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Court (Crave, #4)(63)

Author:Tracy Wolff

Quando Hudson spalanca la porta, io sto boccheggiando, con le orecchie che rintronano e la vista offuscata, in preda a un attacco di panico. Che cos’ho fatto?

E come?

Ho stretto il filo per non più di un paio di secondi, e mi ha quasi inghiottita, trasformandomi in qualcuno che riconosco a stento, un mostro pronto a divorare il mondo. Mi tiro le ginocchia sotto il mento dondolandomi avanti e indietro nella vasca, le guance rigate di lacrime. Per un attimo temo che potrebbero spaventare Hudson, ma, entrando nella vasca, ho accidentalmente aperto la doccia e l’acqua sulla faccia le ha lavate via.

?Va tutto bene, Grace. Ci sono qua io?, mi sussurra Hudson all’orecchio, ma non riesco a capire come, visto che io sono nella vasca e lui è vicino alla porta…

Il pavimento sussulta e io sbatto le palpebre. ?Ho… ho rotto la terra?? La mia voce è sottile e tremula, ma Hudson mi ha senz’altro sentito, perché ridacchia, anche se suona più come una risatina nervosa.

?No, piccola, non hai rotto la terra. Però sono certo che non mi restituiranno il deposito. Anzi, probabilmente adesso dovrò comprarmi un faro.?

Sotto le gambe sento qualcosa di morbido, e mi rendo conto che Hudson deve avermi portato dal bagno al letto. Sento le sue mani tastare i vestiti bagnati in cerca di eventuali ferite, ma sono troppo sconvolta per parlare. Mi manca il respiro. Mi stringo le ginocchia con mani tremanti e mi raggomitolo in posizione fetale.

?Sta bene?? domanda Macy dalla porta. ?Che cos’è successo??

?Quanto fa due più due, Grace?? mi chiede Hudson.

Perché si mette a farmi i quiz di matematica quando sono in grado a malapena di respirare? Oh, mio Dio, devo avere sbattuto la testa e lui crede che abbia una commozione cerebrale. I denti mi battono furiosamente, ma riesco a rispondere: ?Qu… quattro?.

?Esatto, piccola. E quattro più quattro??

Faccio un altro respiro veloce, poi un altro, e balbetto: ?O… otto?.

?E otto più otto??

Questa volta respiro più a fondo e apro gli occhi per mostrargli che sto bene. Dev’essere in preda al panico, se è così preoccupato di un colpo in testa. Dopo un altro respiro lento, riesco a dire: ?Se…dici?.

Hudson fa un gran sospiro, si siede sul letto accanto a me e mi prende in grembo. Mi rannicchio contro di lui e quando mi stringe tra le braccia, i denti battono già meno.

?Fa un altro respiro profondo, Grace. Così. Andrà tutto bene.? Mi massaggia le braccia strofinando le mani su e giù, scacciando la scia di ghiaccio che si è formata dopo che ho toccato quel maledetto filo verde.

Do un’occhiata a mia cugina, che agita la bacchetta in direzione del bagno prima di fermarsi accanto al letto. Sposta il peso da un piede all’altro, incerta su che cosa fare, su come aiutarmi. Le prendo una mano. ?St… sto bene.?

Un istante dopo, Jaxon e Mekhi appaiono sulla soglia, gli sguardi fissi sul bagno da cui sono appena uscita, la bocca spalancata. Mi volto per vedere che cosa stanno fissando… e resto paralizzata.

La parete che separava il bagno dalla camera da letto è crollata. E lo stesso il muro sull’altro lato della vasca, regalando alla stanza una bella vista sull’oceano. Il lavandino è caduto a terra, spezzato in due blocchi di porcellana. Dato che i tubi si sono rotti, immagino che Macy abbia usato la bacchetta magica per fermare l’acqua che si stava riversando sul pavimento. La vasca è sopravvissuta all’esplosione, ma rimane poco altro. Una parte del soffitto ci è crollata sopra, nel punto in cui avevo le gambe. Realizzo con un brivido che se fosse caduta poco più sopra, mi sarebbe piombata dritta sulla testa.

?Ma che cos’è successo qui?? chiede Jaxon spostando lo sguardo da Hudson a me. ?Grace, stai bene??

?St… sto bene?, ripeto con voce un po’ più ferma, ma non riesco ad aggiungere altro.

Hudson inarca un sopracciglio e dice: ?Sono certo che Grace abbia deciso di stringere il suo filo verde… facendomi perdere cent’anni di vita?.

37

TUTTO APPOSTO

?IL filo verde è…? Mi fermo, passo in rassegna il vocabolario per cercare come descriverlo, ma mi rendo conto che non esiste la parola giusta. Alla fine devo accontentarmi di: ?Pericoloso?.

Hudson mi sorride. ?Be’, sembra emozionante.?

?Oh, certo.? Scuoto la testa. Il mio compagno dev’essere davvero pazzo, se crede che sia stato divertente. Quando mi giro a guardare mia cugina, ho ancora le gambe molli, ma mi basta un’occhiata per dimenticare i miei problemi. Perché la mia dolce cuginetta ha l’aria agguerrita, di una pronta a tutto.

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