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Court (Crave, #4)(67)

Author:Tracy Wolff

Solleva le braccia e comincia a rotearle. Dietro di noi, l’Ordine e Dawud ricevono da Jaxon le ultime istruzioni, con Mekhi che dà qualche consiglio su dove i ragazzi potrebbero essere tenuti. Flint osserva a labbra strette. Dall’altra parte della stanza, Hudson e Eden stanno ridendo. Mi piacerebbe sapere di che cosa, forse mi aiuterebbe a calmarmi.

Perché in questo momento non riesco a soffocare la paura che mi si agita nello stomaco: ho il forte sospetto che quello che la Dissanguatrice deve dirmi del mio filo verde e del macello che ho appena provocato in bagno non mi piacerà.

39

UN BELLO SCHIFO

DOPO un rapido viaggio attraverso il portale arcobaleno di Macy, io, Jaxon, Flint, Mekhi, Eden, Macy e Hudson ci ritroviamo nel bel mezzo di Copper Center, in Alaska, all’una di notte. O, perlomeno, presumo che siamo nel centro della cittadina, visto che siamo circondati da palazzi, una rarità in questo Stato.

?Ottimo lavoro, Macy?, dice Jaxon dandole una pacca sulla spalla. è una cosa talmente insolita per lui che mia cugina si volta a guardarlo a bocca aperta, e io pure. Sto giusto cominciando a sospettare che nel portale sia stato invaso da un ultracorpo quando ordina: ?Andiamo?.

Il fatto, poi, che si dissolva in direzione nord senza neppure degnarsi di chiedere il nostro parere mi rassicura: è sempre il solito, vecchio Jaxon, anche se non è mai stato così cordiale.

Hudson si volta verso di me alzando gli occhi al cielo e io scoppio a ridere, poi mi prende tra le braccia e si dissolve dietro Jaxon attraverso un campo completamente aperto.

?Pensavo di volare?, obietto, però intanto mi accoccolo contro di lui per mettermi comoda.

?Lo immaginavo, ma se avessi volato, io non avrei potuto fare questo?, risponde protendendosi in avanti per sfiorarmi la guancia con le labbra. ?E neppure questo?, continua appena prima di darmi un rapido bacio.

?Perfetto come ragionamento?, convengo. Sono senza fiato, e pure lui, anche se sono certa che la velocità a cui sta correndo non c’entri niente. A dimostrazione della mia teoria, lo bacio di nuovo e quando lo vedo inciampare in un sasso, probabilmente per la prima volta nella sua vita, mi scappa da ridere.

?Porca miseria?, bofonchia riprendendo l’equilibrio appena in tempo. ?Tu sei una donna pericolosa.?

?Sono felice che finalmente te ne sia accorto?, lo stuzzico. è buio, ovviamente, ma la luna è abbastanza luminosa da permettermi di vedere i fiori e i letti dei torrenti in cui l’acqua scorre impetuosa.

è la prima volta che vengo qui senza trovare tutto coperto di neve, e mi sorprende che mi basti la felpa per non congelare.

Dopo una mezz’ora, Hudson si ferma bruscamente accanto a Jaxon.

?Siamo arrivati?? Mekhi, che ci ha raggiunto, sgrana gli occhi eccitato.

?Siamo arrivati?, conferma Jaxon avanzando con cautela sul terreno sassoso verso l’ingresso della grotta, ancora in parte mimetizzato.

Decidiamo all’unanimità che è il caso di fare una breve pausa prima di entrare nella tana del vampiro. Con lei non si può mai sapere: magari uno ha bisogno di tutte le proprie forze per combattere… o forse no.

?Ehi, posso parlarti un attimo?? chiedo a Jaxon facendogli segno con la testa di raggiungermi sul lato dell’ingresso della grotta. Macy e i draghi stanno girando intorno e intanto fanno uno spuntino, preparandosi mentalmente all’incontro con una donna che in casa sua è solita appendere la gente a testa in giù sopra un secchio.

?Certo, che c’è?? Mi segue sorridendo dietro un albero, e in questo momento ha qualcosa – un calore a cui non sono abituata – che, non lo so, lo rende più socievole.

Ha ancora il suo solito atteggiamento autoritario – penso che questo non cambierà mai –, ma ha un’aria meno solitaria, più felice, credo sia la parola che sto cercando. Per cui mi viene il dubbio che forse non sia il caso di affrontare questa conversazione. L’altro giorno avevo deciso di raccontargli la verità sulla Dissanguatrice e sul nostro legame, ma non voglio farlo soffrire più di quanto abbia già sofferto.

Però, quando mi guarda stranito, non mi viene in mente nient’altro da dirgli. E poi non ho il diritto di nascondergli questa informazione. Ero convinta di sì; non facevo che ripetermi che era inutile dirgli la verità, se sarebbe servita soltanto a fargli del male, ma odio quelli che mi nascondono la verità, perciò devo confessargli tutto.

Ed è per questo che con un cenno della testa indico una zona un po’ distante dal resto del gruppo e dal loro superudito. Mi incammino con Jaxon alle spalle, ma quando mi volto a guardare il gruppo, noto che Hudson ci sta fissando. Non sembra geloso e, a essere sincera, neppure curioso. Ha semplicemente l’aria rassegnata, e mi rendo conto un po’ in ritardo che forse avrei fatto meglio ad avvertirlo che avevo in mente di dire tutto a Jaxon. Non so perché non l’ho fatto. Forse ho pensato che avrebbe cercato di dissuadermi.

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