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Court (Crave, #4)(263)

Author:Tracy Wolff

E quando si parla del diavolo… Dal nostro nascondiglio scorgiamo distintamente Cyrus, che se ne va in giro per l’Alaska con un’armatura luccicante come se fosse un cavaliere medievale appena uscito dal suo castello. Indica delle pietre e urla ordini che non riesco a sentire perché sono troppo lontana, ma vedo le sue truppe correre a spostare grandi placche di metallo e legarle ai pilastri. è ovvio che sta preparando questo sito per qualcosa.

Delilah è accanto a lui, senza l’armatura antimagia, e c’è anche Izzy appoggiata a uno dei pilastri a pulirsi le unghie. Mi si stringe il cuore a vedere mia cugina darsi tanto da fare per compiacere Cyrus.

Fortunatamente nessuno ci ha ancora individuato, e mi sembra molto strano, dato l’ingente numero di soldati che Cyrus ha riunito. Hanno riempito tutto lo spazio e ne stanno arrivando altri dal sentiero che passa vicino all’albero.

Non so proprio come faremo a cavarcela. Come impediremo a Cyrus di diventare il dio che ha sempre desiderato essere, il dio che crede di dover diventare, senza l’esercito e senza usare la Corona? Ciascuno di noi è forte e siamo ancora più forti insieme. Ma siamo più forti di diecimila paranormali?

Impossibile.

?Dovremmo chiedere aiuto alle streghe?, mormoro. Ci devono un favore e il mio piano originale prevedeva di ricorrere al loro intervento per portare i gargoyle in battaglia tramite i portali dopo averli curati. Però, a quanto pare, è un favore che non dovranno farmi perché… be’, i gargoyle non verranno.

E tutto perché Chastain ha deciso che non sono degna di guidare il mio esercito.

Forse ha ragione, nonostante quello che dicono i miei amici. Un vero generale avrebbe analizzato ogni aspetto del piano di battaglia, avrebbe schierato le truppe prima di affrontare il nemico e si sarebbe assicurato di avere un piano di emergenza persino per il piano di emergenza.

Ma non è così che io ho gestito la cosa da quando tutto è cominciato. Mi sono buttata a capofitto in ogni situazione, per quanto difficile, e ho improvvisato piani all’ultimo momento – piani sbagliati, di solito – pregando che funzionassero. E adesso siamo arrivati alla resa dei conti.

Non ho un esercito. Gli unici alleati che ho sono sparsi per il mondo a non fare niente, mentre i miei amici – amici che non merito di avere dopo quello che hanno passato per causa mia – stanno per seguirmi in una battaglia senza nemmeno poter sperare di ricevere rinforzi.

Sì, moriremo tutti.

?Potrebbero ancora venire, Grace?, mormora Macy, come se mi avesse letto nel pensiero.

Scuoto la testa. Lei non ha sentito la voce disgustata di Chastain all’idea di seguirmi in una battaglia pianificata così male. ?Non verranno.?

Guardo Hudson, cercando di capire che cosa sta pensando. Ma dalla sua espressione non trapela nulla, a riprova che non si aspetta un esito positivo. Volto lo sguardo dall’altra parte, dove ci sono Remy e Jaxon: stessa espressione. Anche loro convengono che questa sia una pessima idea.

Soltanto il dolore per tutto ciò che abbiamo perso e la consapevolezza che Cyrus farà patire le stesse pene ad altre persone nel mondo mi impedisce di fuggire portando i miei amici il più lontano possibile da questo posto.

Il problema è che non possiamo sottrarci a questa battaglia perché, in tal caso, perderemmo la guerra. E, con noi, il resto del mondo. Ma se decidiamo di rimanere, Chastain ha ragione su una cosa: ci serve un piano.

Lo dico ai miei amici, ma nessuno parla.

?Un piano qualunque?, insisto. Stavolta guardo Hudson, che è la persona più intelligente che abbia mai conosciuto. Sicuramente ha qualche idea su che cosa fare, anche se ci sta ancora riflettendo. Per un attimo temo che non dica niente. Ma poi fa un respiro profondo, come per farsi coraggio e dice: ?C’è soltanto un piano che possa dirsi sensato?.

Capiamo tutti subito che cosa intende, però, prima che possa dirgli di scordarsi l’idea, interviene Flint. ?No?, dice. ?Non tocca a te. Sono stato uno stronzo. Scusami per quello che ti ho detto. Nessuno dovrebbe soffrire quanto soffri tu per salvare qualcun altro. Ciascuno di noi fa le proprie scelte. E Luca si vergognerebbe per il modo in cui ti ho trattato, come se non fosse stata sua la scelta di combattere quel giorno. Mi dispiace, amico.?

Hudson si limita ad annuire, ma è evidente che le scuse di Flint l’hanno colpito. Sta guardando ovunque tranne il drago, che pare sul punto di scoppiare in lacrime.

è bello che, per una volta, qualcun altro, oltre a me e Macy, senta il desiderio di abbracciarsi e piangere.

?Mi sono persa qualcosa?? chiede Calder, arrotolandosi una ciocca di capelli sulle dita. ?Ho l’impressione che Hudson stia nascondendo qualche suo potere e sapete che non mi piace che non mi si dicano le cose.? E gli lancia uno sguardo allusivo. Evidentemente vorrebbe che lui non le tenesse nascosto proprio niente.