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Court (Crave, #4)(47)

Author:Tracy Wolff

?Tale padre, tale figlio?, lo accusa Flint. Hudson si irrigidisce, il suo sguardo si perde in lontananza, ma lo vedo digrignare i denti.

?Ma fai sul serio?? chiedo a Flint, trattenendo a stento la voglia di mollargli un pugno su quella boccaccia. Capisco che ce l’abbia ancora con Hudson – e che forse sarà così per sempre – perché era pronto a usare i suoi poteri per salvare me ma – a suo parere – non Luca. Però non è il momento di lanciare accuse. E, soprattutto, non al mio compagno, che ci ha permesso di scappare dalla Katmere, tanto per cominciare… e che da allora non ha più pace.

?Va tutto bene…? inizia Hudson.

?No, non va bene per niente!? ribatto. ?Abbiamo solo noi stessi. Questo gruppo è composto dalle uniche persone al mondo su cui possiamo contare davvero, e non credo proprio sia il caso di accusarci a vicenda.?

?Ha ragione. Tu sei migliore di così?, dice Jaxon sostenendo lo sguardo di Flint talmente a lungo da tenermi sulle spine.

Flint fa un sospiro sofferto e dice: ?Cercherò di non fare lo stronzo, ma non prometto niente?.

?Il che significa che sicuramente si comporterà da stronzo?, conclude Liam sorridendo.

?Senti chi parla?, ribatte Rafael dandogli una spallata amichevole.

Scoppiamo tutti a ridere e la tensione si allenta quanto basta per farmi quasi superare la rabbia, ma sto male al pensiero che Flint non abbia ancora perdonato Hudson.

?Che ne dite della Dissanguatrice?? suggerisce Eden. ?Ha un’intera grotta di ghiaccio tutta per sé. Di sicuro da lei potremmo riprendere fiato e decidere le nostre prossime mosse.?

?No.? La risposta mi viene da dentro, tanto è il disgusto che provo al solo pensiero di rivederla. ?Non possiamo tornare da lei.?

?Perché no?? chiede Jaxon. ?In realtà non è poi una cattiva idea.?

?è un’idea orrenda. Quella donna…? Mi interrompo, ricordando a me stessa che non ho mai rivelato a Jaxon quello che gli ha fatto. Quello che ha fatto a noi. E credo proprio non sia il caso di vuotare il sacco davanti a tutti.

Alla fine mi giustifico rispondendo: ?Non mi fido di lei. Mai, neppure una volta, ci ha detto tutto quello che ci occorreva sapere. Non abbiamo bisogno di altre imprese inutili o mezze verità?.

?Puoi dirlo forte?, conviene Macy. Non l’ho mai vista così triste e smarrita, neppure dopo la morte di Xavier. Non posso certo biasimarla. Scoprire che sua madre l’ha abbandonata per andare alla Corte dei vampiri a lavorare con Cyrus… non ci sono parole. Soprattutto considerato che suo padre è attualmente trattenuto contro la sua volontà in quella stessa Corte.

L’abbraccio, ma lei lì per lì rimane immobile. Io non demordo – se c’è qualcuno al mondo che in questo momento ha bisogno di conforto, questa è mia cugina – e alla fine lei ricambia la mia stretta.

Gli altri stanno confabulando piano, avanzando proposte sulle nostre possibili destinazioni. Eden continua a guardarci di sottecchi, chiaramente preoccupata per Macy, ma io sollevo il pollice dietro le spalle di mia cugina per dirle di lasciar fare a me. Lei annuisce e torna a voltarsi verso il gruppo, suggerendo un altro possibile rifugio.

Nessuno però avanza una proposta che possa davvero funzionare, e nella mia mente comincia a formarsi un’idea. è assurda, del tutto bizzarra e fantastica, ma proprio per questo motivo potrebbe funzionare davvero.

Alla fine Macy si scosta. ?Scusa?, bisbiglia cercando nel suo zaino qualcosa con cui asciugarsi il viso.

Prendo un pacchetto di fazzoletti di carta dallo zaino e gliene passo un paio. ?Non scusarti. Nelle ultime ventiquattr’ore ne hai passate parecchie.?

?è stato così per tutti?, dice.

?Sì, però non è una gara. Ma sinceramente, se lo fosse, sono certa che la vinceresti tu. Perlomeno noi sappiamo dove sono i nostri genitori.?

?Oh, sì?, conviene Hudson lasciandosi cadere dietro di noi. ?Purtroppo.?

Pur tra le lacrime, Macy ride. ?Sì, capisco che sapere dove si trovi Cyrus non sia il massimo.?

?Ma è peggio non sapere dove si trova?, ribatte Hudson.

?Giusto?, gli fa eco Flint, che cinge le spalle di Macy con un braccio e la stringe forte.

Ben presto ci ritroviamo tutti distesi sull’erba. A giudicare dall’aspetto, i miei amici devono essere esausti quanto me. Ma, d’altro canto, gli ultimi giorni sono stati caotici. Una qualunque delle cose che sono successe sembra inimmaginabile. Mettile tutte insieme, e sembra la fine del mondo.

O forse il mondo è già finito, solo che noi non lo sappiamo ancora.

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