Il silenzio si tende come una corda di violino tra noi, finché Jaxon si schiarisce la voce e dice, con un tono ruvido che rispecchia i sentimenti di tutti: ?Dobbiamo parlare di Luca. Non rimane molto tempo?.
?Luca?? chiede Marise e, da quell’unica parola stridula, traspare tutta la sua angoscia. ?Non ce l’ha fatta??
?No.? La risposta di Flint è vuota come i suoi occhi. ?Non ce l’ha fatta.?
?Abbiamo riportato il suo corpo alla Katmere?, aggiunge Mekhi.
?Bene. Non doveva rimanere su quell’isola dimenticata da Dio.? Marise fa per aggiungere qualcosa, ma la voce le si incrina a metà frase. Si schiarisce la gola, ci riprova. ?Però hai ragione, non rimane molto tempo.?
?Tempo per cosa?? domando rivolgendo l’attenzione a Byron, che sta tirando fuori un cellulare dalla tasca.
?Bisogna comunicare la notizia ai suoi genitori?, risponde facendo scorrere il dito sul display. ?Dev’essere sepolto entro ventiquattr’ore.?
?Ventiquattr’ore?? ripeto. ?Ma manca pochissimo.?
?Infatti?, conferma Mekhi. ?Però, se non sarà sigillato dentro una cripta entro quel termine, si disintegrerà.?
La durezza della sua risposta – la durezza di questo mondo – mi toglie il respiro.
Certo, alla fine tutti diventeremo polvere, ma è terribile che succeda così in fretta. Forse prima che i genitori di Luca abbiano il tempo di arrivare qui per vederlo. E sicuramente prima che tutti noi possiamo davvero realizzare che Luca non c’è più.
Prima di avere avuto il tempo di dirgli addio.
?Byron ha ragione?, dice piano Macy. ?I genitori di Luca devono avere la possibilità di dirgli addio.?
?Certo che sì?, conferma Hudson con una voce che trasforma il silenzio improvviso in una ferita pulsante. ?Però non possiamo permetterci di darglielo.?
A quelle parole, lo fissiamo tutti disorientati, senza sapere che cosa ribattere. Forse ho capito male, mi dico, e, a giudicare dagli sguardi sulle facce degli altri, anche a loro è venuto lo stesso dubbio.
?Dobbiamo dirglielo?, insiste Jaxon ed è chiaro che non è in vena di discutere.
?Ma di che stai parlando?? domanda Macy. Però non sembra arrabbiata, solo preoccupata.
?Serve tempo per portare il suo corpo nella tomba di famiglia?, spiega Byron, che ha smesso di far scorrere il dito sul display perché finalmente ha trovato il numero di telefono dei genitori di Luca. ?Se non li chiamiamo subito, di lui non rimarrà niente.?
Hudson mi sfila il braccio dalla vita e si scosta. Non sento più il calore del suo corpo e ho un brivido. ?Lo so?, replica incrociando le braccia sul petto. ?Ma loro sono vampiri, della Corte dei vampiri. Come facciamo a sapere che possiamo fidarci??
?Hanno perso un figlio.? Flint si sforza di alzarsi, la voce che trasuda indignazione. Non riesco a credere che sia già in grado di muoversi, però i mutaforma guariscono in fretta, anche dalle ferite peggiori. Jaxon si volta per aiutarlo, ma lui allunga la mano come per mandarlo al diavolo. Con lo sguardo fisso in quello di Hudson, sbotta: ?Non crederai che si schiererebbero al fianco di Cyrus, spero??
?Perché ti sembra un’ipotesi così sconvolgente?? Hudson si volta verso Jaxon con il volto inespressivo. ?Tu sei a malapena sopravvissuto all’incontro con nostro padre!?
?è diverso?, ringhia Jaxon.
?Perché? Perché è Cyrus? Sei davvero convinto che sia il solo a pensarla in quel modo?? Hudson inarca un sopracciglio. ?Se così fosse, a combattere su quell’isola non ci sarebbe stata tutta quella gente.?
Il silenzio si dilata finché interviene Eden: ?Mi addolora dirlo, ma credo che Hudson abbia ragione?. Scuote la testa. ?Non sappiamo se possiamo fidarci dei genitori di Luca. O di chiunque altro.?
?Hanno perso un figlio?, insiste con forza Flint fissando lo sguardo su di lei. ?Devono sapere che hanno il tempo di seppellirlo. Se siete troppo codardi per farlo, ci penserò io.? E inchioda Hudson con uno sguardo di fuoco. ?Non ti viene in mente che non sarebbe stato necessario comunicare loro un bel niente se tu avessi fatto quello che dovevi??
Queste parole sono come un pugno nello stomaco e mi lasciano senza fiato. è ovvio che si riferisce al potere di Hudson di disintegrare i nemici con la forza del pensiero, e il primo istinto sarebbe di rimproverare Flint per avere anche solo pensato una cosa del genere, però so che sta soffrendo molto e che non è il momento.
Hudson cerca il mio sguardo, e allora provo a rassicurarlo con un’occhiata, a dirgli che non è stata colpa sua. Ma, veloce come un lampo, riporta lo sguardo su Flint e allunga le braccia in alto, incredulo. ?Ero lì a combattere, proprio come voi.?