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Court (Crave, #4)(95)

Author:Tracy Wolff

?Be’, non credo che Jikan ci abbia spedito quaggiù per poi farci cercare chissà dove?, riflette Hudson ad alta voce, fissando il negozio davanti al quale siamo stati trasportati.

?Cosa intendi esattamente?? chiede Eden seguendo la direzione del suo sguardo. ?Non puoi parlare sul serio.?

Quando mi rendo conto di quello che sta guardando, devo ammettere di essere d’accordo con Eden.

?Un negozio di caramelle?? domando stupita. ?La magia di uno dei più potenti e antichi dei del mondo è custodita in… un negozio di caramelle??

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UN BOCCONE AMARO

HUDSON potrebbe avere ragione, penso mentre mi sposto per osservare meglio il negozio di caramelle. Le vetrine sono ricoperte di poster con disegni di mostri e un’insegna di legno sopra la finestra proclama con orgoglio il nome del negozio: CARAMELLE DEL MOSTRO. ?Di sicuro il proprietario crede nella pubblicità etica.?

?Oppure fa caramelle con le creature paranormali?, scherza Mekhi.

?Ricordate che se c’è un pentolone per fare le caramelle a grandezza-drago, io mi chiamo fuori?, dice Flint.

?A essere sincera, se lì dentro ci fosse qualsiasi cosa a grandezza-drago, probabilmente dovremmo chiamarcene tutti fuori?, ribatte Macy. ?So che voi non siete molto bravi in questo, ma è vero che in certi casi il più furbo è quello che se la dà a gambe e salva la pelle.?

?Entriamo o cosa?? chiede Jaxon, avviandosi verso la porta rosa confetto.

Stringo la mano di Hudson e faccio per raggiungere Jaxon, ma il primo fa altrettanto e affianca il fratello.

Jaxon ci guarda sorpreso.

?Qualcuno dev’essere abbastanza coraggioso da distrarre il mostro così che il più furbo possa darsela a gambe e sopravvivere?, dice Hudson con un’alzata di spalle.

Tutti ridacchiano alla battuta, persino Flint, e la tensione comincia ad allentarsi: ecco un’altra delle ragioni per cui amo tanto questo ragazzo.

Alla fine sono io che apro la porta… e per prima metto piede in una sorta di fiaba dei fratelli Grimm.

Le quattro pareti del negozio sono un gigantesco murale che raffigura un cielo stellato e una decina di alberi bianchi spogli. So che è impossibile che un albero dia l’impressione di soffrire, anzi, che è impossibile che un albero soffra davvero, specialmente un albero dipinto, ma qualcosa in questi alberi urla ?tormento?. Sono piegati, contorti e nodosi e sembrano testimoniare il lato oscuro di quelle fiabe.

Il negozio è disseminato di riproduzioni di alberi a grandezza naturale, ugualmente contorti, nodosi e tristi. Appese ai rami ci sono palle di plastica trasparente piene di caramelle di ogni colore.

Non credo che sia per via della mia immaginazione troppo vivace se dico che sembrano mele avvelenate… E me le ricordano così tanto che istintivamente mi guardo in giro per cercare lo specchio magico. In effetti, non devo cercare troppo lontano: appeso alla parete in fondo, c’è un grande specchio dalla cornice elaborata e, proprio davanti, appoggiato su un piedistallo di pietra accanto alla cassa, c’è un calice dorato tempestato di diamanti. Dietro la cassa, poi, c’è una delle donne più spettacolari che abbia mai visto.

è di diversi centimetri più alta di Hudson, ha la pelle chiara, luminosi occhi viola e capelli neri lisci che quasi toccano terra. Indossa un paio di pantaloni neri con canottiera abbinata e stivali neri di pelle alti fino alla coscia adorni di catene argentate e pendenti. Ha una mezza dozzina di catene anche al collo e una decina di anelli alle dita, tutti con una sorta di simbolo magico sopra. Ha le unghie lunghe e appuntite dello stesso rosso scuro delle labbra.

In altre parole, è la strega cattiva più sexy del mondo. Indubbiamente fa colpo sui miei amici, e sul mio compagno, dato che Jaxon, Hudson, Macy e Eden la stanno fissando come se fosse un sogno divenuto realtà, mentre Mekhi e Flint sembrano terrorizzati.

Io sto nel mezzo, cioè sono spaventata, ma anche incuriosita, perciò, quando mi sento inesorabilmente attratta verso il bancone, non tento di opporre resistenza. In fin dei conti, siamo qui per parlare con qualcuno…

Però dopo soli pochi passi, Macy mi afferra per il gomito. ?No?, ordina con un tono sorprendentemente tagliente.

?Che succede?? chiedo, cercando di comprendere perché sia così turbata.

?Devi aspettare che ti inviti lei a parlare.?

Sgrano gli occhi. ?Esiste un galateo delle streghe che ignoro??

?Non è una strega?, sussurra Macy.

?Hai ragione?, concorda Eden. ?Non è umana. Sento l’odore della magia su di lei, ma non capisco che tipo di creatura paranormale sia.?

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