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Court (Crave, #4)(37)

Author:Tracy Wolff

Vorrei suggerire a Hudson di fare altrettanto, ma chi voglio prendere in giro? Lui irradia forza, potere e sicurezza anche con indosso un paio di jeans logori e una camicia nera. Tutto ciò di cui Cyrus ha paura… e che vorrebbe per sé.

?Seguitemi?, ordina Valentina. ?E non pensate neanche per un attimo di muovere un passo in una direzione che non sia il salone delle feste.?

Quindi gira sui tacchi ed esce dalla stanza a ritmo di marcia. Siccome non ci incamminiamo all’istante, la Guardia comincia a radunarci e a spingerci verso la porta.

?Mi dispiace?, bisbiglia Macy mentre avanziamo in un corridoio lungo e spazioso. ?Non sapevo dove altro andare ed ero davvero convinta che qui saremmo stati al sicuro.?

?Soltanto perché Valentina si è alzata con la bacchetta storta non vuol dire che non siamo al sicuro?, cerco di rassicurarla cingendole le spalle in un rapido abbraccio. ?Qual è la cosa peggiore che potrebbero farci??

?Ma non hai sentito?? chiede Dawud strabuzzando gli occhi nel udire la mia sciocca osservazione. ?Strapparci le budella e usarle in un incantesimo.?

?Abbaia soltanto?, ribatte Macy.

?Come no?, sbuffa Mekhi. ?Se per ‘abbaiare’ intendi fare ben più che mordere. Quella è capace di servirci in pasto al suo famiglio preferito per poi buttarlo nel fuoco soltanto per darci una dimostrazione.?

?E che cosa dimostrerebbe, di preciso?? chiede Rafael divertito.

?Che non siete così speciali come credete di essere?, sbotta Valentina senza voltarsi. ?E il mio famiglio preferito è una piovra, perciò tanti auguri.?

Non apre più bocca mentre proseguiamo lungo il corridoio, e anche noi rimaniamo in silenzio. Non che ci sia molto da dire.

Piovra? mima Eden con le labbra.

Macy risponde con un’alzata di spalle. ?Meglio di un emù.?

?Conosci davvero qualcuno che abbia un emù per demone domestico?? domanda Jaxon, evidentemente incredulo.

?Conosco qualcuno che ha un vampiro per demone domestico?, ribatte Macy.

?E sappiamo tutti che gli emù sono più svegli?, scherza Flint.

è piuttosto evidente che sta cercando di ottenere una reazione da Jaxon. Com’era prevedibile, non funziona, ma il resto dell’Ordine obietta strillando mentre Hudson si limita a ridere.

Per la prima volta da quando siamo tornati alla Katmere dall’isola, mi sembra di riprendere a respirare. Come se, forse, il mondo non dovesse abbattersi su di noi in questo preciso istante. Ovviamente quel che succederà tra dieci secondi è un’altra storia, ma accolgo con piacere questa brevissima tregua e la possibilità di scherzare con i miei amici prima che tutto vada un’altra volta a rotoli.

Forse perché al momento non sono terrorizzata, approfitto dell’occasione per guardarmi intorno per la prima volta. Noto subito che la Corte delle streghe non assomiglia neanche un po’ a quella dei draghi o dei gargoyle, ovvero le uniche due che ho visitato.

Mentre la Corte dei draghi è modernissima e quella dei gargoyle sembra ferma all’epoca medievale, la Corte delle streghe è elegante e imponente, con un’architettura elaborata. Il corridoio si allunga tra pareti scolpite con immagini di sole, luna e stelle. I bassorilievi sono intervallati da giganteschi quadri in cornici d’oro raffiguranti streghe vestite d’azzurro disposte in cerchi magici sullo sfondo di paesaggi boschivi. E ci sono candele ovunque – rosse, viola, nere, bianche, oro – nelle applique fissate alle pareti a intervalli di pochi metri.

Metà delle candele sono accese e soltanto in questo momento noto due streghe – una per lato – che ci precedono di diversi metri. Ognuna regge un accendicandele cerimoniale, che avvicina agli stoppini.

?Non usano la magia?? sussurro a Macy, che scuote la testa con decisione.

?Fin da piccoli ci insegnano che la magia non va sprecata. Ha un prezzo, per noi, per il mondo naturale e per l’universo che ci circonda, perciò usarla per uno scopo così banale come accendere candele non cerimoniali non si fa e basta. Soprattutto dal momento che vanno accese tutti i giorni a quest’ora. La regina ci tiene, anche se abbiamo lampadine perfettamente funzionanti.?

Sta per aggiungere qualcos’altro, ma si ferma bruscamente quando arriviamo in vista di una gigantesca porta a doppio battente. Come molto altro in questo castello, è d’oro con incise ghirlande di fiori; ciascun fiore ha inserito al proprio interno pietre preziose e semipreziose di colore diverso: rubini, smeraldi, zaffiri, lapislazzuli, quarzo, turchese e qualcun’altra che riconosco, ma di cui non so il nome.

Non ci vuole un genio per capire che stiamo per entrare nel salone delle feste in cui il re e la regina ricevono i loro ospiti. Anche se quei battenti assurdamente preziosi non lo avessero già urlato ai quattro venti, lo avrei immaginato vedendo Macy scattare sull’attenti per la primissima volta. Ogni membro della Guardia delle streghe fa lo stesso, Valentina in primis.

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