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Court (Crave, #4)(254)

Author:Tracy Wolff

All’improvviso, mi rendo conto di quello che è successo: il mostro non mi ha soltanto morso un’ala in quel portale, me l’ha strappata.

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TEMPO DI MORIRE

HO circa tre secondi per escogitare qualcosa perché vedo il terreno avvicinarsi a velocità supersonica, ma riesco a pensare soltanto al dolore che sento alla spalla e alla schiena. Hudson si sta dissolvendo verso di me con un’espressione terrorizzata sul viso.

Con la coda dell’occhio, scorgo Eden volare nella mia direzione in forma di drago. Chissà se non avvertirò più tanto dolore alla spalla se la bestia mi cadrà addosso, rifletto. Al momento, non mi sembra poi una prospettiva così brutta.

Hudson mi raggiunge per primo, facendo un balzo di diversi metri in aria. Mi stringe a sé e atterriamo con un tonfo leggero e controllato, tuttavia, un istante dopo, guardo con orrore la bestia con ancora la mia ala in bocca cadere rovinosamente accanto a noi.

I nostri amici si precipitano a circondarla. Calder, Remy e Eden stringono in mano come arma uno degli aculei che Hudson le ha strappato prima, ma la creatura non si rialza.

?è morta?? chiedo, mentre Hudson mi controlla la schiena.

?Grace?, dice, terribilmente scosso. ?Grace, la tua ala…?

?Lo so?, lo interrompo, perché non voglio sentirglielo dire. Non so perché… forse perché sembrerebbe più reale di quanto non lo sia ora.

?Oddio, Grace.? All’improvviso, Macy è dietro di me. Si toglie la felpa e me la preme contro la schiena. ?Che facciamo ora??

Non so se lo sta chiedendo a me, a Hudson o all’universo, però non ho idea di che cosa risponderle. Non ho tempo di preoccuparmi per questo, soprattutto se la bestia è ancora viva.

Afferro la mano di Macy e sussurro: ?Sto bene?. Poi mi rimetto in piedi.

Hudson mi è subito accanto. ?Grace, fermati. Devi far riposare il braccio…?

?L’unica cosa che devo fare è porre fine a questa storia?, ribatto. Ma, dopo un paio di passi, le ginocchia mi cedono e cado a terra.

Maledizione! Picchio un pugno sul pavimento, con forza, in preda alla frustrazione. Questa non ci voleva proprio, considerata la terribile situazione in cui ci troviamo. Sento il panico crescermi dentro e trasformarmi i polmoni in fuoco e il sangue in ghiaccio. Voglio combatterlo, devo farlo, però è difficile. Specialmente perché mi tornano in mente soltanto le cose brutte che sono successe.

è vero, siamo a un passo dal vincere queste prove, prendere l’elisir e sconfiggere Cyrus. Ma, per arrivare fin qui, abbiamo perso tanto. Quasi tutti i membri dell’Ordine sono morti. Jaxon è distrutto. Gli altri avranno gli incubi per il resto della loro vita.

E ora ho perso un’ala. Come posso essere la regina dei gargoyle senza un’ala, senza poter volare? Come posso combattere contro Cyrus? E, soprattutto, come posso chiedere ai miei amici di andare in battaglia, di rischiare la vita, se io non sono in grado di combattere al loro fianco? Non come dovrei, almeno.

Eppure non ho altra scelta. Siamo andati troppo oltre, abbiamo bruciato troppi ponti, abbiamo perso troppo.

Dobbiamo arrivare sino in fondo e io devo trovare il modo per tirare avanti, anche se adesso sono solo un mezzo gargoyle.

Il pensiero fa male da morire, ma per il momento lo chiudo nel cassetto delle cose che non posso affrontare e mi concentro su quello che invece sono in grado di gestire.

Non posso perdere più nessuno in questa arena, il che significa che dobbiamo andarcene di qui. Però, per farlo, dobbiamo concludere questo round. Subito.

?Grace.? Hudson si inginocchia accanto a me. ?Riposa. Ci pensiamo noi.?

Potrei lasciare che se ne occupino i miei amici, lo so. Ma, in questo modo, sceglierei la soluzione più facile e quando mi volto a guardare la bestia che giace a terra accanto a me, capisco di non poterlo fare. Non dopo tutto ciò che è successo e che abbiamo sofferto.

?Sto bene?, ripeto, stavolta con maggiore convinzione. Non è vero, non sto affatto bene, ma posso farcela. Devo farcela.

Vado verso la creatura, che giace a terra con gli occhi bianchi rovesciati, il corpo spezzato in seguito alla caduta. Però è ancora viva. E sto male al pensiero di che cosa accadrà adesso, di quello che sono costretta a fare. Ed è assurdo, considerato tutto il dolore che ci ha causato oggi, ma è quello che provo in questo momento.

Immagino che sia un bene che mi senta tanto avvilita, perché la decisione di togliere la vita a qualcuno, anche se a una creatura orribile come questa, non dovrebbe mai essere presa a cuor leggero. Ecco perché Hudson soffre tanto, perché sta malissimo quando deve usare il suo potere. Perché una vita è sempre e comunque un regalo prezioso. E questa è una cosa che nessuno dovrebbe mai dimenticare.