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Court (Crave, #4)(205)

Author:Tracy Wolff

Però, a un certo punto, mentre rivivo il dolore e lo strazio dell’ultima sera con i miei genitori, accade anche un’altra cosa. Mi rendo conto che Izzy ha ragione… la loro morte non è colpa mia.

La ragazza in cucina che urla di non volersi trasferire in una scuola in Alaska è semplicemente questo… una ragazza. Una ragazza arrabbiata che alza la voce con i suoi genitori, ben consapevole che loro la ameranno lo stesso. Ed è così, nonostante sembri una bambina viziata.

Tuttavia c’è di più: nonostante le urla, loro non le spiegano mai, non mi spiegano mai, la verità. Non mi danno la possibilità di capire il problema, di fare una scelta consapevole tra l’Alaska e la mia vita.

E questo non è giusto. Non era giusto da parte mia non ascoltarli quando mi parlavano della Katmere, ma non era neppure giusto da parte loro tacermi tutto il resto… incluso il fatto che avevano scongiurato la Dissanguatrice di aiutarli a crearmi e poi mi avevano nascosto da chiunque, inclusa me stessa, per tutta la vita.

Incauto? Sì.

Dettato dall’amore? Sì.

Giusto? Decisamente no.

Ma immagino che sia questo il problema… non puoi cambiare il passato. Non puoi tornare indietro. Puoi solo comprenderlo. E, se sei fortunato, assicurarti di non ripetere gli stessi errori.

?Ma guardati?, mi schernisce Izzy.

All’improvviso, mi rendo conto che il panico è diminuito e anche il dolore. Cioè, fa ancora male ripensare al giorno in cui i miei genitori sono morti, però ora è tornato ai livelli a cui sono abituata. è cronico, ma per la maggior parte del tempo è sopportabile.

?Non mi sembri così distrutta dalla morte dei tuoi genitori come vuoi far credere.?

?Sta proprio qui la questione, no?? rispondo mentre la verità risulta sempre più evidente. ?Quando ti concentri solo sulle cose brutte, provi soltanto dolore. Ma quando ricordi anche quelle belle, rivivi pure la gioia di quel ricordo. E la gioia allevia il dolore molto più del senso di colpa. I miei genitori mi volevano bene?, continuo, ?e io a loro. Voglio concentrarmi su questo e ricordare solamente questo.?

?Ma quanto sei saggia?, ribatte Izzy con tono sprezzante.

?Mi dispiace che tu non abbia conosciuto l’amore di un genitore…? inizio a dire, però mi blocco subito, rendendomi conto che non devo mai cominciare un discorso in questo modo con Izzy. Mi guarda con espressione omicida e capisco di essermi spinta troppo oltre. Sento un brivido di paura corrermi lungo la schiena mentre lei mi mostra i canini e so che devo andarmene di qui in fretta se voglio preservare la mia giugulare.

Di certo è passato abbastanza tempo da aver permesso agli altri di portarci in un posto sicuro. E, in caso contrario, troverò un modo per affrontare Izzy nel mondo reale, dove sono convinta di poterle sfuggire.

Così ci scongelo entrambe.

115

BATTAGLIA EPICA TRA RAGAZZE: ALI CONTRO CANINI

IZZY esce dalla pietra barcollando e urlando.

Siamo fuori dalla casa di panpepato della Megera e il cielo scuro è illuminato dalla luce della luna, tanto che riesco a vedere distintamente il pugno di Izzy centrare la mascella di Hudson, facendogli scattare la testa all’indietro. Poi, roteando su se stessa, sferra un calcio a Remy, colpendolo con tale forza sulla coscia che lui impreca fra i denti.

?Piantala!? ringhia Remy, ma lei sibila mostrandogli i canini… e tirandogli un altro calcio.

Stavolta, però, non colpisce l’obiettivo. Remy infatti si scansa, turbinandole intorno così in fretta che lei non sa dove guardare e men che meno dove scalciare. Quando lei tenta di voltarsi, lui l’afferra da dietro per le braccia e le blocca i polsi.

Izzy perde completamente il controllo e comincia a urlare, ringhiare, imprecare, cercando di liberarsi dalla stretta di Remy, mentre noi restiamo a guardare con gli occhi sgranati.

Hudson mi lancia un’occhiata, in dubbio se intervenire e, per la prima volta, mi rendo conto che non sono l’unica ad aver percepito qualcosa di strano quando Remy è comparso all’improvviso alla Corte dei gargoyle scongelata.

Non so che cosa rispondergli perché anch’io mi stavo chiedendo la stessa cosa, perciò mi limito a fare spallucce. Ma poi Izzy riesce a liberare una mano e a graffiare Remy sulla guancia destra con le sue unghie affilate come rasoi.

?Ora basta?, ringhia Calder, gettandosi nella mischia.

Afferra Izzy per i capelli e inizia a farla ruotare. ?Ti basta così?? chiede quando lei comincia a urlare di dolore. ?O ne vuoi ancora??

?Calder! Smettila!? grida Remy, cercando di mettersi in mezzo.