Home > Books > Court (Crave, #4)(259)

Court (Crave, #4)(259)

Author:Tracy Wolff

150

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO… I DURI SI TIRANO INDIETRO

DOPO che Tess e Alwin se ne sono andati, anche noi ci prepariamo a lasciare l’arena.

?Dobbiamo prendere Byron e Rafael?, sussurro a Hudson.

Ma lui fa un cenno con la testa verso Jaxon, che è in piedi accanto agli amici caduti. ?Dagli un minuto?, risponde.

La perdita di Byron e Rafael ci ha lasciato tutti distrutti, ma è straziante vedere Jaxon soffrire tanto. Vorrei andare da lui, dirgli che andrà tutto bene, però, prima che io possa farlo, Flint gli si avvicina e gli posa una mano sulla spalla.

Inizialmente, Jaxon si irrigidisce, ma poi si accascia, come se non riuscisse a stare in piedi. Flint allora gli mette una mano intorno alle spalle e lo tiene stretto, sorreggendolo.

Jaxon si appoggia a lui, e anche se non sono abbastanza vicina da sentire quello che si dicono, immagino che Flint stia cercando di confortarlo.

Di recente si è comportato in modo odioso ma lo perdono e, quando si china a prendere in braccio il corpo martoriato di Byron, non posso provare altro che un profondo affetto per lui.

Hudson li raggiunge e solleva Rafael in modo che Jaxon non faccia sforzi e abbia più tempo per guarire le proprie ferite. Quindi tutti e tre si dirigono verso l’uscita dell’arena, dove Remy costruirà un portale per riportare a casa i membri dell’Ordine caduti.

Mentre loro si avviano, io cerco l’elisir dentro di me. All’improvviso, mi rendo conto che ha rivestito tutti i fili. Inizio allora a raccogliere le migliaia di sottili fili argentati. Pensavo di dover ingoiare a forza l’elisir e poi di dover usare il mio potere per spingerlo verso tutti i gargoyle nel mondo. Ma sembra che non sarà così. Sta facendo tutto da solo: ha ricoperto i fili e, lentamente, sta filtrando al loro interno, una goccia alla volta.

Lo aiuto spingendo il liquido in ogni minuscola apertura che riesco a trovare nei fili, passandovi ripetutamente sopra la mano finché viene assorbito completamente.

E poi sfioro di nuovo il filo verde, sperando che aiuterà ad accelerare la guarigione. Mi auguro soltanto che, quando succederà, riuscirò ad avvertire l’esercito dei gargoyle che torna in vita.

Flint e Hudson posano i corpi di Byron e Rafael sul letto di fiori e rami che Remy ha fatto comparire, mentre gli altri stanno discutendo il da farsi. Si sta facendo tardi: sono le undici di sera passate in Alaska e l’eclissi della luna di sangue comincerà a mezzanotte, perciò non abbiamo tempo da perdere. Però prima dobbiamo restituire Byron e Rafael alle rispettive famiglie, in modo che possano seppellirli entro ventiquattro ore e dobbiamo anche decidere che cosa fare con Cyrus. Nessuno di noi ha un piano, a parte quello di usare l’esercito dei gargoyle per distruggerlo, perciò dobbiamo prepararne uno, e in fretta. Perché non possiamo permettere che Cyrus sia libero di portare a compimento il progetto di distruzione – di umani e paranormali – che ha ideato. Dobbiamo prendere una posizione. Io e tutti gli altri abbiamo perso troppe persone che amavamo a causa sua, e non voglio più che succeda. Cyrus dev’essere fermato.

Mentre i miei amici discutono le varie possibilità, percepisco che uno dei sottili fili d’argento prende vita. Mi scruto dentro e sussurro: ?Ehilà? Mi senti??

So che Chastain e Alistair possono parlare con l’esercito ogni volta che vogliono, ma io non ci sono mai riuscita. Spero che ora che sono liberi dal veleno e non sono più congelati, la situazione cambi.

Un altro filo inizia a brillare, poi un altro e un altro ancora. Ben presto tutti i fili risplendono, a migliaia, e mi illuminano dall’interno, facendomi sperare davvero che in qualche modo ce la faremo.

Che riusciremo a distruggere Cyrus.

?Ehilà?? chiamo di nuovo, domandandomi perché non ho ancora sentito la voce di nessuno. ?Ci siete? State bene? Mi sentite??

Non possono sentirti. La voce di Chastain mi arriva forte e chiara e, per un istante, sono così sollevata che non capisco che cosa sta dicendo. Quando poi realizzo, la confusione ha la meglio sulla gioia.

?Perché no? Pensavo che essere regina significasse poter comunicare con tutti i gargoyle…?

Se ti accetteranno, dice. Ma non lo faranno. Me ne sto assicurando io.

Le sue parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco, distruggendo quel poco di fiducia in me stessa che avevo acquisito riguardo al mio status di regina dei gargoyle.

?Non capisco?, sussurro. Una parte di me vorrebbe girare sui tacchi e fuggire, ma non voglio più farlo. Intendo affrontare anche le situazioni peggiori con onestà per trovare il modo di sistemarle.