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Court (Crave, #4)(246)

Author:Tracy Wolff

Lui e la creatura schizzano in aria, con lei che ringhia e si contorce nel tentativo di morderlo e Hudson che fa altrettanto cercando di sfuggirle.

Atterrano con un tonfo che scuote l’arena, lui sotto e la bestia sopra. La sta tenendo a bada con la sola forza fisica, ma dalla sua espressione capisco che Hudson sta anche tentando di far leva sul proprio potere per convincerla a ritirarsi e lasciarci andare. Solo che non funziona, proprio come tutto il resto. Anzi, dopo che Hudson ha esercitato il suo potere di persuasione, sembra persino più determinata a ucciderlo.

E la cosa non ha alcun senso per me. So che non sono molto esperta di questo mondo, ma finora ero convinta che solo noi gargoyle fossimo immuni alla magia, per via di come siamo stati creati. E questo essere non è decisamente un gargoyle… quindi non dovrebbe essere immune ai poteri di Remy, Macy o Hudson. Invece ovviamente lo è, il che può significare solo due cose: o esiste un’altra creatura immune alla magia, o qualcuno ha fatto in modo di renderla tale.

Non è certo l’occasione giusta per chiedere, visto che al momento il mio compagno sta cercando di impedire alla bestia di staccargli la testa a morsi.

Per di più, sembra sul punto di soccombere. E io sono troppo lontana per aiutarlo.

143

CAROSELLO

?HUDSON!? Punto su di lui, volando a una velocità mai toccata in vita mia. Anche se purtroppo temo che non sarà sufficiente.

Hudson sta cercando con tutte le sue forze di tenere aperte le fauci della creatura per evitare che quei canini affilati lo dilanino. Ma la bestia è più forte di un vampiro, più forte persino di uno dei vampiri più potenti del mondo, e non c’è più tempo.

Oh, mio Dio. Hudson. Hudson. ?Hudson!?

Il suo nome mi erompe dalle viscere di fronte all’orrore di quello che sta per accadere. Ho lo stomaco stretto in una morsa. ?No!? urlo precipitandomi da lui. ?No!?

All’improvviso il terreno inizia a tremare e un violento terremoto scuote l’arena. La bestia grida terrorizzata quando la terra si squarcia sotto di lei, e balza via per salvarsi.

Hudson rotola di lato e salta in piedi, dissolvendosi verso di me mentre urla: ?Grazie!? a suo fratello.

Jaxon fa una smorfia, ma c’è l’accenno di un sorriso sulle sue labbra. Si dissolve in direzione della creatura, cosa che mi sembra una pessima idea: dopo quello che ha rischiato Hudson, preferirei che nessuno si avvicinasse più a quel mostro. Però Jaxon non ha mai avuto un grande istinto di conservazione e sfreccia accanto alla bestia come se niente fosse, soffermandosi giusto il tempo per farle sentire il suo odore per poi dissolversi a diversi metri di distanza.

La creatura non aspettava altro: eccola che si rialza e comincia a inseguirlo, superando con un balzo la spaccatura nel terreno provocata dai poteri di Jaxon. E lui la lascia fare. Anzi, sono sicura che la stia spronando a braccarlo, perché si sforza di restarle sempre di fronte mentre corre in senso antiorario intorno all’arena, proprio come ci aveva chiesto Remy.

?Okay, la sta facendo correre?, dice Eden a Remy. ?E adesso??

?Aspettiamo e vediamo?, ribatte lui e tutti ci voltiamo a fissarlo.

?Aspettiamo e vediamo?? ripeto. ?è questo il tuo grande piano? Hai visto cosa stava per fare quella cosa a Hudson. Se riesce a raggiungere Jaxon…?

?Non raggiungerà Jaxon?, dice Calder, che è appoggiata contro la parete a guardare la scena come se stesse godendosi una partita di calcio della sua squadra preferita.

?E tu come lo sai?? chiedo con il cuore in gola.

?Perché sta già funzionando?, spiega indicando la scena alle mie spalle.

?Che cosa sta funzionando?? domanda Mekhi, confuso.

Ci voltiamo verso Jaxon prima che Remy possa rispondere ed è impossibile non accorgersi di quello che sta accadendo. Le rune sui muri sono tutte illuminate e, ogni volta che la bestia ne supera una, diventa sempre più piccola. E più calma. E molto meno rabbiosa. Perciò quando passa davanti alla sesta è ancora gigantesca, ma non è più grande come un tir. E poi all’improvviso sembra che abbia voglia di giocare più che di mangiarci tutti.

?Che sta succedendo?? chiedo. ?Cosa fanno a quell’essere le rune di mio padre??

?In realtà sono le rune di mio padre?, mi corregge Remy. ?Le ha date a tuo padre perché le desse a te in modo che…?

?Che io potessi darle a te quando ne avresti avuto bisogno?, concludo al posto suo quando finalmente capisco. Ecco come faceva Remy a sapere della loro esistenza… In realtà sono sue, e lui sa come usarle, a differenza di me. Non ho neppure il tempo di registrare la fitta di dolore al petto all’idea di essermi sbagliata a pensare che mio padre mi avesse lasciato qualcosa per ricordarmi della mia parte di strega.