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Court (Crave, #4)(227)

Author:Tracy Wolff

Mi sforzo di riprendere fiato, però i miei polmoni paralizzati si rifiutano di espandersi. è peggio di un attacco di panico, perché non riesco a calmarmi per respirare normalmente. In questo momento, l’unica cosa che posso fare è ansimare come un pesce fuori dall’acqua e aspettare che passi.

Hudson impreca nel suo accento britannico, ma non cerca più di tirarmi su. Fa invece un respiro profondo e si accuccia accanto a me, con gli occhi azzurri sgranati e stravolti fissi nei miei. Se non lo conoscessi bene, direi che ha paura.

Però non ha senso, perché anche quando ha paura, lui non lo dà mai a vedere. Irritazione, sì. Rabbia, certo. Rassegnazione, sempre. Ma paura? No, non credo di averlo mai visto mostrare paura come adesso.

Eppure è spaventato, ne sono certa, e lo sono anche i miei amici. O, almeno, così sembra, perché corrono verso di noi agitando le braccia quasi fossero a un concerto.

?Respira per me, Grace?, dice Hudson, e l’urgenza nella sua voce mi induce a provarci di nuovo. Emetto un suono gutturale come se qualcuno mi stesse strangolando, ma se non altro è un inizio.

Hudson mi sorride e mi strofina la schiena. ?Ottimo lavoro. Ora rifallo un paio di volte e poi potrai rialzarti…?

Si interrompe con un’espressione disgustata sul viso, che svanisce in un istante. Poi per poco mi strappa una ciocca di capelli cercando di togliere qualcosa che ci si è impigliato dentro.

?Cosa…? riesco a mormorare.

Lui non dice niente, però mi solleva in piedi e comincia a sfregarmi le mani addosso, come per spazzolarmi le spalle, la schiena, i capelli. In principio non capisco che cosa stia succedendo, ma poi guardo in basso e mi rendo conto che ho degli insetti – insetti orribili, viscidi e neri simili a scarafaggi – che mi strisciano addosso.

è lo stimolo di cui i miei polmoni hanno bisogno per tornare finalmente a respirare. Lancio un urlo terrorizzato. Un insetto è una cosa, ma ce ne sono decine, e sono dappertutto. Li sento zampettare sulle braccia e la schiena, sfiorarmi le guance, ronzarmi nelle orecchie e per poco non do di matto.

Ho fatto un sacco di cose da quando sono entrata in questo mondo… Ho affrontato Lia, sono sopravvissuta al morso eterno di Cyrus e ho portato in giro una palla infuocata, ma non ho mai vissuto un’esperienza terribile al pari di questa. Come faremo a superare una prova del genere se non sappiamo che cosa dobbiamo fare?

Un insetto mi striscia sulla guancia e io perdo il controllo. Lancio un grido spaventato e inizio ad agitare le mani nel disperato tentativo di togliermelo di dosso.

?Shhh!? Hudson mi mette una mano sulla bocca e si sposta accanto a me. ?Non puoi urlare, Grace?, sussurra. ?So che è una cosa orribile e disgustosa, ma non puoi strillare e attirare la loro attenzione. Hai capito??

Attirare la loro attenzione? Scuoto freneticamente la testa, cercando di ignorare la sensazione spaventosa che provo quando uno di quegli insetti mi striscia lungo il collo. è come se mi infilzassero migliaia di spilli nella pelle. No, no, non capisco affatto che cosa intende.

?So che cosa sta succedendo e qui non siamo al sicuro?, mormora, muovendo freneticamente le mani per togliermi gli insetti di dosso.

Lo guardo come a dire: Ma davvero? perché giuro che non mi sono mai sentita meno al sicuro in vita mia. E poi urlo dentro il suo palmo quando qualcosa mi morde la spalla.

?Smettila!? mi intima Hudson con durezza. ?Ora ti prendo per mano e tu mi seguirai in un angolo dell’arena… e così tutti gli altri. E non griderai, okay? Non importa quanti insetti ci sono, tu non griderai. Hai capito??

No, non capisco. Non capisco affatto.

Sento crescere il panico, perché sta accadendo qualcosa di davvero brutto se il mio compagno, di solito impassibile, mi parla in questo modo. Hudson affronta sempre tutto con molta calma, però adesso sembra scosso, e questo non fa che aumentare la mia ansia.

Prendo un altro respiro cercando di ignorare lo zampettare continuo lungo il collo e giù per la schiena. ?Falli smettere?, gli sussurro. ?Ti prego, falli smettere.?

?Ci sto provando?, risponde. ?Ma devo portarti via di qui. Continueranno finché saremo così vicini a…?

Si interrompe quando un altro grido riempie l’aria. Questa volta, però, non sono stata io. è Eden, che saltella su e giù agitando le braccia.

Non è vicina all’acqua, ma pare che non abbia importanza. Perché gli insetti hanno assalito anche lei.

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PUò ESSERCI L’OMBRA SENZA LA LUCE?

?COME uccidiamo questi affari?? chiedo, inorridita.