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Court (Crave, #4)(238)

Author:Tracy Wolff

E così ubbidisco. Hudson in fondo è riuscito ad arrivare fin qui, quindi può farcela di nuovo. Non sono però altrettanto sicura riguardo al pollo e al bambino… è più che probabile che finiscano sepolti dalla sabbia, se non faccio qualcosa.

Quando raggiungo il tavolo, sono tutti ancora accucciati là dietro e la sabbia mi arriva ai polpacci, perciò faccio fatica ad avanzare. Dovrei essere in grado di camminarci sopra, come farei in spiaggia, ma sta aumentando così velocemente che continua a ricoprirmi i piedi.

?Su, gente!? esclamo, afferrando il tavolo e spostandolo da una parte con un notevole sforzo, dato che è parzialmente sepolto dalla sabbia. ?Dovete per forza alzarvi in piedi.?

Non so se servirà a granché, considerata la velocità con cui cresce il livello della sabbia. Ma almeno guadagnerò tempo per trovare una soluzione.

Quello che temo, però, è che non ci sia niente da fare. Non c’è modo di uscire di qui. Se Jaxon e il suo gruppo non risolvono in fretta l’enigma, siamo spacciati. Ho sempre pensato che affogare sia uno dei modi più orribili di morire. Posso solo immaginare che affogare nella sabbia sia mille volte peggio.

Flint dev’essere della stessa opinione, perché sta chiocciando talmente forte che i suoi strepiti si sentono per tutta l’arena. Nel frattempo il piccolo Mekhi continua a cercare di mangiare la sabbia e Dawud ci sprofonda dentro e non riesce a rimettersi in piedi.

Che cosa devo fare? Mi lambicco il cervello cercando una risposta mentre la sabbia continua a salire. Ora mi arriva alle ginocchia e sta aumentando sempre più in fretta.

Mi chino in avanti per dissotterrare le gambe e per un secondo, con una trentina di centimetri di sabbia sotto i piedi, sono alta quanto Flint, che sgrana gli occhi quando se ne accorge. Lancia un grido rauco e cerca di scappare, però anche lui è sepolto e non riesce a sgusciare fuori sbattendo le ali immaginarie. Finisce per cadere a faccia in giù sulla sabbia, che comincia subito ad accumularglisi anche sulla schiena e le gambe.

Macy urla e per una volta le do assolutamente ragione. Questa faccenda è davvero terrificante. Poi la vedo agitare le mani come se fosse attaccata da gigantesche zanzare preistoriche. Il che significa…

?Macy, no!? Faccio un salto verso di lei, tentando disperatamente di raggiungerla prima che si rimetta a lanciare incantesimi, ma non ci riesco. Sembra che non capisca in che situazione ci troviamo… è troppo impegnata a combattere la sua allucinazione e stavolta getta un incantesimo esplosivo, sollevando una gigantesca nuvola di sabbia che un istante dopo ricade su tutti noi. E fa battere le mani con entusiasmo al piccolo Mekhi.

Però questa non è ancora la parte peggiore. Perché Hudson ha deciso di provare a usare i suoi poteri per disintegrare la sabbia. è finalmente arrivato a metà dell’arena e, quando mi volto verso di lui, sta tendendo una mano.

E accidenti, il suo potere funziona al contrario! ?Hudson, fermo!? urlo, ma è troppo tardi. Chiude la mano e l’intera arena trema. E la sabbia intorno a noi raddoppia.

Ora sono sepolta fino alle cosce e faccio ancora più fatica a disseppellirmi.

Quando ci riesco, mi giro verso il piccolo Mekhi, che è ancora seduto a terra, ricoperto di sabbia fino al petto, e comincio a scavare per tirarlo fuori. Almeno finché lui non mi prende i capelli e tira.

?Cosa stai… Basta!? gli dico con tono fermo, sfilandogli con delicatezza le ciocche dalle dita.

Ma lui ride e batte le mani e afferra un’altra manciata di riccioli. E poi cerca di metterseli in bocca.

Non ho tempo per tentare di liberarmi, così lo lascio sbavare sui miei capelli mentre mi volto per aiutare Dawud. Per fortuna ci sta ancora con la testa, perciò sta scavando il più in fretta possibile, però con solo una mano funzionante ci mette troppo.

Flint intanto lancia chicchirichì a pieni polmoni e Macy urla a un mostro invisibile di lasciarla andare. Almeno si sta muovendo e non rischia di essere sepolta dalla sabbia.

Calder è tornata in forma umana e anche lei sta cercando di liberarsi, ma si muove così lentamente che temo finirà per affogare prima che io la raggiunga. Remy, d’altro canto, è sdraiato sulla sabbia e rotola su se stesso con le braccia allungate sopra la testa nella posa tipica da ballerina classica.

E proprio quando penso che non potrebbe andare peggio di così, un altro rombo echeggia per l’arena. E poi il pavimento inizia a sollevarsi. Perché a quanto pare non soffochiamo abbastanza in fretta. Le prove hanno deciso di aiutarci a morire prima.