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Court (Crave, #4)(22)

Author:Tracy Wolff

La folla inizia a intonare il nome di Alistair: a quanto pare, è lui il vincitore.

Chastain ha l’aria di voler obiettare, di volersi rialzare e suonargliele di santa ragione, ma mentre le grida della folla si fanno sempre più rumorose, il re si inchina. Gli altri gargoyle gli si affollano intorno e uno gli afferra un braccio e lo solleva in aria come si usa fare con i campioni.

Nel frattempo, Chastain si rialza lentamente, si spazzola i vestiti e aspetta che la folla intorno ad Alistair si disperda per andare a congratularsi con lui.

Sorride, ma nei suoi occhi c’è qualcosa che mi rende nervosa, e questo prima ancora che si volti verso di me con le sopracciglia inarcate e mi domandi: ?E allora, volete provare anche voi??

?Provare che cosa?? chiedo perplessa.

Accorre un altro gargoyle, con in mano spada e scudo. ?Tenete.? E me li porge. ?Perché non li provate per vedere se la misura è giusta??

Dentro di me tutto aborrisce l’idea di prendere in mano quella spada e quello scudo. Perché significherebbe che ho in programma di usarli per fare del male a qualcuno, magari addirittura per ucciderlo. O perché rischio di essere uccisa. ?Io non…? Mi interrompo per trovare il modo di spiegare la mia esitazione a un generale che ha senz’altro visto molte battaglie.

Chastain è chiaramente interessato ad avere una spiegazione, perché chiede: ?Non cosa??

?Io non…? Mi interrompo una seconda volta, ancora incerta su come spiegarlo. Non so che cosa potrei dire, tranne che: ?Non sono quel tipo di regina?.

?E quale tipo sareste, esattamente?? ribatte Chastain. Il tono è dolce, ma non sembra per niente colpito. Anzi, per un attimo giurerei che sulla sua faccia sia comparsa un’espressione disgustata.

Però sparisce con la stessa rapidità con cui è venuta, e lo stesso la spada e lo scudo che mi erano stati offerti.

Come se la sua fosse stata una domanda retorica, Chastain si volta e raggiunge la folla di gargoyle che fanno cerchio intorno ad Alistair. Aspetto con pazienza che il loro entusiasmo scemi, incerta su quello che dovrei dire o fare invece di limitarmi ad assistere da bordocampo.

Il luogotenente sopporta tutto quell’entusiasmo per qualche minuto ancora, poi ordina di riprendere l’addestramento. Uomini e donne ubbidiscono all’istante: estraggono spada e scudo e iniziano un altro giro di finti combattimenti.

La ragazza alta con le treccine è di nuovo in campo e in meno di trenta secondi il suo avversario si ritrova con il sedere per terra.

?Continua così e stasera non riuscirò a camminare e, tantomeno, a darti il cambio al turno di guardia?, l’avverte lui rialzandosi.

?Ehi, non è colpa mia se mi permetti di anticipare tutte le tue mosse?, risponde lei con un’alzata di spalle.

?Non è vero!? strilla lui indignato.

?Ah, no?? Lei rinfodera la spada. ?E allora come mai continuo a metterti ko??

Lui aggiunge qualcos’altro, ma non riesco a sentire che cosa dice perché tutt’a un tratto Alistair sbotta con Chastain: ?Non era quello che avevamo concordato!?

Il luogotenente fa per ribattere, ma Alistair non lo sta ad ascoltare e si allontana.

Il re dei gargoyle mi si avvicina con aria scontenta e turbata. ?Vieni, Grace, dobbiamo andare.?

?Va tutto bene?? domando seguendolo attraverso il cortile.

?Andrà tutto bene quando…? Si interrompe con un sospiro. ?Va tutto bene.?

?Ne è sicuro?? chiedo mentre varchiamo il cancello del castello. Per la prima volta riesco a vedere il mare giù di sotto. è impetuoso e agitato dal vento, e scorgendolo infrangersi ai piedi della scogliera, avverto dentro di me un desiderio irresistibile – nostalgia della California, della spiaggia, dei miei genitori – che non mi ero concessa di provare da molto, moltissimo tempo.

è talmente intenso che mi fa tremare le mani e dolere lo stomaco. Mi sforzo di respirare nonostante il dolore… e di soffocare le lacrime che sono spuntate fuori dal nulla. Negli ultimi mesi ho imparato che il dolore è una cosa strana e terribile. Non sai quando ti prenderà alle spalle o con quanta violenza ti colpirà. Sai soltanto che succederà.

?Non li senti ancora?? mi domanda Alistair.

All’inizio non capisco, penso che si stia riferendo ai miei genitori. ?Sento chi??

?I gargoyle. Speravo che stare qui, alla Corte, potesse aiutarti a trovarli.?

?Oh.? Allontano il dolore e cerco in tutti i modi di scrutare dentro la mia mente, ma non sento niente tranne i miei pensieri. ?No, mi dispiace.?

Ha un’aria così delusa che mi sento in colpa, e a quel punto mi investe l’ennesima emozione che non so come gestire. Però prima che riesca a trovare le parole per scusarmi di quella che lui considera chiaramente una mia mancanza, Alistair prosegue: ?Non importa, mia cara ragazza. Sono sicuro che quando andrai a trovare tua nonna, capirai tutto?. Mi prende una mano, guardandomi dritto negli occhi. ?Ci sono talmente tante cose da fare per prepararsi, e c’è così poco tempo. Devi farti aiutare da tua nonna. Cyrus non si fermerà davanti a niente pur di ucciderti, Grace. Tu sei la chiave di tutto. Promettimi che andrai da lei.?

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