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Court (Crave, #4)(44)

Author:Tracy Wolff

?Lo stai difendendo?? La voce di Macy si incrina per l’indignazione.

?Non difenderei mai quell’animale?, sbotta Viola, e questa volta sulla sua faccia c’è rabbia vera. ?E non fraintendermi, se torcerà anche un solo capello ai nostri ragazzi, soffrirà talmente tanto che gli inferi gli sembreranno un parco giochi.?

?Ma allora chi…?

?Io sto difendendo tua madre. Quello che c’è là fuori è un mondo pericoloso, e a volte occorre stringere le alleanze più sgradevoli, se si vuole sperare di sopravvivere. E a volte sei costretto a fare determinate cose a prescindere dalla tua scelta.?

?Si ha sempre una scelta?, obietta Dawud infilandosi le mani nelle tasche dei jeans.

?Forse.? Viola l? guarda dall’alto in basso. ?Ma, a volte, non ci sono scelte buone, soltanto scelte che non faranno morire le persone a cui vuoi bene. Chiunque la pensi diversamente è un immaturo.?

A quel punto Macy resta zitta, come se non sapesse che cosa dire. O che cosa provare. Le ci vorranno più di cinque minuti per assimilare la notizia che sua madre è viva e sta alla Corte dei vampiri, per non parlare di tutto il resto che ci è stato rivelato.

Mi viene in mente una cosa. Alla Corte delle streghe era evidente che il re e la regina conoscessero esattamente il potere della Corona. ?Viola, posso farle una domanda??

La strega mi trafigge con i suoi occhi viola, un sopracciglio sollevato. ?Puoi chiedere, certamente, anche se non sono sicura di poterti garantire una risposta.?

?Mi sembra giusto?, convengo, poi faccio un bel respiro e mi cingo la vita con le braccia tremanti. Non capisco perché abbia così timore di chiederlo, ma alla fine sollevo il mento. ?Lei sa che cosa fa la Corona? Perché il re e la regina – e Cyrus – ne hanno tanta paura??

Gli occhi di Viola si spalancano, come se si aspettasse qualsiasi altra domanda tranne questa. ?Nessuno te l’ha detto quando te l’hanno data??

Faccio segno di no con la testa.

?Be’, è davvero… insolito.? Tace per un attimo, forse valutando se dirmelo o no, ma probabilmente alla fine conclude che mi occorre saperlo, perché mi si avvicina come per confidarmi un segreto. ?I gargoyle hanno rappresentato la legge e l’ordine nel mondo paranormale per mille anni. Colui che si macchiava di un grave crimine veniva circondato dall’esercito dei gargoyle, e il re gli appoggiava sul petto la Corona per decidere la punizione.?

Adesso sono io a stupirmi di sentire esattamente il contrario di ciò che mi aspettavo. ?Be’, non mi sembra un’arma tanto potente in una guerra.? Inevitabilmente, le mie parole si tingono di amarezza e delusione. ?Credevo che la Corona garantisse a chi la indossa un potere infinito. Non è per questo che Cyrus la vuole??

Viola fa un verso sprezzante. ?Tu non capisci, bambina. La persona che brandisce la Corona può privare un paranormale dei suoi poteri, in parte o completamente, a suo piacere. Per un giorno. Per una settimana. Per sempre. A seconda del reato di cui l’esercito dei gargoyle l’ha giudicato colpevole. Con un semplice tocco della mano. Non credi che la capacità di rendere impotente qualsiasi nemico sia un ‘potere infinito’??

?Accidenti?, esclama Flint con un fischio. E si scosta da me. In realtà, tutti si allontanano. Tutti tranne Hudson.

Al pensiero di privare qualcuno dei suoi poteri mi sento rivoltare lo stomaco. Senza fiato, sussurro: ?Nel periodo che ho trascorso in prigione ho capito che cosa significa rimanere senza il mio gargoyle, e non lo augurerei a nessuno. Io non…? Mi si spezza la voce e devo riprovare: ?Io questa Corona non la voglio. Come posso liberarmene??

Viola mi fissa, e sul suo volto appare qualcosa di simile all’ammirazione. Mi squadra dalla testa ai piedi, quindi dice: ?Immagino che parecchi ti sottovalutino, vero, Grace? è una buona cosa. Potrai coglierli di sorpresa?.

D’accordo, sì, era un complimento, giusto? ?La Corona non mi occorre per questo. Sa come posso liberarmene??

?L’unico modo per liberarsi della Corona è abdicare al trono in favore di un altro gargoyle della famiglia reale?, risponde, e ogni parola è come una martellata sulla mia anima già malconcia. Pensavo di essere in grado di capire le preoccupazioni di Hudson quando è costretto a fare scelte che hanno ripercussioni sui destini degli altri, e soprattutto la sua ansia di sbagliare, ma soltanto in questo momento ne ho un’idea davvero precisa. Ora che ho in mano, letteralmente, il potere di privare qualcuno del suo diritto fondamentale di essere chi è destinato a essere. Di vivere come vuole. Potrei addossare quel peso a qualcun altro con tanta leggerezza?

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