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Court (Crave, #4)(195)

Author:Tracy Wolff

I secondi scorrono lentamente in attesa della sua risposta. Mi guarda come se stesse cercando di leggermi dentro. Alla fine emette un sospiro teatrale e dice: ?Sto cominciando a capire che cosa vedono in te i miei figli, ragazza gargoyle?. E poi, veloce come un cobra, allunga una mano tra le sbarre e afferra la mia. ?Ti libererò dalla Corte dei vampiri oggi stesso?, dice. ?E tu mi garantirai la vendetta che voglio contro il mio compagno.?

?Se ci libererai dalla Corte dei vampiri oggi stesso – tutti quelli della Katmere, allievi e insegnanti, e anche Rowena – e ci consentirai di arrivare sani e salvi alla Corte delle streghe…? grazie, Cyrus, per avermi preparato a evitare i trabocchetti, ?prometto che tornerò qui e ti regalerò la vendetta che vuoi contro il tuo compagno.? Sto per concludere in questo modo, ma non ho idea di quale sia la sua concezione di vendetta, anche se so che è oscura e malvagia, probabilmente più di quanto io sia disposta a tollerare. Perciò alla fine aggiungo: ?Purché non comporti la morte di Cyrus?.

La risata di Delilah è sommessa e piena di allegria, e sincera. ?Oh, mia cara ragazza, non devi preoccuparti di questo. L’ultima cosa che voglio è che quell’uomo si sottragga alla mia collera grazie a qualcosa di così semplice e indolore come la morte.?

Cerco di deglutire, ma ho la bocca riarsa come un deserto. Ti prego, ti prego, ti prego, imploro l’universo. Non mettermi mai nella posizione di dover contrariare questa donna… per nessun motivo. Non è una che lascia correre.

?Siamo d’accordo?? chiedo dopo un attimo.

?Sì?, risponde, e nel punto in cui mi ha stretto il braccio il calore si fa più intenso. E so che lo avverte anche lei, perché quando diventa davvero rovente, le sfugge un sussulto.

Eppure non mi lascia: è troppo importante perché un paio di ustioni di poco conto possano dissuaderci. Qualche istante dopo, la mia pelle comincia a raffreddarsi e lei molla la presa. Guardo il nuovo tatuaggio all’interno del polso: è piccolissimo, perciò devo avvicinarlo al viso per vedere che cosa sia, e scopro che si tratta di un lucchetto complicato, mentre il tatuaggio di Delilah è una chiave arzigogolata.

A quanto pare, siamo sul serio legate da questa cosa, che mi piaccia o no.

?E quindi, ora che si fa?? domando.

?Ora?? Si muove talmente in fretta che sparisce e torna indietro tra un battito di palpebre e l’altro, lo giuro. Cinque secondi, non di più, ed è di nuovo davanti alla nostra cella, a leccarsi il sangue dalle dita, prima ancora che cinque guardie stramazzino a terra, vicino ai rispettivi cuori. Quindi sventola una mano e di colpo le porte delle celle si spalancano. ?Ora voi ve ne andate via di qui.?

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DNA DA SEMIDEA

?COME hai fatto?? chiede diffidente Jaxon.

Delilah sospira e alza gli occhi al cielo. ?Da dove pensi di aver preso tutto il tuo potere, Jaxon? Da tuo padre?? La sua risata è priva di allegria. ?Ma perché tutti quanti insistono a credere alle arie che si dà vostro padre? è una cosa che non riuscirò mai a capire. In fondo è solamente un vampiro.?

Non ha torto, e scatena in me una serie di riflessioni che in questo momento non ho il tempo di approfondire. Soprattutto perché la regina dei vampiri solleva le mani per aria esclamando: ?E allora? Si va o no??

?Così, come se niente fosse?? ribatto, dubbiosa. Mi sembra un po’ troppo facile, come se ci stesse lasciando uscire soltanto per farci catturare di nuovo da Cyrus e dalle sue guardie.

?L’accordo era questo?, osserva impaziente. ?Però se preferite tirarvi indietro…?

?Non ci tiriamo indietro?, si affretta a intervenire Macy. ?Andiamo tutti quanti via di qui prima che tornino Cyrus e Isadora.?

Delilah si volta per farci strada, poi si ferma e si rivolge ancora a me. ?Cyrus deve usare la Pietra di dio alla Katmere a mezzanotte. è la luna rosso sangue, l’unica di quest’anno.?

?La Katmere?? chiedo con una fitta al cuore, al ricordo del cumulo di macerie. ?Ma la Katmere non c’è più.?

Delilah mi guarda severa. ?C’è un altare in fondo al sentiero a ovest della scuola, oltre un albero gigante. Non so altro, ma ti suggerirei di fare quello che hai in mente prima che lui arrivi lì.?

Calcolo a mente la differenza di fuso orario tra qui, la Florida e l’Alaska, e il tempo che probabilmente impiegheremo a completare le prove impossibili, e devo ammettere che il margine è risicatissimo. Ma, alla fine, mi sforzo di ricordare a me stessa, non importa se lui è un dio o no, purché l’esercito sia libero e la Corona funzioni.