Home > Books > Court (Crave, #4)(29)

Court (Crave, #4)(29)

Author:Tracy Wolff

?Ma qual è, al momento, un luogo sicuro dove potremmo andare?? chiede piano Byron. ?Se Cyrus ha saputo metterci contro Marise, di chi possiamo fidarci??

è una domanda terribile, soprattutto perché non abbiamo più un posto da poter considerare casa. Tutti cominciano a confrontarsi per individuare la nostra possibile meta, mentre invece io rivolgo la mia attenzione a Hudson. Gli prendo il viso tra le mani.

?Sto bene?, mi rassicura, ergendosi in tutta la sua straordinaria altezza, poi si volta a guardare fuori dalla finestra. Però la mano gli trema, quando se la passa tra i capelli.

?No, non stai bene. Ma ti riprenderai presto?, bisbiglio mentre osserviamo il cielo grigio dell’Alaska. è deserto come i corridoi della Katmere stamattina, però non significa granché, considerato che qualsiasi strega che abbia frequentato la scuola può aprire un portale nel bel mezzo della sala comune, o di qualsiasi altro posto. Senza considerare il fatto che un intero branco di lupi è entrato qui senza che noi ce ne accorgessimo.

Come sia stato possibile è una questione a cui penseremo più avanti, perché in questo momento sono preoccupata per il mio compagno.

?Sto bene?, ripete lui, ma questa volta sta cercando di convincere se stesso più che me.

?Hai un aspetto orribile?, gli dico senza tanti complimenti. ?E so che quello che hai fatto non è stato facile per te.?

Il suo volto diventa inespressivo. ?è qui che ti sbagli. è stato facilissimo per me.? Poi fa una risata secca. ?Non è forse questo il problema??

?So esattamente qual è il problema, Hudson.?

Quando distoglie lo sguardo, digrignando i denti, so di avere colpito nel segno.

Ciò che mi impensierisce di più è che ha l’aria di stare davvero male. So che ha appena consumato una quantità spaventosa di energia, e sono sicura che in parte dipenda da questo, però soltanto in piccola parte. L’ho già visto usare i suoi poteri, l’ha fatto anche sull’isola della Bestia Invincibile, ma non ha mai versato una goccia di sudore.

Perciò non è normale che adesso debba infilarsi le mani in tasca perché io non le veda tremare. E non è neppure normale che stringa tanto le ginocchia per non crollare a terra. Hudson ha qualcosa che non va e scommetto che è dovuto al fatto che ha appena ucciso un sacco di persone e non tanto alla mancanza di forze.

?Ehi.? Gli passo un braccio intorno alla vita per sostenerlo. ?Posso aiutarti??

Mi aspetto che si scosti, che faccia magari una delle sue solite battute pungenti. Invece si abbandona contro di me e allora mi rendo conto che non gli tremano soltanto le mani: tutto il suo corpo è scosso da tremiti come se fosse in preda allo shock.

E, forse, lo è davvero. Ha cercato per tantissimo tempo di non usare i suoi poteri e il fatto che sia successo in questo modo – così in fretta e quasi al di fuori del suo controllo – deve averlo spaventato a morte.

Mi accoccolo contro di lui e gli sussurro: ?Io ti amo comunque?.

A queste parole, rabbrividisce e chiude gli occhi per parecchi secondi. Quando li riapre, vi leggo la stessa risolutezza di sempre. E non potrei chiedere di più a questo punto.

Però devo fare qualcosa per aiutarlo a superare questo momento. Perciò sollevo il viso e dico: ?Credo di avere finalmente scoperto quello che mi hai promesso con l’anello?.

Non reagisce subito. Sembra addirittura che non abbia sentito quello che ho detto. Ma poi, lentissimamente, incontra il mio sguardo e inarca un sopracciglio. ?Davvero??

Sono talmente sollevata che stia al gioco che gli strizzo i fianchi prima di rispondere: ?Hai promesso che laverai sempre i piatti?.

Non riesce a trattenere una risatina e chiede: ?Perché dovrei promettere di lavare i piatti se io i piatti non li uso nemmeno??

Il suo sguardo scende sul mio collo e io mi sento avvampare. Oddio, me la sono proprio andata a cercare. Ma quando vedo il calore sciogliere il ghiaccio nei suoi occhi, sospiro. Eccolo, il mio Hudson sta tornando da me. Sono così felice che devo appoggiarmi a lui perché mi cedono le ginocchia.

Mi sfiora la fronte con le labbra, poi mi sussurra all’orecchio: ?Grazie?… che, chiaramente, equivale a un: Ti amo.

La suoneria di un cellulare interrompe la magia del momento, perché entrambi ci voltiamo per vedere che cosa succede.

?Mia zia mi ha appena scritto che possiamo nasconderci da lei alla Corte delle streghe?, annuncia Macy dall’altro capo della sala comune, dove si è appostata con Eden per tenere d’occhio le finestre sul retro della scuola. ?Mi bastano cinque minuti per costruire un portale.?

 29/308   Home Previous 27 28 29 30 31 32 Next End