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Court (Crave, #4)(82)

Author:Tracy Wolff

Con un gesto delle mani, invita gli altri ad arretrare contro le pareti, a lasciarci spazio per fare, che ne so, quello che ha in mente per noi due. Hudson esita, mi stringe la mano.

?Insieme?, dice quando gli scocco un’occhiata interrogativa. ?Sarà anche tuo dovere farlo, ma non significa che tu debba farlo da sola. Starò qui al tuo fianco per tutto il tempo. E se le cose dovessero andare male, tu continua soltanto ad aggrapparti a me. D’accordo??

Mi sento sciogliere, perché qualunque cosa accada, per quanti problemi o re dei vampiri furiosi cerchino di frapporsi tra noi, Hudson è il mio compagno. Il che significa tutto.

?D’accordo?, rispondo, poi gli stringo la mano a mia volta e mi giro verso la dea che ci ha messi in questo casino. ?Che cos’è successo a sua figlia??

?La nascosi. Da Cyrus. Dal mondo. Persino da me stessa?, risponde. Nei suoi occhi affiora la tristezza mentre fa una serie di movimenti complicati con le mani, tracciando linee dritte e curve, con picchi, cadute e torsioni. Quando finisce la sua serie elegante di gesti, le compare davanti un simbolo luminoso. Restiamo tutti senza fiato, mentre lei si gira leggermente e compie movimenti simili, ma non identici.

Appare un altro segno, la luce danza lungo le pareti della grotta di ghiaccio come minuscole fiammelle vacillanti. C’è qualcosa in questo simbolo, due V ai lati, che mi sembra familiare, ma non riesco a inquadrarlo.

Si gira per iniziare un ulteriore simbolo e intanto continua la sua storia. ?Presi la divinità della mia bambina e il suo gargoyle – i suoi fili – e li racchiusi in un piccolo seme magico, legato alla mia magia, e nascosi il suo potere così in profondità che neppure lei poteva trovarlo, perché venisse trasmesso di madre in figlia, per generazioni, se necessario. E siccome la magia attira magia simile, sapevo che un giorno sarebbe ritornata da me. Poteva essere mia figlia, o mia nipote, o la mia pro-pronipote, ma un giorno la mia magia mi avrebbe ritrovata, così come aveva già fatto quella del legame fra compagni.?

?Oh, merda!? esclama Hudson, l’accento inglese più spiccato che mai. ?Questo significa che la tua discendenza non ha mai saputo chi era realmente o di che cos’era capace? Per tutta la vita??

Ho passato quasi tutta la mia esistenza ignorando di essere un gargoyle, ma adesso non sopporterei di essere privata di questa parte di me. Se non lo avessi saputo, probabilmente non ne avrei sentito la mancanza, eppure sono comunque triste per mia madre e mia nonna e le altre donne della famiglia che non hanno mai capito quanto potere avessero nascosto dentro di loro.

?Non finché la mia magia non fosse tornata da me?, conferma lei. ?Era il solo modo per assicurarmi che Cyrus non trovasse mia figlia prima che fosse pronta. Quando tua madre e la congrega vennero da me chiedendo il mio aiuto per creare un gargoyle, la riconobbi all’istante e acconsentii ad aiutarli, ma non donai loro il gargoyle nel modo in cui avevano immaginato. Tua madre era già incinta di te, ed essere un gargoyle era un dono che apparteneva alla sua discendenza. Perciò sbloccai la magia… e per la prima volta in mille anni, Grace, fu libera di crescere. Dentro di te.? Mi fissò per un istante. ?E, a quanto vedo, deve ancora crescere parecchio.?

Scuote la testa, riprendendo ad agitare le mani nell’aria. ?Ho sempre saputo che mia figlia sarebbe stata la chiave per liberare tutti. L’esercito. Alistair. Soltanto un altro gargoyle sarebbe stato capace di sentire il mio compagno e scioglierlo dalle catene. Soltanto un altro gargoyle che fosse anche un semidio poteva entrare nella Corte pietrificata. Io posso bloccare la Corte, ma un gargoyle può anche raggiungerla. E soltanto un semidio che sia legata al filo della magia dei gargoyle può usarlo per salvarli tutti.?

Mentre lei parla, noto una decina di simboli volare nell’aria, formare quasi un cerchio completo intorno a noi tre, mentre i nostri amici sono al di fuori, addossati alle pareti di ghiaccio.

?Come può il mio filo di semidea salvare l’esercito?? domando sperando che la risposta non sia ?toccarlo?. L’ultima volta che ci ho provato… be’, Hudson si è ritrovato orgoglioso proprietario di un faro alquanto malridotto.

?Certo, se avessimo un antidoto, sarebbe più facile.? La Dissanguatrice fa un ennesimo guizzo nell’aria e l’ultimo simbolo prende vita completando il cerchio. Poi si gira verso di me, gli occhi accesi di un piacere diabolico, e dice: ?Però potremmo usare la tua forza di semidea per ricacciare fuori il veleno?.

Unisce pollici e indici e, quando li separa, tiene in mano il filo, teso e splendente. ?Immagina di avere un filo che ti unisce all’esercito.? Fa un nodo nel mezzo. ?E che all’altro capo ci sia Cyrus, che sfrutta la sua capacità di controllare le correnti magiche per trasmettere attraverso questo filo un veleno che viene da dentro il suo corpo.? E, mentre lo dice, il capo nella sua mano destra si accende di rosso, con la luce che corre lungo il filo e attraverso il nodo per arrivare al capo opposto.

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