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Court (Crave, #4)(251)

Author:Tracy Wolff

E ci riesce. Agita la coda verso l’alto e centra Byron dritto al petto, conficcandogli un aculeo nel cuore. Rafael corre da lui, ma la bestia si volta e lo addenta per la testa, iniziando a sbatacchiarlo di qua e di là.

Si sente un rumore terrificante di ossa spezzate e Rafael viene scagliato a diversi metri di distanza. Però ha il cranio rotto e muore prima ancora di toccare terra.

Io e Macy urliamo orripilate e Jaxon inizia a divincolarsi come un ossesso dalla presa di Hudson, che sta cercando di trattenere il fratello con tutte le sue forze per impedirgli di lanciarsi verso il mostro, che ora ha preso di mira Mekhi.

Flint e Eden volano verso di lui per aiutarlo, mentre Remy e Calder lo attaccano da terra. Ma è già troppo tardi.

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UN PORTALE DI SALVATAGGIO

?NO!? Il grido disperato di Jaxon scuote l’arena. ?No! No! No…?

L’ultimo no è poco più di un gemito e gli cedono le gambe. Non cade a terra perché Hudson lo sta sostenendo per le braccia.

La bestia ora tiene tra le fauci il capo di Mekhi, ma, un istante dopo, comincia a scuotere la testa come se avesse addentato un limone. Con uno scatto del collo, spedisce il corpo di Mekhi dall’altra parte dell’arena, dove atterra rotolando una, due, tre volte prima di fermarsi immobile a pochi metri da noi.

Hudson sta cercando di trattenere Jaxon, però suo fratello inizia a divincolarsi per raggiungere i cadaveri dei suoi tre migliori amici. Urla di dolore e graffia, ribellandosi a Hudson con tutte le sue forze.

?Lasciami andare!? grida con voce piena di orrore. ?Lasciami andare, cazzo!?

Sta lottando con le unghie e con i denti per raggiungere Mekhi, facendo tutto ciò che è in suo potere per arrivare ai suoi amici dell’Ordine.

O almeno quel che ne resta.

Ma Hudson lo stringe con ancora più forza, sussurrando con voce piena di dolore: ?Mi dispiace, non posso. Non ho intenzione di perderti di nuovo?.

Rendendosi conto che suo fratello non lo lascerà andare, Jaxon lancia un grido basso e prolungato, che continua fino a trasformarsi in singhiozzi. Si accascia a terra piegato in due, con i pugni sugli occhi, e inizia a ondeggiare avanti e indietro, piangendo come se la sua anima si stesse nuovamente disintegrando in mille pezzi. E Hudson è lì con lui, e lo tiene stretto a sé come se non volesse lasciarlo andare mai più.

Mi asciugo le lacrime che mi rigano le guance e fisso i corpi senza vita di Byron, Rafael e Mekhi. Guardo tutti, tranne Jaxon.

E, all’improvviso, mi viene il dubbio di non riuscire a farcela. Non so se potrò andare avanti. Ho perso i miei amici e il dolore è insopportabile. E oggi potrei perderne altri. Come possiamo continuare a combattere sapendo che andremo incontro a morte certa? Perché prolungare questa agonia?

Poso di nuovo lo sguardo su Byron, Rafael e Mekhi. Non riesco a farne a meno. Adesso li distinguo a malapena, le lacrime mi annebbiano la vista, ma non posso distogliere gli occhi dai loro corpi insanguinati e straziati. Erano tutti bravi ragazzi. Ragazzi stupendi. I migliori. E non meritavano di morire così. Oddio, è troppo. Byron, Rafael, Mekhi…

Ma poi noto qualcosa. Il braccio di Mekhi si sta muovendo? Soffoco i singhiozzi e mi asciugo freneticamente gli occhi, cercando di vedere meglio. Trattengo il fiato e torno a guardare. Ed ecco, il suo braccio si è mosso!

Comincio a correre, fermandomi in scivolata e, con fatica, lo giro a faccia in su. Le sue palpebre si sollevano e io resto senza fiato. Jaxon e Hudson arrivano in un lampo. Jaxon lo prende tra le braccia.

Mekhi geme. ?Piano, piano. Uno stronzo mi ha morso.?

Jaxon ride, però il suo suona più come un singhiozzo.

Tendo una mano verso Mekhi e incrocio lo sguardo di Jaxon. Lui annuisce e io gli poso l’altra mano sul braccio. Chiudo gli occhi ed entro dentro Jaxon, attingendo più potere possibile e incanalandolo in Mekhi. Faccio attenzione a non prenderne troppo, ma aspetto che il mio tatuaggio si riempia e poi abbandono la presa su Jaxon, continuando a diffondere energia curativa in Mekhi.

Sento vagamente Remy e Calder gridare qualcosa dall’altra parte dell’arena, dove, insieme a Flint e Eden, stanno cercando di distrarre la bestia. Quindi qualcuno urla e c’è un tonfo, però non ci faccio caso. Non posso. Mekhi ha diritto alla mia completa attenzione.

Dopo un minuto, i suoi muscoli tesi si rilassano, la gamba – piegata in un’angolazione innaturale – si raddrizza e gli squarci sulle braccia guariscono. Quando finisco con lui, Jaxon lo aiuta a rimettersi in piedi.

Allungo la mano verso l’orlo della camicia di Mekhi, chiedendogli silenziosamente il permesso di guardare. Lui annuisce e io gli sollevo la stoffa sul petto… e rimango a bocca aperta.