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Court (Crave, #4)(242)

Author:Tracy Wolff

?Non ci scorderemo mai delle caramelle?, ribatte Macy. ?Rassegnati.?

Eden si avvicina al calice per vedere meglio. ?è vuoto?, dice. ?Non c’è niente dentro, anche se… è bello.?

?Niente?? chiede Flint, confuso. ?Ne sei sicura??

Lei lo afferra e lo inclina per mostrarglielo e in effetti dentro non c’è niente.

?Allora cosa significa?? domanda Jaxon.

Non ha nemmeno ancora finito di parlare che si spegne la luce.

Dawud sospira. ?Credo significhi che dobbiamo affrontare il quarto round.?

Sì, lo credo anch’io.

?Ancora il buio?? sbotta Macy irritata e agita la bacchetta per creare un po’ di luce mentre Eden rimette a posto la coppa.

All’improvviso il piedistallo comincia a scendere di nuovo verso il basso, finché sparisce. Il pavimento si richiude.

?Be’, interessante?, osserva Remy. ?Questa volta comunque siamo rimasti tutti insieme.?

?Pensi che sia un errore?? chiede Eden.

?Penso che in questo modo abbiano l’opportunità di ucciderci tutti in un colpo solo?, ribatte Jaxon.

?Grazie, Mister Ottimismo?, commenta Calder.

?Sono solo sincero?, risponde Jaxon.

?Sì, be’, immagino siano convinti che comunque avremo scarse possibilità se anche ci dividessero di nuovo?, mormoro e tutti ci guardiamo ancora intorno, cercando di capire quale sarà la minaccia di questo round, e da dove arriverà. ?Puoi creare più luce, Remy??

Lui fa di nuovo la sua magia e quando mi volto mi rendo conto che l’arena è completamente vuota. Ora che il piedistallo e il calice sono scomparsi, non c’è più niente qui con noi. Nessuna fontana, nessun enigma, nessun tavolo, niente. Ci siamo solo noi e questo enorme stadio vuoto. Persino la folla tace.

L’idea mi rende solo più nervosa.

Gli altri devono provare la stessa cosa, perché a differenza di prima nessuno se ne va in giro per conto suo a studiare l’arena. Anzi, ci raggruppiamo tutti insieme al centro.

?Non c’è proprio niente?? chiede Byron.

?Ci sarà?, dice con tono sicuro Hudson. ?Non ci hanno chiuso qui dentro solo per regalarci l’elisir.?

?Sarebbe troppo bello, eh?? commenta Eden.

?Bellissimo?, convengo mentre poso la mano sul mio filo color platino. Perché, come Hudson, sono certa che sta arrivando qualcosa e voglio essere pronta a riceverlo.

?Secondo voi dovremmo…? inizia Flint.

?Zitti!? esclama Jaxon, inclinando la testa da una parte.

Flint sembra offeso, ma poi stringe gli occhi e si gira in silenzio a guardare l’area alle nostre spalle.

Gli altri vampiri e mutaforma, che hanno un udito migliore del mio, fanno la stessa cosa.

?Che succede?? sussurro a bassa voce.

Hudson scuote la testa per dire che non lo sa.

E poi all’improvviso lo sento anch’io. Un tonfo ritmico contro il pavimento di pietra, ma molto, molto attutito.

Come tutti gli altri mi volto per cercare di capire da dove provenga. Ma non c’è niente. Non c’è nessuno. Almeno, nessuno che riesca a vedere.

?Preparatevi?, sussurra Remy, girandosi a guardare verso l’esterno dell’arena.

Ci disponiamo tutti in circolo schiena contro schiena, in modo da avere la visuale completa dell’arena senza che nessuno resti senza protezione.

Quindi aspettiamo. E aspettiamo. E aspettiamo.

Perché più passa il tempo, più diventa chiaro che ci stanno osservando.

139

RUNE E DINTORNI

MI batte il cuore all’impazzata e devo fare appello a tutto il coraggio che possiedo per restare immobile. Il mio corpo vorrebbe muoversi e l’istinto di sopravvivenza mi dice che stare fermi qui è come invitare la morte a venirci a prendere.

Ma in questi ultimi mesi ho imparato almeno una cosa sulla sopravvivenza: a meno che non abbia un solido piano, la persona che si muove per prima è quella che muore. Bisogna agire, non reagire.

E così aspettiamo tutti. Con il fiato sospeso, lo sguardo vigile, pronti a lottare o fuggire.

Sento di nuovo un tonfo ritmico, come di passi, più vicino questa volta, e per un secondo mi sembra di cogliere qualcosa con la coda dell’occhio. Però quando volto la testa per guardare, non c’è niente. E Jaxon, che è alla mia sinistra e ha una vista migliore della mia, specialmente al buio, non ha detto niente.

Quindi aspettiamo ancora.

?Tutto questo è ridicolo?, sibila Macy a un certo punto, ma Dawud e Byron la zittiscono. Lei ubbidisce borbottando, perché non sa che cosa sta succedendo. Non capisce che la ragione per cui ha la pelle d’oca è che il suo subconscio sente qualcosa che il cervello cosciente non ha ancora avvertito.