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Court (Crave, #4)(41)

Author:Tracy Wolff

Sento Hudson agitarsi al mio fianco. Gli scocco un’occhiata mimando con le labbra: Dopo, poi mi volto di nuovo verso i sovrani. Abbiamo assolutamente bisogno dell’aiuto della Corte delle streghe, pertanto devo convincerli che ho il potere di usare la Corona, anche se non ho idea di che cosa significhi.

?è impossibile?, sussurra la regina. ?L’esercito dei gargoyle è scomparso più di mille anni fa.?

?Chi ti ha dato quell’anello, signorina?? domanda il re mentre i suoi sudditi si affollano intorno a noi per vedere da vicino ciò che sta terrorizzando tutti. ?L’hai rubato?, dichiara.

?Certo che no, me l’ha dato mio nonno?, rispondo arrabbiata. Mi fermo, rendendomi conto per la prima volta che nella stanza è sceso un silenzio sinistro. Pendono tutti dalle mie labbra, perciò decido di stare al gioco e aggiungo con tono sostenuto: ?Ha presente il re dei gargoyle??

Scoppia il caos e nel salone delle feste si leva un brusio di voci eccitate. ?Il re dei gargoyle è vivo??, ?L’esercito dei gargoyle esiste ancora??, ?è lei a capo di tutto?? e la mia preferita in assoluto: ?E questa ragazzina dovrebbe guidare un esercito contro Cyrus??

Il re delle streghe guarda la folla, l’ascolta dibattere del proprio futuro, del mio futuro, poi mi scruta. ?Tu sei convinta di poter guidare questo esercito contro Cyrus? Di poterci restituire i nostri figli??

No. Nel modo più assoluto. Ma se è questo quello che ci vuole, può scommetterci che ci proverò. Faccio un bel respiro e rispondo: ?Ma certo?. Scocco un’occhiata a Hudson, che annuisce esortandomi ad andare avanti. ?Però mi occorrerà il vostro aiuto.?

La regina scuote la testa. ?Le regole non sono cambiate, a prescindere dall’anello che porti al dito. Non possiamo aiutarvi finché il re dei vampiri tiene in ostaggio i nostri figli.?

A queste parole incurvo le spalle, la mano con l’anello ricade lungo il fianco.

Hudson, però, non si arrende tanto facilmente. ?Quindi state dicendo che se riusciremo a salvare i vostri figli dalle grinfie di Cyrus, la Corte delle streghe acconsentirà ad aiutarci a sconfiggerlo??

?Be’, non ho…? comincia il re, ma sua moglie lo interrompe.

?Sì.? E il suo tono è definitivo. ?Se i nostri figli saranno al sicuro, la Corte delle streghe si impegna a sostenere la vostra causa.?

Prima che possa cambiare idea, mi affretto a replicare: ?Affare fatto?. E le centinaia di candele sulle pareti del salone delle feste ardono di un blu intenso per diversi secondi, poi il colore sbiadisce e le fiamme tornano al giallo-arancione originario.

?è stato siglato un patto?, dichiara la regina. ?Ora andate.?

Improvvisamente le guardie ci accerchiano da ogni angolo e ci guidano fuori dalla sala, in un’ampia anticamera sulla sinistra del portone principale. Temevo di peggio, perlomeno siamo ancora in piedi e possiamo sperare che alla fine la Corte delle streghe ci sostenga in una guerra contro Cyrus.

è un pensiero che però svanisce quando Valentina agita una mano e Macy e gli altri miei amici si dissolvono nell’aria.

25

NIENTE GPS PER I (NON TROPPO) DANNATI

?CHE cos’ha fatto?? chiedo, la mente invasa da pensieri orribili. ?Dove sono? Che cos’ha fatto ai miei amici??

?Avevo scordato che i gargoyle sono immuni alla magia.? Tira un gran sospiro, poi agita una mano verso una guardia. ?Per cortesia, occupati di lei.?

?Con piacere.? La guardia mi afferra con sguardo contrariato.

Per un attimo penso di sottrarmi, di afferrare il filo color platino dentro di me per respingerla, ma alla fine ci rinuncio. Non ho voglia di stare lontano dai miei amici più di quanta ne abbia la Corte delle streghe di avermi qui. E poi, con un po’ di fortuna, la guardia mi porterà da loro, così potremo decidere insieme la nostra prossima mossa.

Dobbiamo trovare un modo per salvare i ragazzi, ma ci occorre un buon piano prima di attaccare Cyrus in casa sua. Altrimenti finiremo intrappolati insieme a tutti gli altri… o peggio.

Ed è per questo che non oppongo resistenza quando la guardia mi afferra per un braccio scortandomi fuori dalla porta. Valentina ride vedendomi subire passivamente, ma la ignoro. Non voglio certo che decida di rinchiudermi in qualche segreta giusto per divertirsi.

Alla fine, lascia che la guardia mi scorti lungo il corridoio con i bassorilievi e i dipinti alle pareti, quindi giù per una rampa di scale. Non ci fermiamo finché arriviamo alla porta di servizio della Corte delle streghe, che si spalanca a un cenno della bacchetta di Valentina.

?Buona fortuna là fuori?, mi dice, e per la prima volta non sembra meschina o sarcastica. Anzi, ho la netta sensazione che sia sincera, anche mentre mi spinge fuori dalla porta d’oro massiccio, attraverso il cortile con le candele nere e oltre il cancello di ferro battuto, sull’acciottolato sconnesso.

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