbi. Lo sento per davvero, il rumore dell’acqua che sciaborda sugli scogli. Siamo sull’oceano! O, se non proprio sull’oceano, perlomeno nei pressi di un mare. Sono mesi che non mi trovo così vicino a una spiaggia, e devo fare uno sforzo enorme per non scappare via dal castello e correre verso l’acqua. è passato così tanto tempo, e adesso è proprio qui, talmente a portata di mano da poterci entrare, da poterla toccare, e non riesco a pensare ad altro.

Solo che proprio in questo istante Chastain ci raggiunge. Guardo i due uomini scambiarsi una pacca sulla spalla, poi sento il luogotenente dire: ?Mio re, credevo… tutti credevamo… che vi fosse accaduto il peggio. è passato tanto tempo, ma non abbiamo mai perduto la speranza di rivedervi?.

Resto di stucco quando mi rendo conto che nessuno sapeva che Alistair è stato catturato e che per mille anni è rimasto incatenato su un’isola deserta, senza la possibilità di ritornare dal suo popolo. Non riesco neppure a immaginare che cosa provino nel rivederlo adesso, nello scoprire che è vivo ed è di nuovo con loro. Di certo si staranno chiedendo che cosa lo abbia tenuto lontano per tanto tempo.

Il sorriso negli occhi di Alistair svanisce. ?Mi dispiace moltissimo di essere stato via così a lungo. Soprattutto dopo ciò che la mia compagna vi ha fatto. Però non c’era altro modo. Ora lo capisco. Tutto quello che è accaduto, è accaduto per un motivo. E adesso dobbiamo darci da fare e prepararci a ciò che verrà, amico mio.?

?Noi siamo pronti, mio re. Non abbiamo saltato un giorno di addestramento da quando…?

Tra i due uomini corre uno sguardo eloquente. ?Sì, se sono libero e sono tornato dobbiamo ringraziare questa giovane donna.? Alistair si volta verso di me. ?Chastain, questa è la mia pro-pro-pro-…? Scoppia a ridere. ?Sai che c’è? Per ora lascerò perdere tutti i pro che ci sono tra noi e la chiamerò semplicemente ‘nipote’。 Questa è mia nipote, Grace, e adesso regina della Corte dei gargoyle. Grace, questo è Chastain, il mio più vecchio e caro amico. Per secoli è stato il comandante in seconda del più grande esercito che abbia mai camminato su questa terra. Ritieniti libera di rivolgerti a lui ogni volta che avrai domande sui tuoi soldati.?

Chastain strabuzza gli occhi mentre Alistair parla, però non so se sia rimasto sorpreso di sentire che sono la nipote di Alistair o se a sconvolgerlo sia stata la scoperta che la Corte dei gargoyle ha una nuova sovrana – anch’io, del resto, sono rimasta scioccata nello scoprire che ci sono davvero dei gargoyle su cui regnare.

In ogni caso, maschera la sorpresa abbassando la testa e sprofondando in un inchino.

Di colpo, tutti i gargoyle nel cortile interrompono l’addestramento, si voltano verso Alistair e me e si inginocchiano in una serie di inchini identici.

No, tranquilli, non c’è niente di strano.

13

DISTORSIONE TEMPORALE, E NON SOLO

?è UN onore conoscervi, mia regina.?

?è un onore anche per me?? Mi esce come una domanda, ma è perché sono imbarazzata a sentirmi chiamare ?regina? e non perché non mi senta onorata di fare la sua conoscenza.

Senza rialzarsi, mi tende una mano. Perplessa, faccio per prendergliela, ma Alistair mi ferma scuotendo la testa.

Gli rivolgo uno sguardo interrogativo e lui sorride e solleva la mano per farmi vedere.

Per la prima volta noto che porta al dito un ricercato anello d’oro con incastonato uno smeraldo di taglio quadrato grosso quanto un dado. è bellissimo – di un verde intenso e puro dall’aria molto, molto costosa – e lo osservo inorridita sfilarselo e allungarlo verso di me.

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