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Court (Crave, #4)(258)

Author:Tracy Wolff

?Grace, tu pensi che le lacrime siano un segno di debolezza. Ma provare sentimenti forti per qualcuno, per di più un nemico, è la vera forza.? Tess tende la mano e mi stringe un braccio, poi mi fa l’occhiolino. ?Naturalmente questo non significa che Cyrus non si meriti una bella lezione.?

Quindi guarda di nuovo il figlio. Si è addormentato tra le sue braccia, la testa posata sulla sua spalla. Sono così belli insieme che il pensiero va subito a mia madre. Non so che cosa darei per poterla riabbracciare un’altra volta.

Però non voglio ripensare a quel dolore, e torno a concentrarmi su Tess e Alwin. ?Cos’hai intenzione di fare?? chiedo. ?Ora che sei libera, intendo.?

Lei sorride. ?Appenderò la mia attrezzatura per fare le caramelle al chiodo e porterò mio figlio a fare un giro per il mondo. è rimasto intrappolato in questa arena per troppo tempo e voglio che sappia che il mondo è grande e bellissimo. Ho scommesso tutto ciò che avevo su di te, Grace, e non mi hai delusa. Quindi grazie di nuovo.?

Sono scioccata dalle sue parole. ?Aspetta. Hai scommesso su di me? Ma mi hai detto che non avevamo alcuna possibilità.?

?Quando sei venuta qui la prima volta, non ne avevi. Però la gente cambia e tu sei decisamente cambiata. Sei cresciuta molto dal giorno in cui ti ho conosciuta e ancora devi crescere. Però non è a questo che serve la vita?? Guarda ancora una volta suo figlio. ?Più di ogni cosa, è questo il dono che voglio lasciare ad Alwin.? Tende la mano per stringere la mia. ?Addio, Grace. C’è un aereo che ci aspetta, ma auguro a te e ai tuoi amici forza, saggezza e compassione nella battaglia che vi aspetta. Che gli dei siano con voi.?

Il suo telefono emette un suono e lei sorride. ?è arrivato il mio passaggio. Buona vita… e state lontani dalle caramelle mou. Fanno marcire molte altre cose oltre ai denti.?

Detto questo, getta indietro i lunghi capelli neri e conduce il figlio fuori dall’arena.

?Eccolo?, dice Macy eccitata, portandomi il calice. ?Questo è l’elisir. Ce l’abbiamo fatta. Puoi salvare l’esercito ora.?

Mi sento stringere lo stomaco e mi volto verso Hudson. Lui sta ancora sorreggendo Jaxon, ma sta guardando nella mia direzione. E annuisce come a dire: Ce la puoi fare.

Non so se è vero. Non ne sono così sicura. Per niente.

Respiro a fondo mentre l’ansia mi attanaglia lo stomaco. Mi manca il respiro e ho le mani sudate e tremori in tutto il corpo. Perché l’unica cosa a cui non ho voluto pensare è quello che avrei dovuto fare se avessi avuto successo.

Però non abbiamo tempo per farci prendere dal panico. Non abbiamo neppure un istante da perdere.

Devo bere questo elisir per cui abbiamo combattuto tanto, per cui abbiamo perso tanto. E poi devo afferrare quel maledetto filo verde e farlo funzionare. Ci sono troppe cose che dipendono da me e non posso fallire.

Non questa volta.

Tento di calmarmi ricordando a me stessa che non devo spingere il mio potere da semidea attraverso i fili dei gargoyle. Si tratta soltanto di un elisir. Posso farcela, no?

Hudson mi guarda come se volesse raggiungermi, ma io scuoto la testa. Deve pensare a Jaxon ora. Io posso cavarmela.

Così prendo la coppa, guardo il liquido color lavanda sul fondo e prego di non diventare una bestia con la pelle trasparente, gli artigli e l’istinto omicida.

Hudson non fa che ripetere che il legame tra compagni è per sempre, però sono sicura che non gli farebbe piacere rischiare di essere impalato ogni volta che mi tocca.

Ma adesso ho perso fin troppo tempo. Più resterò qui a guardare la coppa, più dubbi mi verranno. Ed è proprio con questo pensiero che inclino la coppa e bevo l’elisir in un unico sorso.

Poi abbasso la coppa e aspetto di sentire… qualcosa. Caldo, freddo, elettricità, dolore, qualunque cosa.

Invece non sento niente. è stato come bere un bicchiere d’acqua, anche se leggermente salata, facile come respirare… se non ho un attacco di panico, ovviamente.

Forse ho scritto in faccia quanto sono perplessa, perché, all’improvviso, Hudson mi chiede: ?Stai bene?? Mi stanno fissando tutti, persino Jaxon. Immagino che anche loro stiano cercando di capire che cosa dovrebbe succedere adesso. O forse vogliono soltanto assicurarsi che io stia bene.

Sorrido e annuisco, anche se in realtà sto morendo di paura.

Ma avere paura non serve a niente e decisamente non salverà nessuno. E abbiamo un mucchio di gente da salvare.

Inoltre, io sono la regina dei gargoyle e la nipote della dea del caos. Ed è tempo che cominci a comportarmi come tale.