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Court (Crave, #4)(256)

Author:Tracy Wolff

Non funziona.

Come in precedenza la magia che abbiamo usato su di lei.

Però non posso lasciarla soffrire così. Non posso. Nessun animale dovrebbe patire in questo modo.

?Mi dispiace?, le dico, allontanandomi un po’ per guardarla meglio.

E allora noto che indossa una sorta di imbracatura, molto simile a quella che indossava Tess tutte e due le volte che l’ho vista. Cioè, è una coincidenza oppure…

Allungo una mano e raccolgo con cautela uno degli aculei che abbiamo lasciato cadere pochi istanti fa.

?Grace…? dice Macy, inorridita.

?Va tutto bene?, sussurro alla bestia, che comincia a tremare ancora più forte. ?Mi prenderò cura io di te…?

E poi mi chino e, con l’aculeo, strappo l’imbracatura.

Macy prende un respiro profondo. ?Pensavo che stessi facendo un’altra cosa.?

Non perdo tempo a commentare, invece appoggio la mano sul collo del mostro e, ancora una volta, cerco di guarirlo con la magia della terra, ma il processo è molto lento. Troppo.

Sarà morto prima che possa guarirlo… Lancio un grido e infilo con forza una mano nel terreno, stringendo terriccio ed erba, però non è sufficiente. Non riesco ad attingere alla magia della terra abbastanza in fretta…

Il tatuaggio sul mio braccio inizia a riempirsi e a luccicare. Sento la magia fluirmi dentro e mi giro per capire da dove stia arrivando tanto potere.

E vedo i miei amici.

Si sono disposti in cerchio e hanno posato il braccio sul compagno accanto. Mekhi, Dawud, Flint, Jaxon, Eden, Calder, Remy e Macy. Mia cugina sta tenendo Hudson per mano e lui ha la mano libera sulla mia spalla, che ormai è insensibile per il dolore. Tutti mi stanno offrendo la loro magia per salvare la creatura.

Quanto sono grata a queste persone che ho la fortuna di avere nella mia vita, la mia famiglia acquisita.

Stavolta, quando mi volto verso la bestia, attingo alla forza dentro di me e incanalo quanta più energia curativa possibile in questo povero essere.

Il suo corpo inizia a tremare mentre l’energia lo attraversa, rimettendogli a posto le ossa rotte e guarendo gli organi danneggiati.

Quando sento che non c’è più niente di rotto, indietreggio di diversi passi. I miei amici fanno lo stesso.

E poi aspetto di scoprire se la pietà che abbiamo mostrato ci salverà o sarà la nostra rovina.

149

ANNEGARE IN UN MARE DI LACRIME

ALL’INIZIO non succede niente.

Le pareti non si muovono.

Le luci non si accendono.

La bestia non si rialza.

Niente.

Non abbiamo completato il round, quindi immagino che questo significhi che non ci daranno l’elisir. Allo stesso tempo, però, non siamo morti. Quindi che cosa significa?

Siamo bloccati qui dentro per sempre?

La bestia cercherà di nuovo di ucciderci?

Verrà qualcos’altro per finirci?

Che cosa?

è terribile non sapere che cosa ti aspetta e ho i nervi a fior di pelle mentre restiamo in attesa in silenzio.

?La coppa non dovrebbe riapparire?? chiede Eden.

?Non abbiamo finito?, le dico.

?Lo so, ma…? continua Macy. ?Abbiamo fatto tutto questo per nulla? Rafael e Byron sono morti per niente??

Vorrei dirle di no, però non posso. Almeno finché non avremo capito che cosa succederà ora.

Anche Eden sembra scossa. Lo siamo tutti ovviamente, ma va comunque da mia cugina e la abbraccia.

?Non dovremmo provare a uscire?? domanda Flint. è in piedi vicino a Jaxon e sembra confuso, come se non sapesse come comportarsi con il ragazzo silenzioso che gli sta accanto.

Io lo capisco. Ho già visto Jaxon distrutto. L’ho già visto silenzioso, ferito e solo. Però è la prima volta che lo vedo così. Devastato, smarrito. Mi ricorda me quando sono arrivata alla Katmere e vorrei soltanto stringerlo tra le braccia e sussurrargli che andrà tutto bene.

Guardo Hudson e mi rendo conto che anche lui sta male per il fratello. Gli cinge le spalle con un braccio e, in questo momento, è l’unico che possa dargli conforto.

Sono felice che, nonostante tutto, si stiano lentamente riavvicinando.

All’improvviso, le pareti iniziano a ruotare tanto che rischio quasi di cadere. Il piedistallo con il calice spunta di nuovo, ma è vuoto. Poi l’arena si apre e io tiro un sospiro di sollievo. Non abbiamo ottenuto quello per cui siamo venuti qui, però almeno potremo andarcene.

La folla sugli spalti sembra impazzita. A quanto pare, non si aspettavano che qualcuno di noi ne uscisse vivo. Ma, d’altronde, non me l’aspettavo neppure io.