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Court (Crave, #4)(25)

Author:Tracy Wolff

Alla fine si appoggia alle stampelle e avanza verso i genitori di Luca. Noi ci spostiamo in fretta per fargli spazio – qualsiasi cosa pur di rendergli le cose più facili –, tuttavia, appena i suoi occhi incontrano quelli della madre di Luca, non fa più caso a noi.

E lo stesso vale per lei, perché osserva Flint con la stessa intensità. La sua attenzione, però, non è per gli occhi di Flint, ma per la sua gamba maciullata.

L’espressione sulla faccia di Flint è terribile, straziante, mentre avanza a fatica in corridoio per fermarsi davanti a lei. E, quando arriva, china la testa, un po’ come ha fatto Jaxon.

?Mi dispiace?, sussurra lui. ?Mi dispiace moltissimo di non essere riuscito a salvarlo.?

Sulle prime penso che lei non gli dirà niente, ma poi gli appoggia la mano sulla nuca e bisbiglia: ?Anche a noi?.

Quelle parole contengono un mondo di significati… e di accuse. Flint, Jaxon e tutti gli altri ne restano profondamente colpiti, e su di loro si abbatte una valanga di dolore e sofferenza che non tentano neppure di evitare. Ma non è per niente giusto nei loro confronti! Hanno lottato valorosamente contro Cyrus, hanno rischiato la vita per impedirgli di mettere le mani sulla Corona.

Sì, Luca è morto e, sì, è orribile, tragico e insensato. Ma ciò non significa che sia colpa di Flint. Non è colpa di nessuno di noi, che eravamo là con lui, a fare del nostro meglio per proteggerci a vicenda. In fin dei conti, dov’erano i genitori di Luca durante la battaglia in cui loro figlio è stato ucciso?

Do un’occhiata a Hudson e capisco che sta pensando la stessa cosa. E che, probabilmente, l’ha pensata già prima di me. In ogni caso, in questo momento è chiaramente sulla difensiva, con le mani abbandonate lungo i fianchi, il peso in avanti sulle piante dei piedi, gli occhi puntati sui genitori di Luca, in attesa che facciano una mossa sbagliata.

Spero tanto che non succeda.

Jaxon si schiarisce la voce e, a malincuore, i genitori di Luca distolgono l’attenzione da Flint e la riportano su di lui. Il vampiro però non dice niente, limitandosi a girarsi e a fare strada in corridoio fino all’unica saletta studio al pianterreno.

Quando arriviamo, ha un attimo di esitazione, come se dovesse farsi forza per prepararsi a quello che c’è lì dentro… o a quello che succederà dopo. Poi spinge il battente, fa un passo indietro e lascia passare per primi i genitori di Luca.

La madre, ferma sulla porta, trattiene rumorosamente il fiato e, per un attimo, temo che stia per svenire. Però il marito l’afferra e le cinge la vita con un braccio per sostenerla. Poi, insieme, varcano la soglia ed entrano nella stanza che custodisce le spoglie del figlio mentre noi li seguiamo in silenzio.

Mi faccio forza, ricordando il momento in cui ho dovuto identificare i corpi dei miei genitori.

Invece la saletta non ha niente di sterile o freddo. Non so quando, mentre io ero con Hudson – o con Alistair – l’Ordine l’ha trasformata in una vera camera ardente.

Luca è disteso su un tavolo al centro della stanza, con un lenzuolo sopra che gli lascia scoperta soltanto la faccia. Tutto intorno ardono centinaia di candele nere – per procurarsene così tante devono avere saccheggiato la torre delle streghe – e ci sono decine di vasi di fiori di campo dell’Alaska.

Il padre di Luca trattiene il fiato e soffoca un singulto. La madre cade in ginocchio di fianco al corpo del figlio.

?Vi lasciamo qualche minuto da soli?, dice Jaxon nel silenzio straziato arretrando verso la porta.

?Grazie?, risponde la madre con voce soffocata.

?Sì?, le fa eco il padre. ?Grazie di esservi presi cura di nostro figlio.?

?Luca era nostro fratello?, osserva Byron con voce piena di dolore. ?Avremmo fatto qualsiasi cosa per lui.?

?Lo vediamo.? Il padre di Luca si schiarisce la voce. ?Ha sempre giurato…?

Si interrompe perché nella stanza entra Marise con indosso una lunga veste cerimoniale. è ancora un po’ pallida, ma, a parte questo, ha un aspetto decisamente migliore rispetto a ieri. ?Vivian, Miles. Mi dispiace incontrarvi in una circostanza simile. Qui alla Katmere tutti volevamo bene a Luca e la sua morte è uno strazio per noi.?

I genitori di Luca non distolgono lo sguardo dal figlio, perciò Marise si volta nella nostra direzione, il bel viso colmo di compassione, e sussurra: ?Vi ho preparato delle pozioni, sono nella sala comune, insieme a diverse bottiglie di sangue. Bevetele adesso, dopo ve ne preparerò delle altre. Non sappiamo che cosa ci aspetta e dovete rimettervi in forze?.

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