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Court (Crave, #4)(191)

Author:Tracy Wolff

Questa consapevolezza mi riempie di orrore, al ricordo di quello che è accaduto l’ultima volta che mi ha morso. E non sono l’unica a pensarci. Vedo lo stesso terrore anche sulle facce di Hudson e Jaxon.

Non può succedere di nuovo, non può e basta. Provo a trasformarmi in pietra – in modo che Cyrus non possa mordermi – ma ho scordato che mi trovo in una prigione costruita dal Forgiatore Vander Bracka. E, come nell’Etereo, il mio gargoyle è sparito. Nessuno di noi qui può contare sulle proprie capacità. Il mio filo di semidea, però, sembra immune a ciò che cancella la nostra magia. Dev’essere per questo che in prigione non avevo gli incubi, penso, perché la cella costruita da Vander non ha alcuna influenza sul mio filo verde, ma subito dopo realizzo che anche le zanne del re funzionano ancora perfettamente e sono pronte a colpire.

Rendendosi conto di essere stati nuovamente sconfitti, tutti smettono di lottare.

?Metteteli in prigione con gli altri?, ringhia Cyrus aprendo la mano per lasciarmi cadere, come se per lui non fossi altro che un mucchietto di polvere. Che è esattamente quello che sono. Sbatto a terra con violenza, per poco non finisco in ginocchio.

?Chiudeteli in cella?, ringhia Cyrus. ?Non so come siano riusciti a creare tutta questa gazzarra, ma non si ripeterà.?

Anche se ormai abbiamo cessato di combattere, le guardie ci afferrano e ci spintonano rudemente. Quando la porta si richiude alle nostre spalle con un gran rumore, mi sto già lambiccando il cervello per cercare un modo di uscire da questo guaio.

?Noi abbiamo già dato, vero, Grace?? mi chiede Remy andando a sistemarsi vicino al muro. Ci si appoggia contro e poi si lascia scivolare finché si ritrova seduto a terra. Evidentemente la cella gli impedisce di creare un portale.

?Verissimo?, rispondo, ripensando alla settimana che abbiamo trascorso insieme rinchiusi in una cella di prigione. ?Se mai…?

Mi interrompo sentendo Cyrus latrare ordini a Delilah. ?Tu tienili d’occhio mentre io conferisco con le mie guardie. E per amor del cielo, non mandare tutto all’aria un’altra volta.? Dopodiché, si rivolge a Isadora: ?Tu fila di sopra nel mio studio. Prima che parli con loro, dovrai darmi una spiegazione?.

Voltandomi, colgo il moto di stizza che fa irrigidire il bellissimo viso di Delilah. Non so se sia per il tono con cui Cyrus si è messo a impartirle ordini o perché l’ha lasciata qui sotto nelle segrete mentre lui si ritira di sopra con Isadora – la figlia illegittima nata da una relazione avuta quando era sposato con lei – e tutte le sue guardie.

Immagino che sia un po’ per entrambe le cose, perché sarebbero due pillole piuttosto amare da mandar giù per chiunque, figuriamoci per la regina dei vampiri. Perciò, non appena Cyrus se ne va, prendo il coraggio a due mani e chiedo a Delilah: ?Ma per lei va bene che suo marito si permetta di darle ordini in quel modo davanti agli altri? Glielo domando solo perché quando fa così, lui sembra proprio un idiota e lei uno zerbino?.

E poi mi appoggio all’indietro e aspetto l’esplosione.

Non devo attendere troppo.

107

ULTIMA SPIAGGIA

?MA sei completamente ammattita?? urla Jaxon mentre Delilah si gira di scatto ringhiando. ?Ti sbudellerà!?

?è un’ottima domanda?, obietta Calder mentre si controlla le unghie per assicurarsi che lo smalto glitterato non si sia scheggiato nello scontro. ?Quella degli zerbini è una vita di schifo, la gente non fa che pulircisi i piedi sopra. Chi vorrebbe essere uno zerbino??

Senza darlo a vedere, Hudson cerca di mettermisi davanti, il che mi fa capire quanto teme la furia di Delilah, dato che di solito si premura di verificare se abbia bisogno di aiuto prima di intervenire, e in ogni caso non glielo permetto. Il mio sarà anche un piano disperato, ma è l’unico che posso tentare in questo momento, e farò del mio meglio perché funzioni. Non ho rischiato tutto, consegnando a Cyrus la Pietra di dio per garantirci la prossima mossa, solo per poi arrendermi di fronte a un trabocchetto magico in un contratto farlocco.

?Tu non sai niente del mio rapporto con il mio compagno?, ringhia lei avvicinandosi alle sbarre. ?E considerato il casino che hai combinato con i tuoi compagni, non direi che tu abbia tutto questo diritto di criticarci.?

In effetti non ha torto, ma insomma… Non è certo il momento di rivangare il passato, non quando il futuro di così tante persone dipende dal fatto che riusciamo ad andarcene di qui.

?In realtà, più di quanto lei non pensi?, ribatto. ?D’altro canto, un cane rabbioso non ha grandi pensieri, giusto??